mercoledì 20 febbraio 2013

Neve

La neve evoca molti pensieri. Ognuno collega questo mistico fenomeno a svariegati momenti e differenti esperienze della propria vita.
C'è chi si ricorda delle battaglie a palle di neve da bambini (e non solo da bambini), oppure dei pupazzi tirati su in cortile, chi come me ha avuto la fortuna di poter disporre di un cortile. Altri la collegano alle settimane bianche o a weekend sulle piste da sci.
I peggiori sono soliti dire che è un problema perchè li rallenta in macchina. Ritardare di qualche minuto, che sarà mai. Altri fenomeni si lamentano che bisogna spalarla: ma è pur sempre un'ottima attività fisica e anche low-cost. Che serve, a meno che si voglia fare la fine di quell'emerito cretino di mio cugino che per non averla tolta è rimasto bloccato con la sua auto nel bel mezzo del cortile di casa. Sudare un pochino, sapete, è un disonore!:-D La neve, che ne vogliano o no, però, serve. È la nostra migliore riserva idrica.
Negli ultimi anni ho visto nella neve un mezzo nuovo per conoscere la montagna, tramite le ciaspole. Al punto che già a fine ottobre, in coincidenza di fenomeni piovosi intensi mi chiedo se sopra i duemila nevichi, una buona scusa per respirare l'aria buona di montagna. In solitudine, tra cime innevate e pianori imbiancati, con le ciaspole ai piedi, rifletto e mi accorgo della potenza della neve, e non quella fisica di slavine e valanghe. Vedo lo straordinario potere della neve, quello di coprire tutto, di portare tutto allo stesso livello, di rendere uniforme ciò che ci circonda. Servirebbe una bella nevicata, anche tra le coscienze delle persone.

Col Entre-Deux-Sauts - Foto di archivio, 28 dicembre 2011
Ora, sdraiato a letto, guardo le previsioni meteo: quattro giorni di neve in vista. Ma mai come stavolta sto sperando che sia una burla, uno scherzo dell'atmosfera. Barcellona's calling!
Buonanotte,
Stefano

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