domenica 18 giugno 2017

Senza titolo, 16/06/2017

Giovedì muore a Torino Erika Pioletti, una ragazza ossolana di trentotto anni, a causa di un infarto da schiacciamento, durante gli incidenti del 3 giugno di Piazza San Carlo, in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
Venerdì arriva l'ufficialità della morte di Marco Gottardi e Gloria Trevisan, i due ventisettenni veneti morti a Londra nell'incendio scoppiato nella Grenfell Tower.
Due tragedie così diverse tra loro, una in un clima che doveva essere di festa, l'altra in un contesto che poteva essere di speranza. Entrambe così atroci ed ingiuste. Ne ho sentite e lette tante, in questi giorni.
"Se l'è andata a cercare". "Tutto questo per vedere undici scemi strapagati che corrono dietro ad un pallone". "Due vittime della crisi economica". "I nostri figli vanno a morire all'estero perché sottopagati in Italia". "Colpa del ministro Poletti". E via discorrendo.
Sono successe cose terribili. Si poteva e si doveva fare di meglio affinché tutto ciò non si verificasse. Si accerteranno le responsabilità e (si spera) qualcuno pagherà. Però questi ragazzi ora non ci sono più. Ricordiamoci, piangiamoli, preghiamo per loro. Ma lasciamoli in pace e non strumentalizziamo la loro morte. I morti non hanno bisogno della nostra retorica.

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