lunedì 6 giugno 2016

Il sarto, il fabbro e il mugnaio

Ciao a tutti!
Se c'è un aspetto molto curioso della cultura tedesca, e molto diverso da quella italiana, questo è la provenienza dei cognomi. Buona parte dei cognomi italiani derivano da un aggettivo (Esposito, Ricci), da un soprannome (Rossi, Bianchi), da una provenienza geografica (Greco, Romano), o da un nome di persona (Martini, Bruno). In Germania invece, tantissimi cognomi  - e soprattutto i più diffusi si identificano con vere e proprie professioni. Più che professioni, bisognerebbe proprio chiamarli mestieri: con l'avvento della tecnologia si sente sempre meno parlare di fabbri e sarti, ad esempio. Scopriamone qualcuno insieme.

1) Müller. È un cognome che ha diffusione totale in Germania, un po' come Rossi in Italia. Müller, cognome ben noto in Italia grazie a due leggende della nazionale tedesca di calcio passata (Gerd) e presente (Thomas) deriva dalla medesima parola che significa mugnaio. Sarò onesto, è un mestiere dal nome così desueto che ho dovuto controllare sul vocabolario a che cosa si riferisse esattamente.
2) Schmidt. Il cognome Schmidt (o Schmitt, nella versione francone), anch'esso largamente diffuso in tutta la Germania, deriva dalla parola Schmied. Che si traduce con un'altra professione, quella del fabbro.
3) Schneider. Altro cognome diffusissimo in tutta la Germania, ma soprattutto in Renania e nel Baden-Württemberg, è legato ad una stella del cinema, la Romy Schneider di Sissi. Ma l'origine è tutt'altro che principesca: Schneider infatti vuol dire sarto.
4) Fischer. È il cognome dei grandi scienziati: sono ben tre i tedeschi insigniti premi Nobel per la chimica che portano questo cognome. Fischer significa pescatore: sarà un caso che è maggiormente diffuso nel sud della Germania, dove i laghi abbondano?
5) Weber. I più identificheranno questo cognome con quello della prominente showgirl Ela Weber (tra l'altro nata a Dettelbach, a pochi chilometri da Schweinfurt). Io invece penso all'omonima unità di misura del flusso magnetico. Molto diffuso in Assia e in Renania Settentrionale-Vestfalia, Weber significa letteralmente tessitore.
6) Meyer. Una vera e propria traduzione di Meyer (che in Baden-Württemberg viene trasformato in Maier o Mayer) non esiste ma ha radici un antico passato rurale. Il Meyer era una sorta di capo all'interno di una fattoria o di una cascina. Da notare l'affinità con la parola inglese mayor (=sindaco)
7) Wagner. Un cognome noto ai più per merito del celebre compositore sassone, Richard Wagner. Presente soprattutto in Assia e in Baden-Württemberg, questo cognome non è altro che la contrazione di Wagener, la cui traduzione è carraio. Altro mestiere perso con l'avvento della motorizzazione su grande scala.
8) Becker. A chi non viene in mente il più grande tedesco, Boris Becker? Forse molti non si immaginano che questo cognome, peculiare della Germania occidentale, deriva dall'evoluzione della parola Bäcker, tradotta in italiano come fornaio. Che sia l'attinenza del suo nome con il pane ad aver convinto Boris Becker a seguire uno stile di alimentazione vegetariano?
9) Schulz. Presente soprattutto nel Brandeburgo, il cognome Schulz ha origini veramente antiche. Esso deriva dallo Schultheiß, che in tempi remoti costituiva un ruolo di funzionario pubblico, simile a quello che è oggi il sindaco. Politica nel nome e politica nella vita, dunque, per il più famoso degli Schulz, Martin, l'attuale presidente del Parlamento europeo.
10) Hofmann. Una vera e propria traduzione letterale non c'è: separando Hofmann nelle parole Hof (= corte, palazzo) e Mann (= uomo), si ottiene poco. Il significato antico della parola è quindi una specie di capomastro.


Mi sono limitato a parlare dei dieci cognomi più diffusi in Germania. Ma molti altri cognomi tedeschi molto noti derivano da altrettanti mestieri. Alcuni esempi sono eclatanti: Schumacher (=calzolaio), Bauer (=contadino), Richter (=giudice), Krüger (=locandiere). Ma gli esempi che si possono fare sono moltissimi. Per un italiano, provare a tradurre i cognomi dei tedeschi può diventare quasi un gioco divertente.
Bis bald!
Stefano

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