Ci sono volte in cui ti commuovi tornando indietro nel tempo. In cui ritorni con la mente ad un anno fa circa, quando portai a conclusione una fantastica avventura in Valle d'Aosta. Quando poi lo fai anche con il fisico, tutto assume una dimensione diversa. Guardi le cime di fronte, cerchi con lo sguardo quel passaggio che in un modo o nell'altro ti è rimasto impresso nel tuo personale archivio di ricordi. Una fugace occhiata ai segnavia, quelle frecce e quei triangoli gialli che per due settimane scandiscono il cammino.
E poi, piccoli flash... Che, veloci come i fulmini estivi che illuminano questa notte, completano il quadro della memoria.
Scatti da Alpenzù Grande
Gli ultimi due weekend in Valle d'Aosta hanno riportato alla luce dei miei pensieri più intimi parte di quanto vissuto undici mesi fa circa. E farlo con Giulia è a dir poco magnifico. Scappa sempre un sorriso quando si va a rispolverare piacevoli ricordi. Ma quando, calcando la stessa terra e la stessa erba percorsa un anno prima, riesci a condividerli con la persona più importante che c'è, è l'estasi. Con lei è possibile tutto questo. Come me ama questa terra e le sue montagne. E sa bene che ciò che ho provato un anno fa, e che ho provato a ripercorrere negli ultimi giorni, lungo le salite all'Alpenzù Grande (sabato scorso) e all'Oratorio di Gilliarey (oggi) è pura gioia.
Il versante Lyskamm del Monte Rosa, tra le nuvole... |
Alpenzù Grande, Valle del Lys: tanti saluti a Gressoney e alla valle che mi ha ospitato per ben cinque giorni di percorso. Si provano emozioni forti durante e dopo la salita... La salita ripida tra i pini, dopo aver attraversato in piano tutto il territorio di Gressoney. La dolce sosta alla fontana di Alpenzù, oasi nella giornata caldissima di un anno fa. Saliamo poco sopra il villaggio walser, da lì si domina la vallata a sud e il Lyskamm a nord. Ora ci si può fermare, si può contemplare la bellezza di ciò che ti circonda. Nessun programma o cartina ti obbligano a rimettere uno scarpone davanti all'altro. Poi la cerchi, la Cresta del Lupo. È inconfondibile. La trovi, e la vedi innevata. Niente Alta Via della Valle d'Aosta, quest'anno.
Scatti dall'oratorio di Gilliarey e dai pascoli di Torgnon
L'oratorio di Gilliarey non è parte dell'Alta Via dei Giganti. Ma la sua magica atmosfera la respiri eccome. Lo capisci solo quando ti rendi conto che, per raggiungere l'edificio posto a 2174 metri, stai attraversando quei pascoli che avevi trovato favolosi, talmente tanto da inserirli nella tua personale classifica (vedi post del 20 agosto 2012, foto 8). Quando me ne sono reso conto (perché le paline indicano mete come la Fenêtre d'Ersaz o il Bivacco Tsan) non fai altro che ripensare a quella ventosa domenica di luglio in cui camminai dal Rifugio Barmasse al Rifugio Oratorio di Cuney, tra pascoli, laghi, pietraie e rododendri in fiore. Cerchi costantemente la posizione delle "fenêtre", dei laghi e dei sentieri. Li voglio mostrare a Giulia, voglio trasmettere tutta la carica emotiva che mi travolge al solo e semplice atto di ripensarci.
I pendii erbosi dell'oratorio di Gilliarey. Dietro, le vette della Valtournenche: Grand Tournalin, Petit Tournalin, Zerbion |
Giornate che sanno di una specie di investitura, in fondo. Un'Alta Via è stata conclusa un anno fa, un altra sta per cominciare (credo). Ritornare su questi luoghi, a sangue freddo, mi fa riflettere e riesce a farmi ritrovare la carica per affrontare nuovamente un'altra grande avventura.
A presto!
Stefano
cioè...hai fatto anche l'etichetta "oratorio di Gilliarey"??? ma stai bene? ;)
RispondiEliminaOgni meta ha la sua etichetta. Per ora.
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