L'idea che sta alla base de L'amore è un difetto meraviglioso (titolo originale: The Rosie Project), il romanzo d'esordio di Graeme Simsion, sceneggiatore australiano prestato alla scrittura, è semplice: può un uomo di incredibile capacità intellettiva a mettere da parte tutto ciò che è logica e matematica per poter abbandonarsi alla magia dell'amore?
Don Tillman, il protagonista del romanzo, è un professore di genetica presso l'Università di Melbourne. Don è una sorta di automa: classifica le persone non in base al loro carattere ma dal loro IMC, ha uno schedario mentale di attività che vengono nomenclate come "progetti"; ogni singolo compito della giornata ha una collocazione oraria precisa dalla quale è vietato uscire.
Don vuole innamorarsi. Già, ma con chi? Inizia così il "Progetto moglie", una pazza idea matematica secondo la quale Don avrebbe potuto scovare fra centinaia l'anima gemella. Niente fumatrici, niente vegane, niente amanti del gelato gusto albicocca. Ma la verità, si sa, sta nel mezzo. E per fortuna di Don (e del lettore), il nostro genio si imbatterà in Rosie, una persona ben diversa dal suo concetto di "moglie", ma che gli farà scoprire che a volte le deviazioni sono soluzioni migliori dei percorsi lineari. Con lei ha inizio il "Progetto padre". Sul quale non posso fare cenno, la mia recensione non vuole essere una sorta di spoiler. "Moglie" e "Padre": due progetti, due storie apparentemente parallele, ma profondamente intrecciate tra loro, senza l'una non avrebbe senso l'altra. Che troveranno un finale a tratti inaspettato.
Scrittura semplice ed incisiva, e un modo diverso di interpretare una già esplorata tematica - la ricerca dell'anima gemella - sono i punti vincenti di questo fresco e coinvolgente romanzo. Che presto diventerà film... (come volevasi dimostrare).
Bis bald!
Stefano
Giudizio: 10/10 ««««««««««
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