Manca una
settimana esatta dalla maratona di Venezia e proprio oggi, ho concluso gli
allenamenti. Come solito, ho chiuso con un lungo. Non più “il lungo”, quello da
più di trenta chilometri, ma con una mezza maratona, per poter recuperare nella
settimana che verrà prima della gara, uno sforzo minore.
L’ultima
settimana di allenamento, con tre sessioni di ripetute sui 5000 metri ha
fornito più che positive indicazioni sullo stato di forma, e l’ultimo lungo le
ha confermate.
Stretching prima dell'ultimo allenamento |
Le prime due
sessioni di ripetute, 3 x 5000 metri, hanno fatto registrare un ulteriore
miglioramento sul passo. Dal 4’31”/km medio sulla singola ripetuta sono sceso a
4’27”/km lunedì e a 4’24”/km mercoledì. Sempre con chiusure decisamente veloci
e mai troppo in affanno, con ultimi chilometri sempre sotto i 4’20”/km. A
memoria, non ricordo di aver corso così veloce in passato.
La terza sessione
di ripetuta è stata accorciata: venerdì ho provato, come suggerito dal mio collega
Stefan, a correre al Baggersee, un laghetto che si trova a tre chilometri circa
dalla città di Schweinfurt, oltre il Meno. Proprio qui si trova un anello di
poco più di due chilometri attorno a questo incantevole lago, su terreno
sterrato ma battuto: poca differenza con l’asfalto, insomma. Purtroppo, qui non
vi è l’illuminazione che trovo sulle ciclovie di Schweinfurt. Correre alla sera
non è semplice, con il sole che viene meno e il terreno pieno di pozzanghere a
causa della pioggia dei giorni scorsi c’è rischio di mettere i piedi chissà
dove e farsi male. Sessione “tagliata” e conclusa dopo due ripetute, corse alla
media di 4’22”/km. Che comunque è sempre un bel correre.
L'incantevole scenario serale del Baggersee |
Riposo sabato, e
domenica lungo, sempre al Baggersee. Dieci anelli attorno al lago fanno praticamente
poco più di una mezza maratona, 21.6 chilometri.
Partiamo dal
tempo fatto segnare: 1h38’36”. Come cambiano le cose in un mese e mezzo: ad
inizio settembre, a Parma, corsi una gara di mezza maratona in 1h36’23” (vedi post). Ora,
corro praticamente lo stesso tempo, ma in allenamento. E chi corre, sa bene che bella differenza c'è sulla velocità di corsa tra l’allenamento e la gara.
In secondo luogo,
il passo medio tenuto stamattina è di quelli che tornando indietro con la mente
di un anno, beh non ci si riesce a crederci, 4’34”/km. Per arricchire il valore della
prestazione va detto che i ventuno chilometri sono stati corsi sotto la
pioggia, gli ultimi tre praticamente sotto un vero diluvio. È stata una lunga
progressione: analizzando l’allenamento di oggi dividendo in settori di tre
chilometri si scopre un costante miglioramento sul passo: 4’46”/km, 4’40”/km, 4’33”/km,
4’31”/km, 4’34”/km, 4’30”/km, 4’26”/km. Quando guardavo i tempi in corsa mi
chiedevo come fosse possibile…
Effetti di più di ventuno chilometri |
Ora, finiti gli
allenamenti, c’è solo più da pensare a riposarsi, dormire ed alimentarsi
correttamente. Quello che potevo e dovevo fare, l’ho fatto e credo anche bene. Chiudo
la preparazione con un sacco di chilometri nelle gambe, nelle due settimane ho viaggiato al ritmo di settanta chilometri a settimana. Non ho mai contato
(potrei farlo, comunque) quanti chilometri ho accumulato durante la preparazione
per le maratone di Torino 2012 e Barcellona 2013, ma quest’anno con ben nove
settimane di allenamento, ho corso molto di più. E l’ho fatto bene: due
settimane in più rispetto alla mia prima maratona e senza alcun intoppo (infortuni
o noie fisiche).
I presupposti per fare una grande corsa ci sono, il sogno
rimane chiudere in Riva dei Sette Martiri sotto le 3h15’. Sarà dura, quei ponti
tagliano le gambe. Fra sette giorni, la risposta ai miei quesiti.
Bis bald!
Stefano
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