venerdì 8 settembre 2017

Alla conquista della decima: una "mezza" a punto

Proprio come tre anni fa, per arrivare a Venezia passerò da Monza. La mezza maratona che correrò in preparazione della Venice Marathon sarà proprio la Mezza di Monza, che giunge domenica alla sua edizione numero 14. Monza è una scelta che va oltre il semplice aspetto podistico - perché nel calendario non è inserita nel momento migliore, se si vuole preparare una maratona nella seconda metà di ottobre. No, Monza è la scelta di un evento organizzato in modo eccellente e in una cornice che è tutto fuorché banale: il Parco di Monza, un enorme polmone verde nel quale è disegnato il cuore del percorso della competizione, e l'Autodromo Nazionale, ossia dove prende il via e dove si conclude la mezza maratona (e le altre distanze sulle quali si può competere, 30, 10 e 5 chilometri).

Atleti in azione nell'Autodromo Nazionale di Monzac (fonte: gloryofedzell.blogspot.com)

Come spesso accade quando mi ritrovo ad inizio preparazione, non posso pensare di ambire a realizzare un bel tempo alla Mezza di Monza - nonostante la sorpresa sia sempre dietro l'angolo, come è successo a Francoforte. Le ultime uscite sono state piuttosto lente e rimanere sotto 1h35' sarebbe già un buon risultato. Se arrivasse un tempo intorno a 1h33' potrei quasi dire che sarebbe una eccellente prestazione. Questa mezza maratona mi darà qualche indicazione, ma lo scopo è quello di mettere chilometri nelle gambe, ritrovare il feeling con le competizioni, lavorare sul ritmo di gara. Nella prima fase di allenamento verso la migliore condizione atletica in vista di una maratona, le performance sono tutt'altro che brillanti. Quello che succede, per usare un gergo automobilistico - dato che si parla di Monza - è un po' come premere sull'acceleratore ma senza riuscire ad andare più forte: nonostante tutto l'impegno profuso, non c'è verso di essere più veloci. Bisogna pazientare, e il lavoro costante saprà dare i suoi frutti: a pensarci bene, anche Venezia non fu costruita in un giorno. In un giorno di mezza maratona, invece, in quei novanta minuti di corsa, penserò a dare il massimo e soprattutto a divertirmi. No run, no fun!
Bis bald!
Stefano

P.s.: Monza non è una scelta puramente podistica ma è anche una scelta di cuore, non lo nego, perché le origini di mia moglie sono anche monzesi...

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