lunedì 10 novembre 2014

A picco sul canale

Ciao a tutti!
Chi conosce o ha conosciuto Venezia si sarà chiesto perché nella città si possano ritrovare alcuni campanili, tra i molteplici che fanno capolino in questa città, che non appaiono propriamente dritti. In cinque anni e nelle mie tre puntate a Venezia mi sono trovato di fronte tre casi diversi in cui una chiesa si presentava con questa anomalia. La pendenza di queste torri può apparire minima o elevata a seconda dalla posizione dalla quale si osserva, ma in realtà Venezia non ha nulla da invidiare a Pisa ed alla sua famosa torre.

Il più famoso: Santo Stefano

Cinque anni fa su la volta di San Giorgio dei Greci, un campanile bianco che si può intravedere da uno dei ponti nei pressi di Riva dei Schiavoni: l'esempio è emblematico e appare subito chiaro all'occhio, basta confrontare la sua linea con quella delle altre case per capire quanto sia inclinato. L'anno scorso toccò a Santo Stefano, nel sestiere San Marco: dall'omonimo campo, peraltro uno dei più romantici della città, la pendenza è evidente. Non lo è altrettanto se osservato da altre posizioni.
Quest'anno è toccato a Burano: nonostante fosse la mia terza volta in quel dell'isoletta sperduta tra le lagune, non ricordavo del campanile adiacente alla chiesa di San Martino. Lo spettacolo di questo campanile è molto affascinante, qualsiasi sia l'angolazione di veduta. Da Riva dei Santi, poi, si possono mettere a confronto campanile e abitazioni. Il risultato è impietoso e ci si chiede come facciano a restare in piedi. Già, ma perché proprio a Venezia, nel giro di pochi metri quadri, ci sono così tante torri campanarie con una tale pendenza?

Il più fotografato: San Giorgio dei Greci

La risposta è semplice e la si può trovare nel cosiddetto scarato, la base fangosa sulla quale poggia l'intera città di Venezia: il suo cedimento, per quanto minimo, porta all'inclinazione di alcune torri. A questo è dovuto anche il crollo, risalente al 1902, del Campanile di San Marco. L'evento fu succeduto, oltre che dalla sua ricostruzione, dal consolidamento dei campanili più a rischio della città. La storia dei campanili storti di Venezia è ricca anche di un curioso fatto di cronaca. Il campanile della chiesa di Sant'Angelo, non lontana proprio da Santo Stefano, infatti venne costruito una prima volta nel 1093, ma crollò nel 1347. Nonostante la riedificazione, esso continuò a pendere fino al 1455, quando venne chiamato un architetto bolognese, tale Bartolomeo di Fioravante, per i lavori di rinforzo. Ventiquattro ore dopo e si ebbe il crollo definitivo del campanile. Risultato: l'architetto lasciò Venezia di notte e in gran segreto per non imbattersi nella furia cieca dei veneziani...

Il più storto (credo): San Martino di Burano

Bis bald!
Stefano

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