Uno strano brivido mi percorre quando, ogni anno, rispolvero gli scarponi dallo scaffale in garage. I compagni di tante avventure. Bellissime esperienze, in Valle d'Aosta e in Dolomiti. E sulle montagne piemontesi, mai belle ed amate come quelle valdostane o dolomitiche, ma alle quali sono affezionato. Prendi gli scarponi, li metti vicino alle bacchette ed allo zaino. Il giorno dopo, li caricherai in macchina e inizieranno ad accompagnarti verso nuove mete, nuove cime e nuovi sentieri.
È dunque venuta l’ora del ritorno in montagna, di ricominciare l'attività escursionistica in vista delle avventure estive. Una foto condivisa la scorsa settimana su Facebook da Silvia, e mi giunge alla mente che un gruppo di escursionisti del CAI Uget si ritrova tutti i martedì sera nei pressi di Torino per affrontare delle escursioni serali. Al fine di mettersi in forma per l'estate. E per staccare dal solito tran-tran di tutti i giorni, tra continue discussioni a lavoro e l'assillante stress da ufficio.
Ai 1328 metri del Colle della Portia |
E allora, alle 17.15 si striscia il badge e si scappa in direzione Val Della Torre (piccolo centro abitato a 20 chilometri a Torino), dove tra l'altro non ero mai stato, questo nome mi è giunto così, per sentito dire in passato. L'acquazzone centrato a Rivoli non è beneaugurante per l'esordio del martedì sera, ma all'appuntamento mi faccio trovare. Praticamente mancavo solo più io all'appello del gruppetto, composto da una decina di escursionisti, pronto per salire su al Colle della Portia, un naturale spartiacque tra la Val Casternone e la Val di Viù.
La salita è bella, costante. In pratica, neanche bagnata. Miracolati dal meteo, ci sono nuvoloni ovunque, ma non c'è pioggia che ci disturbi e, chi con il passo veloce e chi con il passo lento, tutti quanti arriviamo tranquillamente (o quasi... giusto, Silvia?) alla meta di serata. Le nubi coprono la visuale della quale si potrebbe godere dal Colle della Portia, ma va bene ugualmente. Sensazioni positive da questa escursione; nonostante il lavoro duro fatto in palestra il giorno prima, salire 500 metri di dislivello in quarantacinque minuti circa non è male.
Il tempo per rifiatare un pochino e rifocillarsi, una firma sul quaderno nella cappella-rifugio posta sullo spiazzo del colle e giù verso le macchine. In cui riscopro, dopo molto tempo, il gusto della discesa in compagnia. Per me, abituato a camminare in solitudine, percepire il diletto del confrontarsi lungo il percorso, riguardo la bellezza di talune montagne piuttosto che sulle proprie esperienze di vita, beh... vale "il prezzo del biglietto". Anche se ceni alle 22, anche se arrivi stanco e domani ti tocca ricominciare.
Vale la pena. Sempre.
A presto,
Stefano
Il martedì sera a Val Della Torre visto dalla "penna" di Silvia: http://www.randagiconmeta.com/?q=content/i-marted%C3%AC-sera-colle-della-portia
RispondiEliminaBeh sono arrivata no? E' già qualcosa...
RispondiEliminaRandagia, che primi o ultimi vale sempre la pena
He he, il mio "quasi" in realtà era riferito al "tranquillamente" e non al fatto che sei arrivata... ;)
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