venerdì 21 agosto 2015

Alla ricerca della forza di gravità

Ci sono quelli che sognano di salire il Cervino, almeno una volta nella vita. Si preparano per mesi, anni e poi, un giorno coronano il loro desiderio, in uno o due giorni di salita. Poi ci sono quelli che il Cervino lo raggiungono e lo salgono in poco meno di tre ore. Fenomeni? Extraterrestri? Può essere, anche con la faccia pulita e rilassata. Come quella di un ragazzo catalano di ventisette anni, Kilian Jornet i Burgada. Chi ama la corsa e la montagna non può non conoscere questo nome. Perché è proprio lui il detentore della salita (discesa inclusa) più veloce al Cervino. Un tempo folle, 2h52'02". Era il 21 agosto del 2013, quando quello che pareva un record indistruttibile, il 3h14'44" dell'inossidabile skyrunner valdostano Bruno Brunod, venne demolito da questo prodigio della natura.

1h56': Kilian Jornet è già in vetta al Cervino! (fonte: carrerasdemontana.files.wordpress.com)

C'è un video che gira in rete, basta digitare su Google "Summits of my life Cervino" per trovarlo. Un ragazzo vestito con maglietta, pantaloncini e scarpette tocca la croce di vetta del Cervino, come quando si saluta un amico; si getta dai ripidi pendii del Cervino con la naturalezza di chi fa questo da sempre, incurante che pochi centimetri più in basso c'è il vuoto. Accarezza velocemente le corde che hanno visto centinaia di alpinisti, perché non c'è tempo da perdere. Questo video è tutta l'essenza dell'impresa compiuta da Kilian Jornet sulla cresta del Leone, la via normale italiana.

L'arrivo a Cervinia (fonte: lastampa.it)

Per una volta metto da parte l'alpinismo romantico. Se si parla di record di velocità, beh, questo è semplicemente straordinario. Meno di due ore per raggiungere la vetta del Cervino partendo da Breuil-Cervinia, meno di un'ora per scendere, e fare meglio di Brunod, che proprio in discesa aveva costruito il record. Brunod aveva previsto tutto, il successo di Jornet e anche il tempo. Glielo dice negli ultimi metri, durante i quali si affianca al catalano, come una sorta di passaggio del testimone. Si, anche nei freddi numeri si può trovare una sorta di romanticismo...

Che emozione, questa salita

Può sembrare incredibile che centocinquant'anni dopo l'impresa di Whymper prima e Carrel poco dopo, questa montagna, immensa nelle forme e nel significato, possa essere la scenografia per una corsa che sintetizza la caccia al record, certamente, ma anche la ricerca del limite più assoluto per mezzo di una preparazione scrupolosa. Jornet, oltre al massacrante allenamento da skyrunner, ha compiuto trentaquattro salite sul Cervino, di cui nove solo negli ultimi quattordici giorni, per essere sicuro di non rischiare alcunché. Un tale sacrificio lo si può fare, solo se la montagna che vuoi conquistare si chiama Cervino.
Bis bald!
Stefano

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