mercoledì 6 settembre 2017

Alla conquista della decima: qualche goccia di Svitol

Per raggiungere Venezia, partendo dal cuore della Bassa Franconia, serve un viaggio di oltre ottocento chilometri. Lungo ed estenuante, perché si guida in tre nazioni, perché si attraversano le Alpi, perché le autostrade tedesche non sono arterie agevoli. Anche preparare una maratona è un percorso dalle caratteristiche simili. Quando si inizia la preparazione, infatti, si incontra più di una difficoltà. Credo che sia sempre stato così, per ogni maratona che ho preparato. Non si scherza mai con una corsa di più di quaranta chilometri.

Un po' di lubrificante per questa macchina un po' arrugginita

Stavolta a mettersi di traverso è stata anche la salute. Nella prima settimana che avrebbe dovuto essere di allenamento, sono stato colpito da influenza. Febbre, dolori ossei e muscolari, mal di testa: impossibile alcun tipo di allenamento per sette giorni. Riprendere dopo questi malanni (fuori stagioni) è stato piuttosto faticoso.
La prima uscita in allenamento, poco più di quattordici chilometri, l'ho corsa appena sotto i 5'/km. Nella seconda uscita ho fatto anche di peggio, ma almeno avevo una scusante, ossia le gambe ancora stanche dallo sforzo precedente. Sono proprio le sensazioni generali a non essere particolarmente positive, ma non ricordo di avere iniziato un allenamento per una maratona già in forma. Solo all'inizio della preparazione per la maratona di Berlino stavo relativamente bene: ma come è andata a finire (al netto dell'incidente)?
Una buona condizione atletica non scende come pioggia dal cielo ma la si costruisce giorno dopo giorno, con un duro allenamento, in palestra e in strada. E quindi è bene stamparsi in testa che le prime settimane, in cui il lavoro è tipicamente pesante e la reazione fisica si traduce in una sensazione generale di stanchezza, non possono dare indicazioni affidabili. C'è da risvegliare una macchina che in estate si è presa un po' di riposo e va tirata a lucido, da oliare meccanismi sui quali si è depositato un sottile strato di ruggine: recuperare fiato, ritrovare reattività muscolare, perdere qualche chilo di troppo.
Non ho molto tempo per farlo. Avevo scelto di impostare l'allenamento verso Venezia con un ciclo ancora più corto: nove settimane di preparazione contro le dieci per la maratona di Roma. L'influenza estiva le ha ridotte a otto. Vorrà dire che farò degli straordinari. Se saranno pagati lo saprò solo il 22 ottobre!
Bis bald!
Stefano

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