La città di cui mi accingo parlare in questo post, Ochsenfurt, può essere simpaticamente definita da noi italiani come la "città delle oche". In realtà, il suo significato è "guado dei buoi", un significato che assomiglia a quello della città in cui vivo, Schweinfurt, la quale significa "guado dei maiali" (vedi post).
La visita di Ochsenfurt nasce un po' per caso. In uno svogliato sabato, io e Giulia optiamo per questa meta, non troppo lontana, posta sul fiume Meno. E qui in Germania, un fiume è sinonimo di piacevoli spazi dove poter stare piacevolmente all'aria aperta. Ne ho già avuto la prova a Haßfurt, Volkach e Kitzingen.
Alla salute! |
Ochsenfurt è l'ultimo centro importante che viene toccato dal Meno prima del suo arrivo a Würzburg. La cittadina si sviluppa in lunghezza lungo la sponda sinistra, chiusa da due caratteristici ingressi sormontati da altrettante torri, la Klingentorturm a ovest e la Oberer Torturm ad est. Lungo via che le collega, la solita Hauptstraße, si trovano le maggiori attrazioni di Ochsenfurt, le tipiche case a graticcio, la St.Andreas-Kirche (non visitabile per "colpa" di una cerimonia) e soprattutto il Neues Rathaus.
Case a graticcio in Brückenstraße |
Lo stile del Neues Rathaus di Ochsenfurt è quello classico dei vari edifici adibiti a municipio in Franconia, ma questo ha una caratteristica particolare: alla base della torre che sale dal centro del tetto, si trova uno scheletro che brinda con un boccale (di birra, presumo). C'è da dire che i teschi, gli scheletri sono figure che in Germania riscuotono un certo successo: che i tedeschi abbiano uno spiccato senso del macabro? Questa però, sinceramente, mancava alla mia collezione di stranezze incontrate in Germania.
Lungo la Hauptstraße |
La Brückenstraße conduce velocemente al fiume Meno. Troviamo un locale (gestito da italiani) posto ai bordi del vecchio tracciato ferroviario: la bellissima giornata di sole ci invita a fare una sosta al tavolino all'aperto. Riscopriamo qualche "vecchia tradizione": quelle italiane per me, con un buon espresso; quelle della Donauradweg per Giulia, con una Radler. E poi via sulle sponde del Meno a leggiucchiare e prendere il sole.
Deliziamoci con una Radler |
Vivacità, piacere, relax: queste le tre parole per descrivere in breve questa piccola città della Bassa Franconia. Alla prossima, Ochsenfurt. Ci si rivede sul percorso della Mainradweg: molto presto, spero.
Bis bald!
Stefano
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