venerdì 4 marzo 2016

E io che credevo che...

4 marzo. Un giorno speciale per me. Tre anni fa annunciavo che avrei dato una bella sterzata alla mia vita, decidendo di trasferirmi in Germania. Per poco o per tanto, non lo sapevo allora e non lo so nemmeno ora. Una decisione sofferta, che ha sconvolto nel male e nel bene (soprattutto nel bene) il mio futuro. Ripenso a quei giorni, ripenso a tutte le riflessioni, ripenso a tutte le seghe mentali di mesi, tutte le speranze e le incertezze, al mio primo viaggio verso Schweinfurt, in totale solitudine. Quante cose sono passate e cambiate da allora: mi piace, ora, riderci su.
Uno dei motivi per cui rimango più divertito, è vedere come è cambiata nella mia mente, in questi tre anni, la mia immagine personale della Germania e dei tedeschi. Sono partito dall'Italia con alcuni luoghi comuni ben fissi nella mia mente, ai quali mi sono dovuto presto ricredere.
E io che credevo che...

Bionde all'Oktoberfest (© Ansa)

...le tedesche fossero tutte bionde e bellissime. Chi non ha in mente lo stereotipo della tedesca alta, bionda, con gli occhi azzurri, bellissima? Appena arrivato in Germania mi sono reso conto di quanto falso fosse questo luogo comune: Ci sono frotte di tedesche nane, ce ne sono una marea con i capelli e con gli occhi scuri, e soprattutto di brutte... non ce ne sono poche. Agli amici che mi chiedono come siano esteticamente le tedesche rispondo che fino ai ventun'anni sono apprezzabilissime, dopo... dopo tante (non tutte, fortunatamente per loro e per i loro compagni) si trasformano in bidoni ambulanti. Sarà che quest'area della Germania in cui vivo, la Franconia, è così aspra e rude che forse è in grado di forgiare solamente donne dai lineamenti grezzi ("da boscaiola", come adoro descrivere)? L'alimentazione fa la sua parte, soprattutto la birra, il "pane liquido" in grado di gonfiare a dismisura: a lavoro ho visto ragazzine meravigliose trasformarsi in ragazze dalle forme tutt'altro che armoniose - per fare una descrizione educata, ecco. Poi ci sono anche le eccezioni, quindi capita talvolta di incontrare una supergnocca. Guardando alla media, il mio consiglio è: teniamoci le italiane, e ben strette.

Manuel Neuer, il più amato dalle tedesche (fonte: dfb.de)

...i tedeschi fossero tutti alti e belli. Qui si fa il paio con le ragazze tedesche. Mica sono tutti come Manuel Neuer o Mario Götze. Nel gran calderone della casistica maschile, la maggioranza è fatta di uomini rozzi, ruvidi, dai fisici sfondati dall'alcol. Poi ci sono quelli come il mio vicino di casa, un figone, simpatico e dal fisico perfetto. Ma li conto sulle dita di una sola mano. Anche qui, care lettrici, mi tocca dire: tenetevi gli uomini italiani.

Tutt'altro che pianeggiante (fonte: wikipedia.org)

...la Germania fosse pianeggiante. Non so perché, ma ho sempre creduto che, fatta eccezione per la linea di confine con l'Austria, la Germania fosse un unico e immenso tavolo da biliardo. Come una Pianura Padana, ma più estesa e allungata verso nord. Mi sbagliavo, e di grosso. Solo il nord del paese è pianeggiante, mentre oltre il 60% del territorio è vallonato. Numerosi sono i massicci (la Foresta Nera è il più noto, ma anche la vicina Rhön ne è un esempio), altrettanto numerose sono le valli fluviali (Meno, Mosella, Neckar, Reno) che attraversano la porzione più meridionale di Germania. E poi c'è l'altopiano bavarese, in prossimità delle omonime Alpi, ben lontano dal concetto di pianura a cui un italiano è abituato.

Sauerkraut, Bratwurst und Kartoffeln, ecco servito il più tipico pasto tedesco (fonte: thelittlegrsp.wordpress.com)

...il cibo tedesco fosse cattivo. Era una delle mie più grandi paure: riuscirò ad adattarmi alla cucina tedesca? Beh, la soluzione è più semplice del previsto. Basta portare quella italiana in Germania, a casa: quasi tutti gli ingredienti che servono a riprodurre il meglio della tradizione enogastronomica italiana si possono trovare nei supermercati tedeschi. E di ristoranti italiani ce ne sono una marea, nelle grandi città come nei paeselli. Ma va sfatato un mito: la cucina tedesca non è affatto male, anzi. Manca la sterminata varietà di pietanze che solo l'Italia può proporre, ma i piatti tipici tedeschi, per quanto ipercalorici, si difendono benissimo. E non sono solo birra, würstel e crauti, come il luogo comune lascia pensare: di piatti tipici a base di carne, pesce e verdure ne è piena la Germania.

Spesa in Germania, un esperienza shock (fonte: fanpost.it)

...in Germania fosse tutto molto più caro. Forse la scoperta più sconvolgente. Il costo della vita in Germania non è poi così alto come lo si pensa dall'esterno. Fortunatamente, ci sono ricerche recenti che iniziano a smentire questo luogo comune che mette in proporzione il salario medio e il costo reale della vita. Qualcosa in Germania effettivamente costa di più che in Italia: qualche genere alimentare, come la pasta, il caffé, frutta e verdura di importazione; il canone della televisione e il traffico telefonico. Ma per tante altre voci di spesa, come i prodotti per la cura della persona, molti alimenti, la benzina o l'autostrada, in Germania vi è solo da risparmiare. Se non ci credete, potete venire a trovarmi: sarò ben felice di guidarvi attraverso un tour di negozi tedeschi...

Merkel, la visione più europeista della Germania (fonte: voxeurope.eu)

...la Germania fosse un paese più europeista. Questa è un'altra falsa impressione: le opinioni sull'Unione Europea che ascolto ogni giorno dai miei colleghi non sono positive. E se a un tedesco gli si dice "ehi, ma qui siamo nell'Unione Europea" può capitare di sentirsi rispondere "no, qui siamo in Germania". Può sembrare assurdo, ma ho conosciuto tanti tedeschi decisamente restii al cambiamento. Penso ad una misura introdotta per facilitare i movimenti di denaro nell'area Euro, l'introduzione del codice IBAN. Se in Italia è cosa ormai entrata nella quotidianità, in Germania si preferisce ancora parlare di Bankleitzahl (l'equivalente della vecchia sequenza CIN-ABI-CAB) e Kontonummer (numero di conto corrente).

Brutto spettacolo (fonte: crisalidepress.it)

...la Germania fosse piena di uomini con i calzini bianchi sotto i sandali. Si, qualche esemplare di Homo tedescus c'è ancora (vedi post sul peggio di una settimana in Austria). Ma sono soprattutto anziani. I giovani, per quanto poco curati, non si conciano più con queste orrorifiche mise. Sospiro di sollievo.
Bis bald!
Stefano

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