Che fuoriclasse, questo giocatore! Parlo ovviamente di Rafael Nadal, il re della terra rossa, l'unico vero dominatore del tennis sulla superficie più lenta. Notizia di pochi minuti fa: è suo per la nona volta l'Open di Francia, altrimenti ribattezzato Roland Garros (in onore al pilota dell'aeronautica francese morto durante il primo conflitto mondiale).
Rafael Nadal alza per la nona volta il trofeo dei moschettieri (fonte: eurosport.com) |
Con la vittoria per tre set a uno (3-6, 7-5, 6-2, 6-4) sul serbo Novak Djokovic, l'attuale numero uno del mondo di tennis ha dimostrato di essere tale, abbattendo tutti i record che poteva abbattere nello Slam a lui più congeniale, quello francese. Nove volte vincitore a Parigi: nessuno, anche considerando il trofeo prima dell'era Open, ci era mai riuscito prima. In più, è l'unico a poter alzare la Coppa dei Moschettieri, l'ambito trofeo per il vincitore del Roland Garros, per cinque volte consecutive. Solo lui ha inanellato ben trentacinque vittorie consecutive in questo torneo. Un fenomeno assoluto.
Stretta di mano fra campioni (fonte: eurosport.com) |
È evidente il mio tifo per questo tennista spagnolo, in un'epoca che annovera tennisti più forti tecnicamente, come Roger Federer, o più completi, come lo stesso Novak Djokovic. Me ne innamorai nel 2005, quando vinse per la prima volta gli Internazionali d'Italia; neanche diciannovenne, trionfò sulla terra del Foro Italico dopo un match vinto su Coria in cinque set. Rimasi impressionato, non tanto dal suo stile o dalla sua tecnica, ma dalla forza e dalla incredibile tenacia che metteva in campo. Quando sembrava di crollare, di mollare definitivamente a favore del suo avversario, lui ne usciva tirando fuori qualcosa da dentro, una forza oscura che lo faceva risorgere. E vincere. Impossibile non tifare un simile tennista...
Era il 2005 quando Nadal vinceva il suo primo Roland Garros: nove anni fa, nove volte vincitore... (fonte: plazbovo.free.fr) |
Con gli anni è diventato un tennista implacabile, che ha aggiunto al suo palmares una edizione degli Australian Open, due edizioni di Wimbledon e US Open, oltre ad un oro olimpico e numerosi altri trofei giocati sulla terra rossa (63!!!). E più di cento settimane in testa al ranking. Nonostante le accuse di doping (beh, a certi livelli, secondo me un po' tutti fanno uso di sostanze), e le critiche del tipo "ma Federer è più forte", "vince solo sulla terra", io ho continuato a tifarlo, perché sapevo di sostenere un grandissimo atleta che dà tutto in campo, fino all'ultima palla giocabile. Questo è quello che cerco da tifoso. Grinta, cuore, tenacia infinita.
Che forza! (fonte: kansascity.com) |
E ha solo ventotto anni: cosa può ancora fare questo ragazzo???
A presto!
Stefano
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