mercoledì 26 marzo 2014

Ah, questi migranti

Ciao a tutti!
È nel ruolo dell'italiano all'estero che leggo, in un misto di sensazioni contrastanti, una notizia relativa alla statistica dei flussi migratori verso la Germania. A fine 2013 sono quasi otto milioni i residenti in Germania con nazionalità straniera. Ciò che è ancora più interessante è il numero di stranieri entrati stabilmente in territorio tedesco nel solo 2013: più di quattrocentomila. Un dato che fa impressione: più di mille persone al giorno trovano residenza in Germania.
Gli italiani? Beh, noi non scherziamo: più di 23.000 connazionali si sono spostati in Germania. Un tasso mai così alto dal 1990. Sono tanti, 23.000. Chi per lavoro, chi per cercare di costruirsi una nuova realtà a causa della crisi che sta distruggendo il nostro paese. Non conosco a fondo le motivazioni che stanno dietro a queste decisioni così forti, come prendere con sé tutta la famiglia e cercare fortuna in Germania, magari senza sapere una parola spiaccicata di tedesco o magari senza nemmeno avere un appoggio temporaneo. Disperazione, ricerca di una nuova vita, crisi, futuro.
La Germania, essendo uno dei paesi tra i più ricchi dell'Unione Europea, è vista come un'ottima scelta per ripartire. Un eldorado, se vogliamo. Ma così non è, non è la Germania la terra promessa. Anche qui si inizia a fare i conti con la disoccupazione, la gente non arriva a fine mese e la ricchezza è distribuita in maniera diseguale. E anche la criminalità è in aumento. Senz'ombra di dubbio la situazione rimane migliore che in Italia. Il mercato del lavoro, per quanto meno florido rispetto a qualche anno fa "gira" molto di più che nel Bel Paese. Però - c'è sempre un però - bisogna fare attenzione, e questo lo dico a tutti coloro volessero provare l'avventura in Germania: imparate il tedesco. Io sono venuto qui, diciamo "spedito dall'azienda" e non avevo necessità assoluta di imparare la lingua, e con i colleghi posso comunicare in inglese. Ma se si vuole trovare lavoro partendo da zero, sapere un po' di tedesco è veramente basilare. Permette una migliore integrazione con la società e soprattutto apre molte più chance lavorative, che non si limitano solo a quelle dei lavapiatti (per quanto sia un lavoro importante, non dimentichiamolo), magari sotto datori italiani, che un coro unanime bolla come i peggiori sfruttatori di manodopera in Germania.

Scene di un secolo fa quantomai attuali, anche se in altre vesti (fonte: riccardogenghini.it)

Rimanendo in tema migranti, mi riesce molto difficile commentare una sentenza della Corte d'appello di Münster che ha decretato che i richiedenti asilo arrivati illegalmente in Germania, attraverso l’Italia debbano essere riportati nei confini italiani, ossia al paese da dove sono entrati nell'Unione Europea. Da italiano, viene subito da pensare a "quanto sono stronzi questi tedeschi" ma da persona che sta vivendo la Germania sulla sua pelle capisco come sia difficile ora, tanto quanto l'Italia, accettare nuovi migranti, soprattutto non europei. Qui in Germania quasi il 10% è straniero, contro un 7% in Italia. Ma non è questo il dato che deve far riflettere. I flussi migratori sono un problema complicato da risolvere e certe manifestazioni di scarico di responsabilità come queste sentenze in Germania o i presunti soldi italiani concessi ai migranti per andarsene, ne sono la piena dimostrazione. Serve un nuovo approccio al tema immigrazione, nuovi strumenti a livello comunitario che permettano di gestire meglio queste situazioni. Ma si deve cominciare, ora. Troppo tempo è già stato perso.
Bis bald!
Stefano

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