mercoledì 3 aprile 2013

Il meglio e il peggio di una settimana catalana

Ciao a tutti!
Come spesso capita dopo un'esperienza di più giorni, ci ai porta dietro ricordi belli e meno belli. In generale ricorderò Barcellona come una città fantastica. Ma ci sono aspetti molto positivi e altri meno...che vorrei raccontare in una maniera a me congeniale, quella della classifica personale. In questo caso, doppia classifica! La Top-10 e la Flop-10... buona lettura!

TOP-10
1. Antico vs. moderno: in nessun'altra città come Barcellona i vari quartieri sono perfettamente integrati tra loro. La bellezza e la magnificenza del Barrio Gotico, lo stile del Passeig de Gracia e la semplicità del Port Olimpic: ogni cosa è al posto giusto, gli occhi possono sempre gioire, mai lamentarsi.

Hotel Arts e Torre Mapfre, simboli moderni di Barcellona

2. La Boqueria: attrazione unica. Tutto il colore e la vivacità di Barcellona racchiusa in circa 2500 metri quadri nel pieno centro della città.

Tanta quantità alla Boqueria...

3. Qualità alcolica: messa alla prova (quasi) rigorosamente dopo la maratona. Finalmente ho avuto l'onore di degustare la tanto decantata sangria, ma in realtà la settimana catalana mi ha fatto scoprire qualcosa di divino, il patxaran, un liquore navarro ottenuto dalla macerazione della prugnola.
4. Camp Nou: la bellezza di questo tempio del calcio non si discute, ovviamente. A stupire è la facilità per entrarvi: due minuti (due!!!), non di più. Nessuna tessera del tifoso, nessun energumeno a palpare i genitali. Se fossi padre, porterei mio figlio in curva; in Italia, no.

Impressionante il colpo d'occhio del Camp Nou

5. Segnaletica stradale: qualsiasi sia il mega corso che si sta percorrendo, saprai sempre dove ti trovi, senza doversi abituare a snodare il proprio collo in cerca di un riferimento all'incrocio. Certo, è facile parlare senza averci guidato, ma la impressione da automobilista abituato al traffico di Torino è positiva.
6. Bicing: il sistema di bike-sharing e la rete di piste ciclabili (alcune di queste a fare da spartitraffico sulle arterie più importanti) è impressionante e fa riflettere sull'arretratezza italiana in tema.
7. Arc de Trionf: è un arco di Trionfo come tanti, sia ben chiaro! Lo inserisco nella mia personale classifica anche perchè corrervi sotto durante la maratona mette i brividi. Ma il suo intorno, un grande viale (chiuso al traffico) con lo sullo sfondo la Torre Mapfre e l'Hotel Arts si inserisce bene nel contesto architettonico integrato di Barcellona.

L'Arc de Triomf

8. L'attenzione al verde: punti "verdi" ovunque...anche nelle rotonde! Plaça Tetuan ne è un chiaro esempio. Proprio come in Italia, dove i parchi vengono massacrati per fare spazio a palazzi che potrebbero essere costruiti altrove.
9. Lo spirito di Gaudì: non solo Sagrada Familia, Casa Battlò o Casa Milà. Guadì è molto più che non le opere più famose del geniale architetto catalano. Numerose sono le costruzioni da lui progettate e disseminate nel territorio di Barcellona. Quando poi ti accorgi che ha influenzato un'intera epoca e vieni a scoprire che pure i lampioni di Plaça Reial furono da lui progettati è impossibile non rimanerne affascinati...

Casa Milà, detta anche La Pedrera, in versione notturna

10. Barcelona Futbol Club: tutti (o quasi) a Barcellona tifano Barcellona. E vanno orgogliosi di esporre sul loro abbigliamento un particolare della squadra blaugrana. Peccato che in Italia ciò non avvenga.

FLOP-10
1. La movida: l'aspetto più odioso di Barcellona. Tra l'altro quello che gli abitanti stessi di Barcellona meno tollerano ma che serve loro per "campare". Sapere che questa città, fantastica in svariate forme, è ridotta a simbolo della gioventù che pensa solo a ubriacarsi e andare a puttane, fa tristezza e apre in me interrogativi sul basso livello raggiunto dalla mia generazione.
2. Droga e alcol: i tossici che vogliono venderti alcol, fumo e altra roba si trovano ovunque ma qui sono veramente ottusi. Forse dovrebbero fare un corso accelerato del significato della parola "no".

Alcol post-maratona: nelle giuste dosi, da non rifiutare! Notare gli effetti sulle persone...

3. La Rambla: non voglio dire che sia brutta, ci mancherebbe. Sarebbe un bello spazio per camminare: già, camminare. Non dribblare, stile Leo Messi contro il Getafe. Dovendo pure fare attenzione ai ladruncoli disseminati qua e là.

La Rambla. Versione poco affollata

4. Gaudì contro la crisi: il fascino dell'opera di Gaudì è irresistibile a tanti. Ma spendere 60 € per visitare le tre opere principali mi sembra veramente eccessivo. E se avessi avuto una famiglia?

Casa Battlò by night

5. Il catalano ovunque: non avrei pensato che l'utilizzo della lingua catalana raggiungesse livelli tipo lingua ladina in provincia di Bolzano. Spiegare loro che Barcellona è in Spagna potrebbe essere una buona idea.
6. La "Botiga" del Barcellona: trovo veramente assurdo che i biglietti per vedere le partite del Barcellona siano acquistabili solo con carte di credito nella "FCBotiga", l'official store della squadra catalana, mentre allo stadio si possano pagare in contanti. Qualcuno sa spiegarmi perchè?

Difficile per un tifoso di calcio non farsi attirare da uno spot del genere...

7. Indipendenza: Barcellona fa parte della Spagna, basta. Perchè continuare a combattere contro i mulini a vento? Sentire i cori independentisti allo stadio è patetico.
8. Souvenir: agghiaccianti! Mai vista città con souvenir così poco originali. Tutti rigorosamente made in China, ma quella non è una novità, in fondo tutto il mondo è paese.
9. Sardana: terrificante. Può avere un senso un ballo di cotanta bruttezza? E hanno pure il coraggio di chiedere la mancia al termine di questo spettacolo... mah, proprio non capisco.

La sardana, un ballo brutto anche in foto...

10. La curva del Barcellona: Ben abituato ai fasti dello Juventus Stadium, la curva a supporto della squadra blaugrana si è rivelata veramente statica e poco propensa ai cori: è un po' triste sapere che la squadra più forte al mondo negli ultimi anni ha una tifoseria così moscia. Non è questione di civiltà o inciviltà. In Inghilterra e Germania, paesi civili e calcisticamente avanzati è tutta un'altra roba.

P.S.: sono sembrato un po' critico nei confronti dell'Italia? Probabilmente si, ma sono fatto così, perdonatemi! =D

A presto,
Stefano

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