martedì 1 aprile 2014

Dresda, l'anima romantica della Germania

Ciao a tutti!
Dresda, Dresda… quanti straordinari ricordi conserverò di questa città. Perché visitata con Giulia, in occasione del nostro primo anniversario, perché l'atmosfera che si avverte nelle sue vie è veramente romantica. La Firenze sull'Elba, così viene chiamata la capitale della Sassonia, è sicuramente la meta culturale più importante del quarto Land tedesco che ho toccato, questa volta in compagnia di Giulia, lungo la mia “verrückte Idee”.

La Hofkirche e sullo sfondo, la Semperoper


Il suo soprannome è dovuto all'importanza che questa città rivestì a livello artistico e culturale a partire dal XVIII secolo. Non oso immaginare cosa potrebbe essere oggi Dresda se non fosse stata completamente rasa al suolo nel febbraio 1945 – quando la guerra era ormai giunta al termine a favore degli Alleati. I tedeschi, comunque, non si sono persi d'animo e, soprattutto dopo la riunificazione delle due Germanie, hanno portato a termine la ricostruzione, conclusasi nel 2006.

La Kronentor dello Zwinger


Il meglio di Dresda, a mio parere, è nello Zwinger. Ex fortezza medievale, lo Zwinger è un'enorme spianata circondata da mura, progettata dall'architetto Pöppelmann, il cui genio consistette nel trasformare quella che era una roccaforta in una sorta di orangerie. Non è facile da descrivere la meraviglia e lo stupore quando ci si trova all'interno dello Zwinger. Qualsiasi angolazione offre un nuovo punto di vista e un diverso livello di incredulità di fronte alla capacità dell'uomo di ideare simile bellezza. Ogni lato racchiude in sé una particolarità differente. Il lato meridionale stupisce per il carillon di campane in porcellana di Meissen, il lato settentrionale per l'armonia tra l'arte scultorica e l'architettura che si fonde nel cosiddetto Wallpavillon; il lato occidentale si caratterizza per la Kronentor, la pittoresca torre dorata e ornata dalla corona polacca; il lato orientale per l'apertura al resto della città.

Il Wallpavillon...


...e la visuale che da esso si può ammirare sullo Zwinger


Lo Zwinger sembra apparentemente aver superato indenne il conflitto mondiale. Il restauro è stato così efficace che dalle sue mura non traspare il benché minimo segno di bombardamento. Solo salendo sulla balconata posta sopra il Wallpavillon si può percepire di come sia stata profonda la ricostruzione. Le statue che ornano questa terrazza, infatti, sembrano nuove, quasi bambine. Esse raffigurano figure femminili e putti. Fare qualche foto, in parte romantica e in parte giocosa, vicino a queste statue è la migliore rappresentazione della nostra spensieratezza.

Irriverente foto in compagnie delle dame che ornano la cornice dello Zwinger


Lo Zwinger è anche sinonimo di museo. Ben cinque trovano spazio nell'ampio complesso dello Zwinger: la sala d'armi, il museo zoologico, il salone fisico-matematico, la collezione di porcellane e infine, la più importante, la Gemäldegalerie Alte Meister. Impossibile, avendo a disposizione un solo giorno, poterli vedere tutti. Ci concentreremo esclusivamente sull'ultimo (al quale verrà dedicato un post speciale), per gli altri… beh, ci sarà tempo negli anni a venire ed è un'ottima motivazione per tornare a Dresda.

La Semperoper in versione notturna


Uscendo dallo Zwinger, spunta notevole di fronte ai propri occhi la sagoma della Hofkirche. Assieme alla Frauenkirche – non potuta visitare in quanto occupata dai fedeli durante un rito religioso – è una delle chiese più importanti di Dresda e certamente una delle più simboliche in quanto fu il primo edificio cattolico, eretto in seguito all'acquisizione della corona polacca da parte dei regnanti di Dresda, la dinastia Wettin. La sagoma è inconfondibile e originale, un'alta torre sovrasta un corpo non altrettanto slanciato in altezza ma decisamente allungato. L'interno ha un'insolita forma ovale e conserva opere che vanno dal barocco ai giorni nostri, tra cui un'inconsueta versione della Pietà realizzata con le porcellane di Meissen.

L'Altstadt di Dresda vista dalla sponda destra del fiume Elba


La Hofkirche divide i due cuori battenti di Dresda: alla sua destra si trova la Theaterplatz, alla destra la Schlossplatz. La prima è quasi una piazza d'onore ad uno degli edifici di Dresda che le conferiscono maggior lustro, la Semperoper. Quanto alla qualità dell'acustica, questo è uno dei migliori al mondo. Vi capitiamo nel giorno della prima della stagione (per la cronaca, il Così fan tutte di Mozart), impossibile pensare di visitarne l'interno né tantomeno assistere ad un'opera.

Theaterplatz


Sulla Schlossplatz si affaccia la Residenz, ove risiedevano i principi di Dresda, e la neorinascimentale Landstaggebäude. Qui è racchiusa l'anima più romantica di Dresda, resa unica dal colpo d'occhio dal Fürstenzug, un lungo mosaico – più di cento metri – fatto di piastrelle in porcellana di Meissen che illustra la storia della dinastia dei Wettin. Da restare a bocca aperta.

Schlossplatz

La Fürstenzug è l'occasione per ricordare l'importanza della porcellana nel quadro economico di Dresda. Sono numerosi infatti i negozi che propongono manufatti realizzati in porcellana di Meissen, una località a poche decine di chilometri da Dresda famosa proprio per la creazione di questi pregiati prodotti. Gli oggetti esposti sono tra i più disparati, ma la preziosità di questo frutto del lavoro degli artigiani sassoni è facilmente riconoscibile dal prezzo, spesso a cifra quadrupla.

L'impressionante Fürstenzug

Dresda non sarebbe Dresda se non ci fosse l'Elba, uno dei fiumi più lunghi d'Europa, il terzo per estensione tra quelli che attraversano il territorio tedesco. L'Elba che scorre a Dresda è un fiume maturo, il quale si presta a dolci escursioni in battello (ah, che bello sarebbe stato se solo le condizioni meteo fossero state un pochino più clementi…), ad una passeggiata lungo la sua riva, tranquillamente balneabile, o anche al suo semplice attraversamento. L'Augustusbrücke è l'imponente ponte che collega la città vecchia con i quartieri moderni, ribattezzati Neustadt, considerati un centro vitale della città ma che ai miei occhi sono parsi poco più di una grande area commerciale.

L'Augustusbrücke, il principale ponte di Dresda, che collega la Altstadt alla Neustadt

Il placido corso del fiume Elba

Immancabile, breve o esteso che sia, una passeggiata notturna tra le vie più affascinanti di Dresda è obbligatoria. Illuminata da luci delicate e soffuse, Dresda esprime di notte - così come illuminata dalla luce del sole - il migliore sfondo finora trovato in Germania per rendere memorabile un momento romantico. E
Posso – o meglio, possiamo – dire di saperne qualcosa, ora.
Bis bald!
Stefano

P.s.: un sincero grazie va a Maria Concetta, che quasi un anno fa mi consigliò di venire a Dresda, e non da solo. Mai suggerimento fu più azzeccato.


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