Si, nel giro di tre anni, posso dire di essere stato ad Amburgo ben tre volte (quasi quattro, per la precisione). La prima perché non ci ero mai stato, la seconda perché ci ho corso una maratona, la terza perché volevo condividere questa città con Giulia, che non ci era mai stata. Tutti ottimi motivi per venire e ritornare ad Amburgo. Ora devo trovarne un quarto... ma credo che non sarà particolarmente difficile.
Lungolago |
Perché Amburgo, a dispetto di molte altre città tedesche, non si può visitare completamente in un giorno, neanche spostandosi da una parte all'altra della città a ritmo di maratona. E poi che visita sarebbe? Non ci si potrebbe rilassare in riva al Binnenalster, non si potrebbe godere appieno dell'eleganza dello Jungfernstieg, nonvhé perdersi nelle geometrie e nelle prospettive della Speicherstadt o sconvolgersi dalla spavalderia architettonica di Hafencity, non sarebbe possibile fermarsi davanti ad uno dei tanti negozi di St. Pauli - e farsi una risata. No, ad Amburgo bisogna mettersi il cuore in pace: come forse solo a Monaco, Berlino e Francoforte, nella più grande città dell'estremo nord della Germania è necessario mettere in conto una visita di più giorni.
Dal giardino botanico di Amburgo |
Altrimenti, si deve fare come abbiamo fatto noi: si guarda qua e là, saltellando nei posti più significativi. Arrivati in stazione, non ho alcun dubbio da che parte iniziare: ovviamente dal movimentato centro città, fatto di charme e di tradizione. La passeggiata sullo Jungfernstieg e un salto nella Markt sono passi fondamentali in una visita ad Amburgo. Lasciandosi guidare dai ricordi e dal cuore, ci spostiamo subito verso la zona del porto. Troviamo una città in grande festa perché ci troviamo nei giorni del "compleanno" del porto. Stupefacente lo spettacolo di barche, di ogni tipo, che affollano il porto di Amburgo. Una zona che in altre città non può che essere malfamata, qui è grande attrazione turistica. Merito della grossa spinta di HafenCity, il nuovo rivoluzionario quartiere adiacente alla Speicherstadt, ancora in costruzione. Sarà pronto per il 2024, quando Amburgo spera di poter ospitare le Olimpiadi? Conoscendo l'ambizione tedesca, sono sicuro di si.
La magia prospettica della Speicherstadt |
Ah, la Speicherstadt: non si può non attraversare la rete di canali e degli imponenti magazzini della città portuale. Questo è il cuore di Amburgo. Venire ad Amburgo senza fermarsi per qualche secondo su uno dei ponti della Speicherstadt sarebbe come andare a Venezia senza mettere piede in Piazza San Marco: imperdonabile.
L'azzurro totale del centro di Amburgo |
Sfumata l'occasione di vedere il Miniatur Wunderland (il museo della Germania - e non solo - in miniatura) in quanto saturo di visitatori, puntiamo su qualcosa di totalmente diverso. St. Pauli. Altra tappa irrinunciabile, perché questo è il quartiere che meglio spiega la rinascita amburghese degli ultimi vent'anni: dal degrado al turismo, dall'essere evitato all'essere location (quasi) di tendenza, il fenomeno St. Pauli è qualcosa di essenziale per comprendere questa città. Tutto in un clima di divertimento, come è nella logica di un quartiere libertino: i negozi e le vetrine della Reeperbahn, la centralissima via di St.Pauli, offrono più di uno spunto per scoppiare a ridere...
E non lontano da St. Pauli, c'è il giardino botanico, splendido, che per me vuol dire anche altro... Haspa Marathon Hamburg, partenza, arrivo, una medaglia al collo, fatica. Bellissimi ricordi.
HafenCity |
Chiudiamo la nostra giornata ad Amburgo dove l'avevamo cominciata, sul Binnenalster, quando il sole inizia il suo cammino verso il tramonto, facendosi coprire senza protestare dalla sagoma della torre della televisione e dalla fontana posta al centro del lago. Una passeggiata attorno al lago è ciò che ci vuole per sapere che una prossima volta ad Amburgo ci sarà e non sarà troppo lontana!
Bis bald!
Stefano
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