In questi ultimi mesi, i primi sei mesi della nostra vita in Germania, ho spesso raccontato di come molte procedure burocratiche fossero state assolutamente semplici, snelle e rapide, dall'assicurazione sanitaria all'apertura di un conto corrente, fino alla nostra iscrizione in municipio. La leggerezza di dover perdere pochissimo tempo in scartoffie si è infranta improvvisamente quando ho dovuto immatricolare la mia auto in Germania, presso il locale ufficio della motorizzazione civile. Con tutto ciò che ne consegue: nuovo libretto, nuova targa, nuova assicurazione. La mia esperienza personale su questo tema è pessima, anzi potrebbe definirsi un vero e proprio calvario. D'altro canto però, non credo che in Italia sarebbe stato più facile.
Eccessiva rigidità dei regolamenti che diventa flessibilità zero, superficialità di alcuni soggetti, talvolta scarsa preparazione in materia, troppa fiducia riposta negli enti preposti: queste secondo me le principali motivazioni di due giorni trascorsi correndo da un ufficio all'altro.
L'officina delle targhe |
Tutto comincia dall'assicurazione: sapendo che la materia è già complicata in Italia (nella mia lingua madre, figuriamoci in tedesco) decido di farmi accompagnare dal mio amico più fidato, Andreas, che di automobili e di burocrazia automobilistica se ne intende parecchio. In assicurazione trovo un personaggio alquanto bizzarro, il classico burlone in grado di vendere qualsiasi cosa (o quasi). Mi spiega tutta la tiritera che devo compiere per potermi mettere in regola con le leggi tedesche. E mi fa un preventivo, dal quale rimango allibito: esagero ma non troppo nel dire che con le tariffe italiane qui posso permettermi di stipulare una polizza kasko. A tal proposito c'è materiale a sufficienza per un altro post dedicato.
La "tiritera" consiste innanzitutto nell'andare nell'ufficio della Motorizzazione Civile tedesca, ossia - e ora preparatevi ad un bel giro di parole - allo Kraftfahrzeug-Zulassungsbehörde del Landratsamt (parola quest'ultima che faccio una fatica non solo a pronunciarla correttamente ma anche a pronunciarla...), portare un bel po' di documenti, tra cui anche il numero elettronico dell'assicurazione, farsi produrre la nuova documentazione in lingua tedesca. Dopodiché, si deve andare a comprare la targa, in uno dei negozi appositi presenti nei pressi del Landratsamt. Con le targhe nuove in mano, si ritorna all'ufficio Kraftblablabla per ricevere il nuovo libretto, consegnare le vecchie targhe e farsi validare le nuove, con il bollino del Land e della revisione superata.
Tutto così facile? Macché. La serata precedente al "grande giorno" è sostanzialmente una seduta di training autogeno per provare a superare psicologicamente tutte le difficoltà che so di dover incontrare il giorno dopo. Controllare di avere tutti i documenti a posto, ripassare la strada per il Landratsamt (mica è banale, quando la città è un dedalo di passaggi vietati e sensi unici), cercare di anticipare possibili situazioni difficili. Poi, durante la prima mattinata, prima dell'apertura dell'ufficio, i tuoi colleghi fanno terrorismo psicologico con le loro personalissime esperienze: “Se vai troppo tardi sarà pieno di fottuti turchi, si perché per loro cazzo la giornata inizia alle 10, poi devi fare la coda, rischi di non farcela…”. Bene.
Arrivo all'ufficio della Motorizzazione Civile, stacco le mie targhe italiane dopo due anni e mezzo e quasi 75.000 chilometri di avventure, e inizio il calvario. Non mi è ancora dato di saperlo, ma qui iniziano più di ventiquattro ore tra le più nervose della mia vita. Prendo il biglietto dalla macchinetta eliminacode, aspetto una decina di minuti, non di più, prima che venga il mio turno. Mi serve una gentile ed attempata signora di nome Doris, che parla anche un pochino di inglese, non male per farsi capire. Io consegno tutti i documenti, lei analizza con cura e poi dichiara testualmente che manca il certificato del TÜV, la società di certificazione che dichiara che la propria auto è in regola. Io dico che non è possibile, che la mia macchina ha meno di tre anni, che non è necessario (così è infatti riportato su più di un sito web e così mi ha garantito l'assicurazione). Lei si impunta e chiede aiuto al suo superiore, che dall'alto della sua esperienza mi conferma la diagnosi. Vai al TÜV e richiedi questo documento, un Abnahme seguito da qualche numero.
Che controllo... |
Parto e vado al TÜV, a due chilometri dal Landratsamt. Tra l'altro ora sono senza targa, ne appoggio giusto una sul lunotto posteriore. A folle velocità mi dirigo in questa officina in cui sostanzialmente, alla modica cifra di 175 € traducono il mio libretto e fanno partire la revisione (cosa che avrei dovuto fare comunque nel giro di sei mesi). Oh, mai revisione fu più accurata e professionale. E infatti un'ora e mezza la perdo tutta quanta.
Nuovamente a velocità impensabili in un centro urbano ritorno al Landratsamt. Stavolta ci deve essere tutto, penso. Rifaccio la coda e stavolta a servirmi alla Motorizzazione Civile c'è Sabine, che alla mia domanda “Sprechen Sie Englisch?” risponde brutalmente “Nein!”, salvo smentirsi dopo dieci secondi. La collega Doris, che mi ha visto, interviene in mio aiuto e si prende carico della pratica. Spunta un altro problema: la targa che ho selezionato (la sigla può essere scelta dal proprietario) non è valida, in quanto alcune lettere e alcune combinazioni sono vietate (ad esempio SS). Rielaboro e rimescolo lettere e numeri per produrre una sigla compatibile e di mio gradimento. A quel punto pago la tassa di immatricolazione e posso finalmente far stampare la targa.
Forse è il momento più bello, in primis perché vedi come viene prodotta una targa – un'operazione che ha ancora dell'artigianale – e quindi perché vedi che il tuo obiettivo si sta realizzando. Finalmente potrò circolare senza preoccupazioni in Germania, senza aver il subconscio timore di poter essere fermato dalla Polizei in quanto italiano. E lo puoi fare con una targa la quale sigla ha un chiaro significato…Il sogno sta per realizzarsi? Ovviamente no. Pare che il numero dell'assicurazione non sia corretto. La cara Doris prova e riprova ma non c'è verso. Chiama l'agenzia dell'assicurazione, ma non risponde nessuno: per forza, è chiusa, gli impiegati sono ad un corso di aggiornamento. Doris riprova a chiamare ma all'agenzia di Bamberga, ma lì pare ci sia un guasto sul sistema informatico. Quindi prova a telefonare alla sede centrale, ad Hannover, ma pare che anche lì non possano fare niente... Nulla da fare, me ne torno in ufficio mogio mogio, con una macchina stargata e senza possibilità di circolare, teoricamente.
Bye bye vecchia targa! |
Il giorno dopo parto agguerrito, iniziando dall'assicurazione. Il titolare dell'agenzia mi fornisce il codice giusto, con il quale concludo finalmente le pratiche burocratiche al Landratsamt. Finalmente mi vengono consegnati il nuovo libretto e le targhe con i vari bollini, quello con il simbolo della Baviera e quello della revisione. Vado di corsa alla macchina, con due targhe e la cassetta degli attrezzi in mano, per fissare le nuove targhe e i nuovi portatarga (la dimensione della targa posteriore è decisamente più grande). Concludo finalmente con l'assicurazione. Dopo numerosi chilometri percorsi tra vari uffici sparsi per l'abitato di Schweinfurt, numerose ore di lavoro perse, svariati santi chiamati in causa... finalmente posso diventare un libero automobilista italiano in Germania.
Per nuove avventure, per nuovi viaggi, per nuove scoperte.
Bis bald!
Stefano
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