L'allenamento per la montagna andrebbe fatto in montagna. Un po' come dire... "per imparare a nuotare vai in piscina!" Sinceramente, credo che anche una corsa possa essere un buon training per le avventure alpinistiche del domani. In fondo parliamo sempre di uno sforzo aerobico. E allora, anche in vista di ciò che verrà dopo l'estate (una sorpresa ancora per molti), non mi sono fatto mancare niente a livello podistico.
Stavolta ho scelto le gare nelle quali avrei potuto divertirmi di più.
In azione sulle salite di San Germano Chisone (grazie ad Elisa per la foto) |
Prima a San Germano Chisone, per la Staffetta dei Babi, sei chilometri da correre in coppia, ossia tre chilometri a testa, alternativamente. Poi ad Airasca, per la CorriAirasca, cinque chilometri veloci, corsi più per la presenza di tanti amici e colleghi che non per la corsa in sè.
Gare corte e veloci, ma che diventano massacranti se prese alla velocità forsennata con la quale inizio solitamente. So perfettamente di essere fuori condizione per la corsa, ora. Ed anche inadatto alle corse con un minimo di salita, o alle gare corte, quelle sotto i dieci chilometri.
Correre un po', comunque, male non mi fa. E se capita un po' di salita, ancora meglio. L'estate è la stagione del divertimento, dell'allegria. Correre in allegria fa solo bene. L'allenamento non è solo una serie rigide tabelle di allunghi e ripetute, è anche (ogni tanto) staccare la mente dal cronometro, considerare una corsetta di paese un'occasione di ritrovo tra persone che condividono la stessa passione. Il tempo per il lavoro serio (e duro) arriverà. Neanche troppo tardi...
A presto!
Stefano
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