lunedì 21 ottobre 2013

Vi presento la Baviera: Ratisbona

Ciao a tutti!
Il viaggio lungo le bellezze della Baviera continua e prosegue con una città dal nome molto famoso, Ratisbona. Il suo nome in tedesco, Regensburg, presente su molti cartelli autostradali, non mi diceva molto. Ho capito dopo, consultando la preziosa guida turistica sulla Baviera e leggendo news sulla Germania (per ora, ancora da fonti italiane), che si trattava proprio di Ratisbona.

Il Dom St. Peter, fulcro del centro storico di Ratisbona

Il nome Ratisbona mi suggeriva qualcosa. Lo legavo infatti a qualche reminescenza di studi passati, di lezioni di storia delle superiori. Non mi sbagliavo, infatti. La storia della Baviera e dell'intera Germania passa proprio di qui. Per due secoli, Ratisbona è stata la sede delle diete imperiali, cioè quei consigli indetti dall'imperatore (qui vigeva ancora il Sacro Romano Impero) con i suoi principi elettori.

Il Danubio a Ratisbona. A sinistra il centro storico di Ratisbona, a destra lo Steinerne Brücke

Il nome di Ratisbona è anche legato indissolubilmente a due personaggi storici per diversi motivi. Il primo in ordine cronologico è Johannes Keplero, l'astronomo e matematico che per primo scoprì le relazioni che regolano il moto dei pianeti attorno alla loro stella. Qui visse negli ultimi anni della sua vita, fino al 1630, e in quella che fu su la sua casa è allestito un piccolo museo. Il secondo è l'ormai papa emerito Benedetto XVI: proprio qui, l'allora cardinale è stato docente di teologia, presso la locale università.
Curioso che proprio qui a Ratisbona siano state ospitate due personalità così antitetiche che, in maniera differente tra loro, hanno scritto la storia: Keplero, uno dei fautori della rivoluzione copernicana che ha consentito la fine del Medioevo in Europa; Ratzinger, il papa più oscurantista del dopoguerra e degna espressione di una Chiesa ultraconservatrice.

La loggia di ingresso al complesso ecclesiastico di St. Emmeran

Ciò che ha reso Ratisbona importante nel tempo è sicuramente la posizione strategica negli equilibri europei: posta alla confluenza tra il Danubio e il suo affluente Regen, era al centro di molte rotte commerciali. Avete capito bene: Danubio. Proprio lui, che ritorna due mesi dopo la Donauradweg da Passau a Vienna.
Quando l'ho scoperto sono rimasto un pochino male: tornare sulle sue rive, senza Giulia, con la quale ho condiviso sette giorni di pedalate proprio sulla ciclovia del Danubio, mi ha lasciato un senso di malinconia. È un fiume sempre magico, il Danubio. Anche a Ratisbona.

L'impressionante affresco di Davide e Golia sulla facciata della Gollathhaus

Il pezzo forte di Ratisbona, oltre alla spettacolare posizione in riva al Danubio, è sicuramente il Dom, dedicato a San Pietro. Ratisbona deve a questa costruzione in caratteristico stile gotico l'iscrizione del suo centro storico nella Lista del Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Le due torri, alte più di cento metri, sono visibili da praticamente ogni posizione della città, e la loro cifra stilistica è assolutamente unita al resto dell'esterno: un insieme di guglie, decori, pennacchi e rilievi decora la facciata e il fianco meridionale. L'interno è decisamente più spartano ma pur sempre slanciatissimo come si suole ammirare nelle chiese gotiche.

Kohlenmarkt e l'Altes Rathaus sullo sfondo

L'altro tocco di classe di Ratisbona, come spesso accade nelle città tedesche (ed in generale nei paesi di madrelingua tedesca) è il Rathaus. Quest'edificio, reso suggestivo da un meraviglioso balcone sull'adiacente piazza, ha ospitato per due secoli circa la dieta imperiale. Nella sua Reichssaal si riunivano principi e vescovi per deliberare riguardo le leggi dell'impero.
Attorno a questa costruzione si dirama tutta la cittadella commerciale che ha reso ricca nei secoli Ratisbona. Interessante, ma nulla a che vedere con il fascino che scaturisce una città come Bamberga. Impressionante, questo va però sottolineato, la Gollathhaus, che ha sulla sua facciata un enorme affresco risalente al XVI secolo di Davide e Golia. Qui in Germania gli affreschi li trovi comunemente anche sui muri “di casa”…

Saluti da Ratisbona!

Ratisbona ha segnato anche il mio primo contatto con la gastronomia bavarese. Archiviata per motivi di forza maggiore la degustazione della birra che ha reso tanto famosa la Baviera, e di una delle sue prelibatezze, il Brezel (chi sta scrivendo è celiaco), ho trovato doveroso gettarmi a capofitto in qualcosa che non è solo bavarese ma della Germania intera: wurstel e crauti. E non l'ho fatto in un posto qualunque, ma nella rosticceria più antica di Germania, la Historische Wurstküche, la quale produce e cucina con metodi artigianali i famosi Schweinsbratwurstel mit Kraut, wurstel di maiale e crauti. Semplicemente divini, resi ancora più speciali in quanto gustati in riva al Danubio: questa rosticceria si trova infatti vicino allo Steinerne Brücke, il ponte più antico di Ratisbona.

Ratisbona e il Danubio in versione tramonto...

...e in versione notte

Tante particolarità interessanti qui a Ratisbona, ma nel complesso è una città un po', permettetemi il termine, pasticciata. Facile da visitare, si passa velocemente dal centro storico alla zona moderna, dal romanico al neoclassico, un mix di stili che ha ben poco a che fare con l'armonia visiva di altre città. E a mio parere, il centro storico non è assolutamente paragonabile a quello di Bamberga, tanto per citare un nome. Forse un po' sopravvalutato, ecco.
Fortuna che ci pensa lui, il Danubio (assieme al Dom e ai wurstel e crauti, ovviamente), a farmi lasciare Ratisbona, in una fresca serata di ottobre, con tanta, tantissima, soddisfazione…un tramonto dallo Steinerne Brücke vale “il prezzo del biglietto”!
Bis bald!
Stefano

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