Se c'è una cosa che colpisce di Berlino è sicuramente la sua prepotenza architettonica, audace ma in fondo anche riguardosa degli spazi urbani, dei moderni edifici di cui è costellato il territorio della capitale tedesca. Segnalo tre location in particolare, che sono poi anche quelle che ho avuto modo di visitare e probabilmente sono anche le più conosciute: Fernsehturm, Potsdamer Platz e il Reichstag. Tutte e tre sembrano accompagnate da un'unica visione, nuova ma non troppo, di questa città: uno slancio verso l'alto di vasto respiro, con il fine ultimo di ritrovare un'identità persa con le dolorose ferite di guerra. Una filosofia, questa, che però, va precisato, ha origini antecedenti al conflitto mondiale e agli anni del Berliner Mauer.
La meravigliosa cupola del Reichstag, posta sulla sommità all'edificio che ospita il Parlamento tedesco |
La riqualificazione urbanistica berlinese inizia addirittura da un gerarca nazista, forse l'unico sopravvissuto alla guerra e al processo di Norimberga, Albert Speer. Oltre ad essere il ministro per gli armamenti era un validissimo architetto, al quale Hitler commissionò un colossale piano per la Capitale del Reich, poiché Berlino “non doveva essere inferiore a nessun'altra città”. Il progetto era effettivamente maestoso, e pazzo tanto quanto i progetti di Hitler, ma ovviamente non trovò compimento. La nuova progettazione in grande stile venne solo posticipata: dopo la caduta del Muro, sulla scia del grande sentimento popolare dovuto alla riunificazione, i grandi architetti del mondo si spartirono la scenografica sutura urbanistica di Berlino Ovest e Berlino Est. Il risultato più sensazionale è probabilmente quello di Potsdamer Platz.
La BahnTower in Potsdamer Platz |
Potsdamer Platz era nel 1990 una delle aree più degradate di Berlino, era attraversata dal muro ed era una grandissima spianata, ampia da contenere i 350.000 spettatori dell'incredibile (nonché simbolico) concerto The Wall, organizzato dall'ex bassista dei Pink Floyd Roger Waters, proprio per festeggiarne la caduta. Sotto la mano di grandi architetti, tra cui anche l'italiano Renzo Piano, ha totalmente cambiato volto e ora è una vera attrazione di Berlino, un grande richiamo per i giovani. Due gli edifici chiave: il Sony Center è un complesso in cui domina impetuosa una cupola avveniristica che racchiude un'area commerciale che è un enorme spazio di socializzazione. L'altro edificio sarebbe parte integrante del Sony Center, ma a mio modo di vedere rappresenta un'entità a sé. Parlo della BahnTower, il grattacielo che ospita gli uffici delle Deutsche Bahn.
L'avveniristica copertura del Sony Center |
Potsdamer Platz è un'esperienza visiva pazzesca: all'interno del Sony Center si può respirare un clima che sa di rinnovamento, di rinascita. Un bell'esempio di come si debba ripartire dopo la tragedia, mentre la BahnTower è il miglior esempio di come Berlino voglia tornare ad essere importante: altissima, quadrata, lineare, potente.
Fernsehturm by night |
Se Potsdamer Platz è il sunto del gusto occidentale che aveva contraddistinto la parte occidentale di Berlino, la Fernsehturm (in italiano, la Torre della Televisione) è l'esempio di come la DDR voleva mettere in scena la propria forza tirannica sui cittadini di Berlino Est (e non solo quelli). Come se alle spalle ci fosse un pensiero di questo tipo: “qui dominiamo noi, vi osserviamo e vi teniamo sotto controllo” (cosa tra l'altro messa in atto dalla Stasi). Il risultato è uno spettacolare edificio dalla forma a razzo spaziale: non a caso, venne edificato negli anni Sessanta, nel pieno del periodo della battaglia tra USA e Russia per la conquista dello spazio. Da esso si gode di un panorama assolutamente unico. Peraltro, visto con le luci soffuse di un accennato tramonto, assume un tono diverso e anche più romantico. La divisione tra l'Est e l'Ovest è da qui palese. A Est, palazzi enormi, austeri, nient'altro che veri e propri blocchi di cemento: un classico esempio di urbanistica socialista. Verso ovest, grattacieli e architettura creativa, in cui si coglie tutta l'influenza del gusto statunitense e dell'Europa occidentale nell'area da loro controllata.
Si, fa impressione... |
Un aneddoto curioso sulla Fernsehturm: se illuminata dai raggi del sole, si forma una sorta di croce luminosa sulla sfera. Essa fu definita come "la rivincita del Papa" su un regime, quello filosovietico della DDR se sicuramente non aveva simpatia per la Chiesa.
Un panorama verso la Berlino Ovest dalla Fernsehturm |
Se la Fernsehturm è la volontà di dominio del blocco sovietico e Potsdamer Platz è la volontà di ricucire le due Berlino, il Reichstag è la volontà di ricucire le due Germania. Tutto ha compimento nello straordinario mix tra il neoclassico palazzo del Reichstag, in cui ha sede il Parlamento tedesco, e la cupola che lo sovrasta, che si rifà all'originale ma è stata rivisitata in chiave moderna da un vero e proprio genio (alla luce di quanto ha realizzato), l'architetto inglese Norman Foster.
Il cono di luce all'interno della Cupola del Reichstag |
La cupola è visitabile gratuitamente ma solo dopo previa prenotazione on-line – e dopo rigidi controlli da parte di poliziotti e metal detector. Inutile porre l'accento sul ragguardevole panorama che si può godere da essa, nonostante sia inferiore a quello visibile dalla Fernsehturm. La genialità di quest'opera è nel compimento della fusione tra il neoclassico e il moderno, in perfetto equilibrio tra loro. La cupola in vetro dalla quale si domina Berlino è già di per sé un capolavoro ma ancora più spettacolare è il gioco del cosiddetto “cono di luce” che la attraversa. Una gioia per gli occhi di tutti, in particolare per gli amanti dell'architettura moderna e per gli amanti dell'energia pulita: il cono di luce, oltre che da sistema per la raccolta dell'acqua piovana, funge da scambiatore di calore e luce naturale, progettato in maniera tale da garantire il massimo comfort ai parlamentari al lavoro. Ah già, il Parlamento. Si riunisce proprio sotto la cupola... e il vetro di questa è esso stesso un simbolo delle linee guida politiche della nuova Germania, l'apertura e la trasparenza.
Il simbolico ponte sulla Sprea |
A due passi dal Parlamento, un'ultima opera completa il processo di riunificazione: si tratta della Löbe-Haus e della Lüders-Haus, I due edifici, oggi uniti, ospitano uffici del parlamento e sono il migliore esempio della riunificazione tedesca: essi si trovano in riva alla Sprea ma uno nel lato opposto all'altro. Proprio dove vi era un confine tra Ovest ed Est. Il ponte che ora le unisce è l'emblema perfetto della ritrovata unione tra due anime, troppo a lungo disgiunte, di questa città.
Bis bald!
Stefano
ciao stefano
RispondiEliminabellissima la tua descrizione di berlino...
buona giornata
daniela
https://infusodiriso.wordpress.com/