martedì 13 dicembre 2016

Altre prospettive - 200k

Qualche giorno fa, mi sono accorto un po' per caso – i giorni prima delle vacanze natalizie sono sempre intensi, sia in ufficio che a casa e anche fuori – che su questo blog era stata raggiunta la soglia delle duecentomila visite. Un risultato che, nel suo piccolo, mi regala grande soddisfazione. Duecentomila visite, nell'arco temporale di oltre quattro anni, nell'era del web, non sono poi tantissime. In fondo, io cosa ho di importante da raccontare? Non sono un personaggio di successo, non sono fashion, non faccio giornalismo, non pubblico opinioni a vanvera e come scrittore sono scadente quanto basta. Sono un normale (questo aggettivo, sì, me lo concedo) ragazzo italiano che si è trasferito in Germania e a cui piacciono tante cose. Bene, e allora che ci faccio qui? Perché continuo a pubblicare notizie, racconti, e altro ancora? In tutta sincerità, non lo so. A spasso tra i Giganti è parte integrante della mia vita, l'ho iniziato per gioco, senza prenderlo e senza prendermi sul serio (basta leggere i primissimi post durante l'Alta Via dei Giganti per rendersene conto), ora continuo a esercitarmi nel ruolo del blogger perché mi è spontaneo, ogni giorno o quasi, dire: «Guarda qui, che spettacolo, lo devo raccontare sul blog!»

L'alba di oggi (ma proprio di stamattina!)...

L'entusiasmo che mi contraddistingue è sempre lo stesso. In quattro anni di acqua sotto i ponti ne è passata eccome. Da quando ho iniziato a scrivere, nel luglio 2012, è cambiato molto, quasi tutto. L'amore per le montagne è rimasto immutato – lo sarà sempre, anche ora che sono molto lontano da esse – tutto il resto, invece... La mia passione per la corsa si è tramutata in una necessità da praticare giornalmente con l'obiettivo della maratona, una corsa per cui sognare la fatica è legittimo. Ho conosciuto una ragazza (anche grazie a queste pagine), della quale mi sono innamorato e con la quale ho deciso di costruire un progetto di vita, una famiglia, sposandola. Assieme a lei ci siamo spostati in Germania, che non sarà come andare in India o in Australia, ma... Insomma, l'Italia ci manca, e le Alpi sono sempre un confine geografico e culturale di un certo... rilievo. A quattro anni di distanza, e anche qualcosa in più, cambiano le prospettive con le quali si affronta la realtà.

...e il tramonto di ieri (tanti ieri fa)

Ci pensavo giusto domenica, intento nei miei lavoretti di casa, durante i quali penso sempre, continuamente. Sogno. Sogno maratone in giro per il mondo. Sogno viaggi nei cinque continenti. Sogno di camminare circondato dalle montagne più belle. Sogno il meglio per mia moglie e per la mia famiglia. Quattro anni dopo, le prospettive cambiano: la responsabilità di una famiglia (e non siamo ancora al completo) tolgono tempo ai sogni ma li alimentano. In questo non credo di essere cambiato: seppur visti da una nuova angolazione, i miei sogni rimangono quelli. Alcuni li ho realizzati, altri sono a portata di mano, altri sono lontani, talvolta lontanissimi. Ma per credere di poterli realizzare bisogna continuare a sognare. Il sogno è ciò che muove le nostre vite, le rende degne e vigorose, il carburante per proseguire il nostro viaggio su questa nostra Terra. Quattro anni dopo, il sogno non cambia, anzi, si allarga. Anche grazie a voi.
Bis bald!
Stefano

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