domenica 3 marzo 2013

Come smaltire la stanchezza con ulteriore sforzo fisico

Ciao a tutti,
quella che sto per raccontarvi potrebbe essere l'ultima escursione in ciaspole di questa stagione invernale. I tre weekend che seguiranno saranno dediti alla corsa e non so quanto tempo potrò dedicare alla montagna. Il secondo di questi tre weekend, poi, è quello clou: Zurich Maratò de Barcelona! Dopo si fa Pasqua, ed è subito aprile: non so in che stato sarà la neve fra quattro settimane.

Il Pelvo d'Elva.

Meta tranquilla, quella di oggi: il Colle del Prete. Si tratta di uno dei due valichi (assieme al Colle di Gilba) che mette in comunicazione la Val Varaita e la Val Po. Non è una location impegnativa, la sua quota supera appena i 1700 metri e si parte da poco più di 1500. Circa duecento metri di dislivello, ma qualche chilometro c'è. Ed essendo un lungo falsopiano in salita, il percorso risulta lungo. Infinito se percorso in discesa, quando non si intravede mai la fine, nonostante ci si muovi più velocemente. Però devo ammettere una cosa: sono partito con le gambe piene di tossine post-allenamento e sono tornato come nuovo...bello andare in montagna così!

Poco sopra il Colle del Prete. Sullo sfondo la Val Varaita.

La neve non è in belle condizioni. Per questo temo che possa essere l'ultima gita dell'inverno 2012/2013. Sotto gli alberi poi, la situazione è tragica. Lungo il ritorno, intorno alle ore 14, si ciaspolava in una strana mistura di neve, ghiaccio e acqua. Non proprio ciò che rende emozionante una gita in montagna. E lontano dagli sparuti boschetti che collegano Becetto (frazione di Sampeyre) al Colle del Prete la neve diventa pappa, quando il sole di mezzodì batte forte sul versante nord della Val Varaita.

Più balcone di questo...

Fortunatamente, qualcosa di emozionante c'era oggi: un immenso spettacolo di montagna. Che non è solo un semplice "qualcosa" bensì il senso stesso dell'escursione.

Visuale verso sud-est: tutto è bianco, che sia neve o che sia foschia...

La giornata prometteva bene fin da subito, cielo sereno, nuvole assenti manco a pagarle oro. Una di quelle giornate che chi va in montagna desiderebbe sempre, magari un pochino meno calde. Tutto il tragitto verso il Colle del Prete è un balcone sulla Val Varaita; gli occhi sono sempre diretti verso il versante sud della valle: Birrone, Rastcias, Chersogno e verso ovest, il Pelvo d'Elva. Ma il versante nord non scherza: non so per quale strano effetto, per quale gioco di luce, ma la neve pareva "brillare"!

La Val Varaita dominata dal Pelvo d'Elva, al centro.

Il quadro è completo in cima al Colle del Prete. Verso nord, la Val Po, il Vallone di Gilba e una intera visuale verso le Alpi Graie, Levanna, Rocciamelone e un po' di cime difficili da discriminare. Verso sud, le cime sopraccitate; verso ovest: la Testa di Garitta Nuova. Punta già suggerita da Silvia durante la salita al Bricas, dev'essere qualcosa di spettacolare, un lungo panettone fino a 2400 metri.

Dal Colle del Prete, verso nord...

Tempo per rifocillarsi, una mezz'oretta di riposo, in cui prendere la dose sufficiente di sole per arrivare a casa con la faccia bella rossa, e poi via verso Becetto. Con la gioia per aver goduto appieno ed in condivisione con la montagna, attimi piacevoli ed importanti, e con un po' di malinconia per il fine settimana che volge al termine, vi saluto e vi auguro una buona serata.
Stefano

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