Se c'è un quartiere enigmatico di Parigi, quello è il Marais. Non voglio dire che sia meno affascinante, anzi. È probabilmente l'area, che alla fine della nostra settimana parigina, ho meno compreso, e anche per questa ragione, vorrei rivedere. Sarà che il Marais è un quartiere completamente diverso da tutti gli altri? Parigi la si può immaginare elegante, con i suoi boulevards; bohemienne, nel cuore di Montmartre; sfarzosa, al Louvre e alla Tuileries; intellettuale, nella Rive Gauche. Ma sembra strano ritrovarsi tra vie strette, quasi anguste, e pensare di essere a Parigi. Uno scenario tutt'altro che facile da immaginare, in una città come Parigi.
Place des Vosges |
Invece è proprio così. Specie passeggiando nel Pletzl, il caratteristico quartiere ebraico (sono ancora molte le tipiche insegne con la stella di Davide o con le menorah), non sembra di trovarsi nella capitale della Francia, ma in un borgo di mare. In rue des Rosiers, la stretta via dal quale ha origine il labirinto di vicoli che compongono il quartiere ebraico, pullulano negozietti e ristoranti che difendono la cultura ebraica. O più semplicemente, negozi indipendenti, di nicchia, che sfuggono ai meccanismi commerciali del giorno d'oggi. Rue de Rosiers è una via tutto sommato stretta, ma affollatissima, un segno che questo quartiere, in grande movimento, nonostante non sia mai stato rinnovato urbanisticamente, è in grado attirare molti turisti alla ricerca di una Parigi insolita.
Il cortile di ingresso dell'Hôtel Carnevalet |
Il porticato tipico di Place des Vosges |
Lo stesso discorso si potrebbe fare per l'area che ruota intorno alla chiesa di St.Paul: Rue St-Antoine, naturale continuazione di Rue de Rivoli, non sfugge all'animosità di questo quartiere. Che però sa distinguersi anche per stile. Il Marais è l'area con la concentrazione massima di hôtel particulier, vere e proprie ville integrate nel tessuto cittadino e che furono ovviamente accessibili solamente alle famiglie più facoltose. Buoni esempi di hôtel particulier sono l'Hôtel de Soubise, che oggi ospita gli archivi nazionali, l'Hôtel Carnevalet, sede dell'omonimo museo che ripercorre la storia di Parigi, e l'Hôtel de Sully. Anche la splendida costruzione ottocentesca che ospita il municipio parigino, è un hôtel particulier, non per caso il nome del palazzo è proprio Hôtel de Ville.
Rue des Rosiers |
Proprio dall'Hôtel de Sully vi è una delle porte ad uno degli angoli più incantevoli di Parigi, Place des Vosges, Fino al 1799 chiamata Place Royale, forse perché amata da Luigi XIV, Place des Vosges è una piazza a mo' di quadrilatero di incredibile originalità. Una lunga serie di palazzi uguali, dai mattoni rossastri e i tetti di ardesia ne costituisce il perimetro, sotto il quale si trova un elegante porticato in cui abbondano ristoranti e botteghe. Al numero 6 di Place des Vosges si trova anche la Maison de Victor Hugo, l'abitazione in cui il romanziere visse fino al 1848 e dove scrisse la sua opera più celebre, I miserabili. Al centro della piazza vi è un meraviglioso giardino, perfetto per trovare relax nella calura estiva.
Uno scorcio del Marais |
Noi non ci sottraiamo al piacere dell'ombra degli alberi di Place des Vosges. Il Marais, assieme al vicino quartiere Bastille (nota: in Place de la Bastille ebbe inizio la Rivoluzione Francese, ma della famosa prigione non vi è traccia, anzi, la colonna al centro ricorda altri avvenimenti), rappresenta uno delle aree più rappresentative della movida parigina. È normale, dunque, che qui scorra tutta la vita parigina: innamorati su una panchina, studenti universitari alle prese con gli esami sdraiati sull'erba, anziani alla ricerca del fresco, impiegati in pausa pranzo. Place des Vosges, sui suoi vialetti e su suoi prati, potrebbe raccontare secoli di storia (e di storie) di Parigi... e noi saremmo tutt'orecchi.
Bis bald!
Stefano
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