martedì 5 settembre 2017

Dalla Germania al Giappone in trenta centimetri

C'era una volta un paio di scarpe Adidas... Care Supernova, avete fatto il vostro egregio dovere, come le vostre antenate. Due maratone in cui, nel bene (Roma 2017) o nel male (Berlino 2016), mi avete supportato al meglio, in gara e soprattutto in allenamento. Ora, è giunto il momento di salutarci.

Cambia la scarpa ma non cambia il percorso!

So che quando avrò bisogno di una bella scarpa, comoda, resiliente ed affidabile, potrò sempre rivolgermi ad Adidas. Ora, in previsione della maratona di Venezia, percepivo la necessità di qualcosa di nuovo, sentivo la volontà di esplorare cosa può offrire il mercato delle calzature da corsa. Adidas è sempre una garanzia, Asics mi ha deluso (non per performance ma per resistenza del materiale), ma gli altri brand? Per la prossima maratona ho scelto la giapponese Mizuno, la Wave Paradox 4. Il supporto per il mio piede iperpronatore ovviamente non manca, ma la leggerezza che provo indossando questa calzatura è ineguagliabile, se la paragono alle calzature indossate negli ultimi sei anni di attività podistica. Anche il look è accattivante, nonostante non faccia pendant con la mia canotta rossa. Un semplice dettaglio, quest'ultimo: in fondo, ciò che mi auguro è che esse facciano il loro dovere sulle strade e sui ponti veneziani...
Bis bald!
Stefano

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