mercoledì 22 gennaio 2014

Lasciatevi sorprendere

Ciao a tutti!
Domenica scorsa non è stato solo il giorno del Bayern Monaco e del viaggio nel suo mondo all'interno dell'Allianz Arena (vedi post), ma anche della scoperta di un mondo tutto bavarese ma che è uno dei simboli della Germania in tutto il mondo. Sto parlando del famoso marchio automobilistico BMW, che proprio a Monaco di Baviera ha il suo quartier generale, nonché un complesso che è riduttivo definire pazzesco: sede, museo, officina e salone espositivo, tutto racchiuso in poco meno di 750 metri quadri nell'area del quartiere olimpico.

Cultura, competenza, mobilità

Il nome stesso della casa contiene già l'origine e il senso di appartenenza al territorio. BMW significa "fabbrica bavarese di motori" (Bayerische Motoren Werke) e il suo logo è un'elica stilizzata in cui sono racchiusi proprio i colori del Land bavarese, il bianco e l'azzurro.
La storia della BMW è l'emblema della Germania del XX secolo, un continuo alternarsi di grandi risultati e difficili depressioni lungo i decenni: nata sotto l'impulso delle commesse di guerra del primo conflitto mondiale, ha saputo brillantemente convertirsi in azienda leader nel settore delle moto e della nautica. Il periodo post-Seconda Guerra Mondiale è il più duro: negli anni Cinquanta il mercato motociclistico subisce una drastica e costante riduzione delle commesse a favore del crescente mercato automobilistico. I primi segni di ripresa si intravedono negli anni Sessanta, ma la rinascita vera e propria avviene negli anni Settanta con l'uscita della BMW 700: da qui ha inizio un percorso inarrestabile, che ha portato BMW ad essere uno tra i brand più importanti nel mercato automobilistico.

La ricchezza di BMW

Oltre ad essere un'azienda che fattura qualcosa come 70 miliardi di euro annui, BMW è sinonimo inconfutabile di eleganza e raffinatezza dei suoi prodotti. Stile - anche favorito dai numerosi designer italiani che hanno collaborato con BMW - e precisione delle automobili con il marchio dell'elica sono caratteristiche riconosciute a livello unanime nel mondo.

La "pila" di auto

Il museo che rende onore alla storia ed al successo della casa bavarese è racchiuso in un edificio alquanto singolare, una sorta di calice argenteo, proprio ai piedi del palazzo che funge da sede principale. Vedo in questo edificio una sorta di coppa, di trofeo, quasi a voler simboleggiare il trionfo del marchio BMW nel mondo.
Appena entrati, non si è che impressionati dalla cifra stilistica dell'area espositiva. Tutto quanto all'insegna di un look squadrato e deciso come le vetture BMW e luci tenui che ben esaltano la brillantezza dei modelli storici esposti lungo i tre piani del museo.

BMW R32, la prima moto uscita dalle officine di Monaco: è il 1923

Uno sguardo al futuro è dato dalla rampa (un po' di lingottiana memoria) che si trova a destra dell'ingresso. Di concezione ipermoderna, proietta il visitatore verso il "nuovo" della BMW: i prototipi futuristici della casa bavarese e l'ultimo marchio acquisito, la storica Rolls Royce.
Poi è solo passato, un passato fatto di classe, tecnologia ed innovazione.

La Vision, l'auto del futuro secondo BMW

Questo è... design

Ciò che a mio parere rende questo museo assai interessante è il percorso che il visitatore segue attraverso la storia dell'innovazione che la casa bavarese ha saputo apportare nel mondo dei motori e della tecnica automobilistica a partire dagli anni Trenta ad oggi. Ogni settore (automobili, motociclette, motori, aerodinamica, design) viene sviluppato con dovizia di particolari tecnici: il turista medio probabilmente non conosce e non comprende a fondo la potenza delle novità introdotte da BMW, ma solo vedere ciò che ha saputo creare negli anni è impressionante.

Le BMW Serie 3 nel corso dei decenni

La Z3 guidata da Pierce Brosnan in 007 - Goldeneye

La sezione delle auto storiche è sicuramente una delle più gettonate. Nonostante la tecnica abbia sempre esercitato un grosso fascino in me, non ho una grande conoscenza in tema, e lo si capisce dal fatto che fra tutti i modelli esposti quello che segnalo con più piacere è la Z3 apparsa in Goldeneye, uno dei film della saga di James Bond.
E da seguace delle corse automobilistiche, non si può che rimanere stupiti da quella che è la loro frontiera estrema, la Formula 1. Due sono i modelli esposti, la Brabham-BMW di Nelson Piquet (stagione 1985, se non erro) e la BMW-Sauber di Nick Heidfeld (stagione 2009). Il tifoso - come il sottoscritto - è costretto a fermarsi per qualche secondo ad osservare i particolari di questi bolidi, di questi concentrati di tecnologia superlativa.

La BMW-Sauber guidata da Nick Heidfeld nella stagione 2009 del Mondiale di Formula 1

Il ponte che attraversa Lerchenauer-Straße conduce dal BMW Museum al BMW Welt. Un ponte futuristico che trasporta dal passato (un museo di modelli storici) al futuro (le macchine attualmente in produzione). Ho già parlato di cosa è esternamente l'edificio che ospita il BMW Welt, e non mi soffermerò ulteriormente. Internamente non è molto diverso, e continua a stupire per le dimensioni e gli spazi enormi che vi si sviluppano. Però non si respira più l'aura di storia e il fascino del passato: entrando si cala in fretta nella dimensione più commerciale del marchio. E tutta la magia viene meno. Presunti centauri salgono sulla sella degli ultime moto sfornate dalle officine di BMW, padri di famiglia toccano con mano i curati allestimenti dei modelli più recenti. E figli scatenati che corrono tra una vettura e l'altra. Questo non è il mio mondo, e la mia resistenza all'interno di questo luna park motoristico non dura più di dieci minuti. Meglio il caos della München Hauptbahnhof...

Un BMW Welt immerso nella nebbia di gennaio

Al di là della parte meno interessante di questo incredibile complesso, ritengo che la visita al BMW Museum sia un must per gli appassionati di automobili e di tecnica. BMW è solo uno dei migliori esempi del potere bavarese nel mondo della tecnologia. Vogliamo parlare di Siemens, Audi e Grundig?
Bis bald!
Stefano

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