Ciao a tutti!
Il viaggio lungo
le bellezze della Baviera continua e prosegue con una città dal nome molto
famoso, Ratisbona. Il suo nome in tedesco, Regensburg, presente su molti
cartelli autostradali, non mi diceva molto. Ho capito dopo, consultando la
preziosa guida turistica sulla Baviera e leggendo news sulla Germania (per ora,
ancora da fonti italiane), che si trattava proprio di Ratisbona.
Il Dom St. Peter, fulcro del centro storico di Ratisbona |
Il nome Ratisbona
mi suggeriva qualcosa. Lo legavo infatti a qualche reminescenza di studi
passati, di lezioni di storia delle superiori. Non mi sbagliavo, infatti. La
storia della Baviera e dell'intera Germania passa proprio di qui. Per due
secoli, Ratisbona è stata la sede delle diete imperiali, cioè quei consigli
indetti dall'imperatore (qui vigeva ancora il Sacro Romano Impero) con i suoi
principi elettori.
Il Danubio a Ratisbona. A sinistra il centro storico di Ratisbona, a destra lo Steinerne Brücke |
Il nome di
Ratisbona è anche legato indissolubilmente a due personaggi storici per diversi
motivi. Il primo in ordine cronologico è Johannes Keplero, l'astronomo e
matematico che per primo scoprì le relazioni che regolano il moto dei pianeti
attorno alla loro stella. Qui visse negli ultimi anni della sua vita, fino al
1630, e in quella che fu su la sua casa è allestito un piccolo museo. Il
secondo è l'ormai papa emerito Benedetto XVI: proprio qui, l'allora cardinale è
stato docente di teologia, presso la locale università.
Curioso che
proprio qui a Ratisbona siano state ospitate due personalità così antitetiche che,
in maniera differente tra loro, hanno scritto la storia: Keplero, uno dei
fautori della rivoluzione copernicana che ha consentito la fine del Medioevo in
Europa; Ratzinger, il papa più oscurantista del dopoguerra e degna espressione
di una Chiesa ultraconservatrice.
La loggia di ingresso al complesso ecclesiastico di St. Emmeran |
Ciò che ha reso
Ratisbona importante nel tempo è sicuramente la posizione strategica negli
equilibri europei: posta alla confluenza tra il Danubio e il suo affluente
Regen, era al centro di molte rotte commerciali. Avete capito bene: Danubio.
Proprio lui, che ritorna due mesi dopo la Donauradweg da Passau a Vienna.
Quando l'ho
scoperto sono rimasto un pochino male: tornare sulle sue rive, senza Giulia,
con la quale ho condiviso sette giorni di pedalate proprio sulla ciclovia del
Danubio, mi ha lasciato un senso di malinconia. È un fiume sempre magico, il
Danubio. Anche a Ratisbona.
L'impressionante affresco di Davide e Golia sulla facciata della Gollathhaus |
Il pezzo forte di
Ratisbona, oltre alla spettacolare posizione in riva al Danubio, è sicuramente
il Dom, dedicato a San Pietro. Ratisbona deve a questa costruzione in
caratteristico stile gotico l'iscrizione del suo centro storico nella Lista del
Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Le due torri,
alte più di cento metri, sono visibili da praticamente ogni posizione della
città, e la loro cifra stilistica è assolutamente unita al resto dell'esterno:
un insieme di guglie, decori, pennacchi e rilievi decora la facciata e il
fianco meridionale. L'interno è decisamente più spartano ma pur sempre
slanciatissimo come si suole ammirare nelle chiese gotiche.
Kohlenmarkt e l'Altes Rathaus sullo sfondo |
L'altro tocco di
classe di Ratisbona, come spesso accade nelle città tedesche (ed in generale
nei paesi di madrelingua tedesca) è il Rathaus. Quest'edificio, reso suggestivo
da un meraviglioso balcone sull'adiacente piazza, ha ospitato per due secoli circa
la dieta imperiale. Nella sua Reichssaal si riunivano principi e vescovi per
deliberare riguardo le leggi dell'impero.
Attorno a questa
costruzione si dirama tutta la cittadella commerciale che ha reso ricca nei
secoli Ratisbona. Interessante, ma nulla a che vedere con il fascino che
scaturisce una città come Bamberga. Impressionante, questo va però
sottolineato, la Gollathhaus, che ha sulla sua facciata un enorme affresco
risalente al XVI secolo di Davide e Golia. Qui in Germania gli affreschi li
trovi comunemente anche sui muri “di casa”…
Saluti da Ratisbona! |
Ratisbona ha
segnato anche il mio primo contatto con la gastronomia bavarese. Archiviata per
motivi di forza maggiore la degustazione della birra che ha reso tanto famosa
la Baviera, e di una delle sue prelibatezze, il Brezel (chi sta scrivendo è
celiaco), ho trovato doveroso gettarmi a capofitto in qualcosa che non è solo
bavarese ma della Germania intera: wurstel e crauti. E non l'ho fatto in un
posto qualunque, ma nella rosticceria più antica di Germania, la Historische
Wurstküche, la quale produce e cucina con metodi artigianali i famosi Schweinsbratwurstel
mit Kraut, wurstel di maiale e crauti. Semplicemente divini, resi ancora più
speciali in quanto gustati in riva al Danubio: questa rosticceria si trova
infatti vicino allo Steinerne Brücke, il ponte più antico di Ratisbona.
Ratisbona e il Danubio in versione tramonto... |
...e in versione notte |
Tante
particolarità interessanti qui a Ratisbona, ma nel complesso è una città un po',
permettetemi il termine, pasticciata. Facile da visitare, si passa velocemente
dal centro storico alla zona moderna, dal romanico al neoclassico, un mix di
stili che ha ben poco a che fare con l'armonia visiva di altre città. E a mio
parere, il centro storico non è assolutamente paragonabile a quello di
Bamberga, tanto per citare un nome. Forse un po' sopravvalutato, ecco.
Fortuna che ci
pensa lui, il Danubio (assieme al Dom e ai wurstel e crauti, ovviamente), a
farmi lasciare Ratisbona, in una fresca serata di ottobre, con tanta,
tantissima, soddisfazione…un tramonto dallo Steinerne Brücke vale “il prezzo
del biglietto”!
Bis bald!
Stefano
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