Olanda. Racconto di un pomeriggio post-lavoro in trasferta, un piccolo spazio di tempo libero prima della cena. Mi trovo a pochi passi da Utrecht. Che faccio, non vado a vederla? Infatti ci vado - anche con sole due ore di tempo. Due ore, da solo, in Olanda. Non vi racconterò di sexy shop e di donne in vetrina, no. Non vi racconterò di canne a buon prezzo, no. Non vi racconterò nemmeno del grande "cigno di Utrecht", Marco Van Basten. Per i luoghi comuni, stavolta, non c'è spazio.
I due simboli di Utrecht: la torre del Duomo di San Martino e l'Oudegracht, il canale più vecchio della città |
Arrivo ad Utrecht e scopro una città me-ra-vi-glio-sa! Esco dall'edificio adibito a parcheggio e mi ritrovo catapultato in un centro storico che, nonostante la latitudine già piuttosto elevata, è vitale come pochi altri incontrati prima. Una ragione c'è: è una città universitaria, Utrecht, e il suo ateneo è il più grande di tutti i Paesi Bassi (l'ufficio turistico parla di settantamila studenti!). Le facce dei passanti non possono tradire, l'età media è proprio giovane; l'offerta di bar e ristoranti e prettamente improntata ad una clientela giovanile.
Scorcio del Duomo di San Martino |
Il tempo non è molto e orientarsi per le affollate viuzze del centro non è cosa banale. Mi dedico alle cose essenziali, "quelle che non si può non avere visto". E ritengo che a Utrecht siano sostanzialmente due: il Duomo di San Martino e l'Oudegracht.
Il Duomo di San Martino, la chiesa protestante di Utrecht, in stile gotico, è il simbolo stesso della città. Impossibile non rimanere abbagliati dall'altezza della sua torre, alta circa centoventi metri. Separata dal resto del duomo, è una sorta di faro all'interno della città. Purtroppo l'ora serale non consente l'ingresso al Duomo e tantomeno alla sua torre. Dovrò tornarci, sperando di ritrovare una giornata perfetta per poter spaziare con la vista sulle piatte lande olandesi.
Sotto la torre! |
L'ora serale consente quantomeno di poter rivedere la torre del Duomo di San Martino nelle acque dell'Oudegracht. L'Oudegracht, che letteralmente significa "canale vecchio" è uno dei canali che attraversa Utrecht, sicuramente il più importante per storia e tradizione. Esso raccoglie attorno a sé la maggior parte dell'attrattiva di Utrecht: sulle sue banchine, si trovano i locali più frequentati della città. È un lungo serpente preso d'assalto da turisti e studenti. Sulle vie che lo affiancano si trovano bancarelle, ambulanti, musicisti di strada. Sulle sponde si affacciano negozi e ristoranti ospitati dagli edifici più eleganti e caratteristici, tra cui le meravigliose case dai sottili mattoni a vista, un elemento tipico dell'edilizia olandese. Passeggiare lungo questo canale non poteva essere che una tappa obbligatoria nella mia seppur breve visita di Utrecht.
L'Oudegracht più vivo |
Bisogna fare però attenzione quando si cammina per Utrecht. Si rischia di rimanere investiti. Dalle auto? Ma no, nel centro sono praticamente assenti. Dalle bici: la quantità di ciclisti è impressionante. Ci sono biciclette che in Italia sarebbero già finite tra i vecchi rottami. Ci sono biciclette che vengono addobbate con fiori come se fossero il balcone di casa. Ci sono bici che non si fermano, ci sono biciclette parcheggiate ovunque. Prendiamo una normalissima strada olandese: di fianco alle carreggiate per le automobili si ha una corsia esclusivamente dedicata alle biciclette. Provate ad attraversarla in orario di punta: sarà sicuramente più facile superare le corsie per le automobili che quella per i ciclisti. Le bici fanno parte dell'anima dell'Olanda, e quest'anno anche il ciclismo professionistico le renderà omaggio. La partenza dell'edizione 2015 del Tour de France, la "Grand Départ", sarà proprio ospitata da Utrecht. Peccato non dover tornare in trasferta in Olanda ad inizio luglio...
Bis bald!
Stefano
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