giovedì 4 aprile 2013

La Barcellona "che pulsa": la Top-10 delle cazzate catalane

Ciao a tutti!
Mai porre freni alla stupidità umana, ma neanche all'immaginazione che rende questo mondo così variegato e interessante. Questo post è dedicato a tutti quei momenti in cui, per stupidità, ignoranza, o semplicemente sana immaginazione, è stato impossibile trattenersi per un sorriso o, con più facilità, una risata.
Ne è uscita una classifica all'insegna del divertimento. Forse non tutti potranno comprendere la comicità degli attimi che descriverò (sono vissuti da me, non da voi), ma li voglio proporre lo stesso. Anche corredati di documentazione fotografica...
Doveroso un grazie alla "catalizzatrice di cazzate" Eleonora, senza la quale questo post non sarebbe mai stato pubblicato!

1. La pantera italiana: il numero uno assoluto, senza ombra di dubbio. Parc Guell, sotto una piccola altura dalla quale si domina tutta Barcellona si esibisce un grande artista =D (...) Stile maculato, accento tipicamente italiano, violenza espressiva alla chitarra, livelli di pazzia fuori scala, cerca di attrarre a se giovani turiste (e non solo, probabilmente) al grido di improbabili anatemi dalla grammatica inglese tipicamente italianizzata, tipo "you be my panther", "you be my love". Vedere per credere: supertrash



Semplicemente, un mito! You be my panther!

2. Montfalcon: senza la "pantera" sarebbe stato un numero uno. Nel podio di questa classifica, le foto di uomini che decorano il proprio volto di frutta, esposte in una galleria d'arte in pieno centro, non potevano non mancare. La sagra del doppio senso a sfondo culturale: artistico

Con tutta la frutta che poteva scegliere, proprio la banana?

3. Coca-Cola: passi veder bere l'acqua nei bicchieri da vino, ma non la Coca-Cola. Un simbolo dell'universale ignoranza culinaria del turista medio di Barcellona e in generale delle popolazioni anglosassoni: disdicevole
4. Lá Fhéile Pádraig: gli irlandesi ubriachi (nel giorno di San Patrizio) che vanno a puttane sulla Rambla è effettivamente un gran bell'episodio. Sesso low-cost? No, sono stati sicuramente attratti dalla gonnellina verde pisello (...) della santissima donna: impagabile
5. Sardanas: l'incipit di Eleonora: "questo devi vedertelo, è una cosa oscena". In effetti... troppo brutto per essere vero! Non tanto il ballo, che brutto lo è veramente, ma il fatto che al termine di questa ridicola esibizione arrivi la vecchina a chiedere la mancia: agghiacciante

E la bici in mezzo? Mah...

6. Materassi: nei quartieri vecchi di Barcellona si trova di tutto, fuori dalle porte. Anche i materassi a bordo strada. Almeno quelli in condizioni decenti avrebbero potuto tenerseli in casa: rottamatore


Ed è pure bello, questo materasso.

7. Tifoseria trash: la foto parla da sola. Probabilmente ha tratto spunto dal tetto di Casa Battlò: ispirato

Non si vergogna un po'?

8. Il menu: ma che è diamine è il dolce di Cataluyan? Il piatto preferito da un mostro delle ere antiche, stile Il signore degli anelli? Tutto made in Les Quinze Nits: buongustaio
9. La Svezia: per uno che lavora per una multinazionale svedese, sentirsi dire da un'amica mentre si sta osservando una tavolata di una decina di svedesi squinternate "Pfui, la Svezia, una nazione senza personalità, non ha mai influenzato la storia" è una ventata di aria fresca: europeista
10. Street painters: le saracinesche pitturate a tema sono un simbolo della Barcellona "che pulsa". Molto kitsch quella in foto, i tre porcellini a decorare una macelleria: originale

La vena artistica non manca, comunque...

A presto,
Stefano

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