giovedì 20 agosto 2015

Isole che sono confini

Ciao a tutti!
La seconda puntata alla scoperta di Parigi è dedicata ad una delle zone più nevralgiche della capitale di Parigi. Le due isole che dividono il corso della Senna, l'Île de la Cité e l'Île St-Louis, sono assolutamente un punto chiave nella geografia parigina, in quanto collegano, per mezzo di ben tredici ponti, le due rive della Senna. Che sono anche due diversi modi di pensare: la Rive Gauche, il lato più artistico e intellettuale, e la Rive Droite, il lato più elegante e commerciale. E come dimenticare che sull'Île de la Cité, si trova uno dei monumenti più importanti di Parigi: Notre-Dame.

La cattedrale di Notre-Dame. E una piccola coda per entrare...

Ma il percorso sulle isole della Senna comincia da Île St-Louis. Forse snobbata dai tradizionali percorsi turistici perché è "solo" un quartiere residenziale (qui si trovano le abitazioni più costose di Parigi tutta), è in realtà una delle sorprese più belle ed inaspettate della nostra settimana parigina. Gelaterie, pasticcerie, artigiani, librai, antiquari e ristoranti (spesso in locali dalle tipiche facciate in legno) punteggiano l'isola, soprattutto nella centrale Rue St-Louis en l'Île. Grande atmosfera su quest'isola, che oltre ad essere estremamente vivace (senza la confusione che regna nei punti più famosi della città) è anche molto romantica: sulle sue sponde si può camminare affacciandosi su Saint-Germain des-Prés e sul Marais.

Il Palais de Justice e, a sinistra, la Sainte-Chapelle

Ovviamente, le grandi attrazioni si trovano però sull'Île de la Cité. In circa mezzo chilometro quadro si concentrano monumenti che rappresentano la storia di Francia. Questo è uno dei motivi per cui amo camminare per le vie di Parigi. Ogni luogo a cui ci avviciniamo potrebbe raccontare una storia tutta sua, una vicenda che ha segnato il destino della Francia e dell'Europa, un avvenimento di quelli che sono stati studiati e continueranno ad essere studiati sui libri di storia.
Uno di questi è la Conciergerie, edificio che si erge imponente verso la Rive Droite, e che ha rappresentato la prima prigione parigina, nonché il carcere dove furono rinchiusi i re di Francia. Un altro è il Palais de Justice, sfarzosa costruzione (soprattutto nel lato orientale, dove il meraviglioso cancello in ferro battuto separa l'edificio dalla rete viaria dell'isola) ancora adibita a Tribunale e nella quale furono condannati numerosi personaggi illustri, fra i quali la regina Maria Antonietta. Annessa al complesso della Conciergerie e del Palais de Justice, si trova la Sainte-Chapelle, la cappella palatina nota per le sue vetrate. Le code chilometriche (tipiche del mese di agosto) ci inducono a rimandare la visita a tempi più tranquilli. Tranquilli, la Sainte-Chapelle è nel taccuino dei "must" della prossima visita a Parigi.

La decorazione esterna del coro di Notre-Dame

Poi c'è Notre-Dame, altro simbolo di Parigi, icona tra i monumenti ecclesiastici parigini, sede dei grandi avvenimenti della Francia, tra cui le incoronazioni dei reali francesi. Ok, è un simbolo. Ma è anche tremendamente bella, a partire dalla facciata, impressionante spettacolo di complessità scultorea, in ogni sua componente, nei tre portali, nel rosone, nelle gallerie che li dividono e nelle torri. Non a caso Notre-Dame è indicata come una delle opere architettoniche più importanti dello stile gotico, grazie agli archi dell'abside, all'altissima guglia e la particolare decorazione (famosa quella dei gargouilles) in ogni sua parte.
L'interno non è da meno, soprattutto per i due rosoni del transetto e per il coro. I primi, ornati da antiche vetrate, sono sicuramente le parti più fotografate dell'intera cattedrale. Il secondo è il capolavoro di Notre-Dame, una lunga recinzione composta di meravigliosi altorilievi che mettono in scena alcuni degli episodi più famosi del Vangelo. Peccato che molti dei turisti non apprezzi a fondo questa bellezza, non si concentri su questa ricchezza e preferisca scattarsi dei selfie (anche all'interno della chiesa!). Ma tutto l'interno è da ammirare. Io mi concentro sull'illuminazione naturale che raggiunge il soffitto e le arcate del matroneo: continuo a chiedermi come sia stata progettata.

Selfie col rosone? Io preferisco una bella inquadratura d'insieme

Non manca qualche piccola delusione sull'Île de la Cité: è Place Louis-Lépine, dove dovrebbe essere ospitato il mercato dei fiori. Appunto, "dovrebbe". Nei nostri passaggi nell'Île de la Cité non abbiamo visto traccia di mercato alcuno, anzi, molte cose sembrano un pochino lasciate a sé stesse. Sarà l'aria di agosto? L'altra nota "negativa" è questa - a mio modo di vedere, stupida - moda di appendere i lucchetti ai ponti: con ben tredici collegamenti, le due isole sulla Senna (in particolar modo Pont de l'Archevêche e parte di Pont Neuf) forniscono parecchio spazio agli innamorati che vogliono suggellare la loro unione in una delle più romantiche città del mondo.

Pont Neuf by night

Ma c'è un luogo sull'Île de la Cité dove vorrei trovarmi spesso. È Pont-Neuf, che a dispetto del nome, è il ponte più antico della capitale parigina. Completamente camminabile, molto ampio, è un punto chiave di Parigi, nonché uno dei più romantici. Merito di quei balconcini (quando non occupati dagli ambulanti), di un piacevole spazio verde, lo Square du Vert-Galant, (parlerò degli square in post futuri) e di una visuale eccezionale sulla Senna e in più in generale su Parigi tutta. Un passaggio obbligatorio, insomma, ogni qual volta ci si trovi nel centro di Parigi...
Bis bald!
Stefano

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