Ciao a tutti!
Questi giorni di Sudafrica ci hanno fornito due immagini molto contrastanti tra loro. Da una parte, quella della densa area urbana di Johannesburg e Pretoria, metropoli molto più occidentali che africane per edifici ed infrastrutture. Dall'altra parte, la natura più sincera del nordest sudafricano, la savana più aspra e gli animali selvaggi, qualcosa di più vicino a ciò all'immagine che avevo del continente africano. In mezzo c'è il Sudafrica "rurale", che a volte è espressione di grande povertà. Non è la povertà che l'Occidente conosce dell'Africa, quella dei bambini scheletrici e malnutriti. Quella che abbiamo avuto modo di conoscere percorrendo la R40 da Bushbuckridge a Hoedspruit è una povertà che deriva da un folle tasso di disoccupazione (circa il 70% contro il 36% della media nazionale) e da stipendi da fame, che non superano in molti casi l'equivalente di 150 euro mensili.
Questi giorni di Sudafrica ci hanno fornito due immagini molto contrastanti tra loro. Da una parte, quella della densa area urbana di Johannesburg e Pretoria, metropoli molto più occidentali che africane per edifici ed infrastrutture. Dall'altra parte, la natura più sincera del nordest sudafricano, la savana più aspra e gli animali selvaggi, qualcosa di più vicino a ciò all'immagine che avevo del continente africano. In mezzo c'è il Sudafrica "rurale", che a volte è espressione di grande povertà. Non è la povertà che l'Occidente conosce dell'Africa, quella dei bambini scheletrici e malnutriti. Quella che abbiamo avuto modo di conoscere percorrendo la R40 da Bushbuckridge a Hoedspruit è una povertà che deriva da un folle tasso di disoccupazione (circa il 70% contro il 36% della media nazionale) e da stipendi da fame, che non superano in molti casi l'equivalente di 150 euro mensili.
Un mercato sudafricano |
Lungo la strada si può osservare un mondo completamente inimmaginabile: macchine e fuoristrada di un'altra epoca, banchetti impolverati che vendono frutta e noci (qui le macadamia sono ovunque...) per pochi soldi, piccoli chioschi dove andare a farsi tagliare i capelli, scuole guida nello sterrato della savana circostante, improvvisate stazioni per lavare le automobili. La povertà dell'area si riflette anche sulla strada stessa (spesso in condizioni precarie), in quanto la sporcizia che si può osservare è veramente tanta, troppa.
Artigianato del Mpumalanga |
Ma lo spirito della gente è tutt'altro che depresso. Beh, siamo fortunati a percorrere la R40 nel primo giorno del mese, quando vengono versati gli stipendi e i sussidi statali per chi non lavora. Che in poche parole significa: giorno di spesa, giorno di festa. Ma molti sudafricani non sono spendaccioni. Chi ha un lavoro cerca di risparmiare il più possibile per riuscire a costruire una casa tutta loro, una casa vera, fatta di mattoni, per lasciare le baracche di fango e lamiera: una realtà a cui non siamo più abituati e che fa bene osservare.
Un "tipico" supermercato sulla R40 |
I personaggi che si incontrano sul ciglio della strada sono numerosi e variopinti, come la fauna di una delle tante riserve. Le immagini che più ricordo con piacere sono due. In primis, le donne che portano la loro spesa sulla testa, con i bimbi fasciati sul seno o sulla schiena. Poi, i ragazzi che escono dai vari college della zona, tutti in divisa, tutti uguali, che tornano a casa a piedi, camminando magari anche qualche chilometro. L'umanità locale è un'attrazione garantita, così come la fauna locale. Sul ciglio della strada è molto facile trovare qualche animale, come facoceri, silvicapre e antilopi. Solo un piccolo assaggio di ciò che troveremo nelle riserve.
Julle binnekort!
Stefano
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