Ciao a tutti!
Il viaggio alla scoperta della Baviera riparte nell'anno nuovo con una città che non è più una novità. Parlo di Norimberga (o Nürnberg, in tedesco), la città più importante di Franconia nonché seconda città per dimensioni di Baviera. Un mese dopo la visita dei Christkindlmarkt (vedi post), dunque, è arrivato il momento per una visita un po' più approfondita di questa città.
Il viaggio alla scoperta della Baviera riparte nell'anno nuovo con una città che non è più una novità. Parlo di Norimberga (o Nürnberg, in tedesco), la città più importante di Franconia nonché seconda città per dimensioni di Baviera. Un mese dopo la visita dei Christkindlmarkt (vedi post), dunque, è arrivato il momento per una visita un po' più approfondita di questa città.
Norimberga è conosciuta dai più probabilmente per eventi poco allegri e legati al regime nazista. Proprio qui, nel 1935, vennero promulgate le leggi razziali, che furono l'inizio del tremendo dramma ben conosciuto da tutti come l'Olocausto. A Norimberga venne posta pure la parola fine su questo triste capitolo della storia europea: il processo che ha condannato gerarchi nazisti come Göring, Heß e Bormann, per crimini di guerra e contro l'umanità, è passato alla storia proprio come il "processo di Norimberga". Per ricordarlo, è stato istituito un apposito museo, il Dokumentationszentrum. Ah, questa capacità tutta tedesca di monetizzare l'impossibile...
Fortunatamente, la storia di Norimberga non è solo nazismo. È anche storia del Medioevo, epoca nella quale conobbe il suo primo periodo di fulgore, grazie alle rotte commerciali che vi transitavano. Con la scoperta dell'America, la città perde importanza strategica ed entra in crisi nera con la Guerra dei Trent'Anni, un flagello per molte altre città tedesche. La rinascita avviene nel XIX secolo, quando proprio qui iniziò a svilupparsi la fitta rete ferroviaria tedesca; poco dopo, prende piede un'industria floridissima, quella del giocattolo. Anch'essa, tra l'altro, omaggiata con un museo veramente degno di nota, lo Spielzeugmuseum (vedi post).
I segni della Seconda Guerra Mondiale sono visibilmente evidenti anche nel centro storico di Norimberga: se le possenti mura che lo cingono sono praticamente intatte (basta vederle per rendersene conto), molto del patrimonio architettonico è stato raso al suolo. Moltissime costruzioni, soprattutto nell'area meridionale del compatto centro storico sono di moderna concezione e non hanno nulla a che spartire con le classiche case a graticcio rintracciabili nella zona settentrionale o i palazzi dalle facciate affrescate, come la Nassauer Turm, proprio di fronte a St. Lorenz.
La chiesa di San Lorenzo, o St. Lorenz, è senz'ombra di dubbio l'edificio ecclesiastico di maggior fascino della città. Le due torri, l'enorme rosone e il portale con rilievi conferiscono enorme leggiadria, ma è l'interno che stupisce. I pilastri enormi ed protratti verso il cielo non sorprendono, si parla di un capolavoro del gotico tedesco. Meraviglia invece lo straordinario concerto di forme e colori, rispettivamente dati dalle nervature dei pilastri e dalle vetrate che illuminano il coro.
L'elemento unico nel suo genere che differenzia questa chiesa (e che raccoglie i gruppi di turisti) è l'Engelgruss, il saluto dell'angelo nell'Annunciazione. Non è una statua, una pala, neanche un affresco: è un'opera che scende dall'alto proprio davanti al crocifisso, come una grazia divina che tiene testa alla morte.
Superato il Museumsbrücke sul Pegnitz, si giunge proprio là dove un mese prima era tutto un brulicare impazzito di turisti alla caccia dell'ultimo souvenir - o dell'ultimo, se mai ce ne fosse stato un ultimo, salsicciotto - ossia in Hauptplatz. Beh, è diversa. Sembra più luminosa, e non solo per il sole che splendeva ieri. Pare quasi che tutte le bancarelle raccolgano tutta la luce di Hauptplatz per poterla scaricare tutta d'un fiato alla sera, quando la folla si concentra in quel luogo, basta che di fronte ci sia una tazza di Glühwein.
Ritrovo splendente la Schöner Brunnen: non una fontana come suggerisce il nome, ma un mix di scultura e oreficeria. Un gioiellino, per l'appunto. Le statue e i pinnacoli che la compongono sono semplicemente portentosi.
E poi c'è il rifugio: un mese fa fu il posto ideale dove trovare un po' di calore in una delle giornate più fredde da quando mi trovo in Germania. la Frauenkirche di Norimberga non ha nulla a che vedere con l'omonima chiesa di Monaco di Baviera: l'esterno già di per sé è decisamente insolito, con la sua torre e il portico d'ingresso ma si conferma edificio atipico internamente, con una inusuale pianta quadrata.
Salendo verso nord, verso il castello, si incontrano i fulcri del potere religioso e temporale a Norimberga: rispettivamente a sinistra la chiesa di St. Sebald e a destra il Rathaus. Quest'ultimo non ha l'aspetto dei vari Rathaus incontrati finora in Baviera. Nessun affresco, nessuna torre a graticcio. Sembra piuttosto una sede universitaria come se ne vedono tante in Italia.
St. Sebald è invece meno "banale". L'interno tardoromanico è degno di nota, ma è soprattutto l'esterno che colpisce. I portali sui fianchi sono costantemente decorati con rilievi che rappresentano varie scene della Bibbia. Nonostante la bellezza artistica, non potrò che ricordare questo luogo per le scioccanti foto poste all'interno di St. Sebald che raffigurano la chiesa nei primi giorni post-bellici. Uno scempio. Portali distrutti, frammenti di statue in ogni dove, mura massacrate. Che potere, quello della fotografia. Eppure... sono pietre rotte.
Salendo ancora verso Nord si inizia ad intravedere la sagoma del Burg, un castello prima residenza imperiale poi divenuto fortezza con esclusive funzioni militari a partire dal XV secolo. Arrivarci è già uno spettacolo in quanto alla base del Burg c'è ancora spazio per alcune caratteristiche case a graticcio in ottimo stato di conservazione. E poi, la salita regala lentamente scorci di una Norimberga dall'alto, una città che non ti aspetti. Già, il turista si abitua in fretta a vedere la Norimberga medioevale e tutto il suo lato più storico. Dall'alto si torna alla realtà, quella commerciale ed industriale - fatta di enormi edifici e ciminiere - che ha reso Norimberga una delle città più ricche di Germania. Per fortuna del turista, comunque, a spuntarla sono ancora St. Lorenz, St. Sebald e il Rathaus.
La gita domenicale non può che concludersi con una delle attrattive top di Norimberga, il giro delle mura di cinta. Cinque chilometri da vivere nel verde del fossato difensivo, un'ora di passeggiata, su e giù lungo le dolci ondulazioni sulle quali è costruita Norimberga. Lungo queste mura si scopre l'anima romantica di questa città, in quegli istanti si è letteralmente catapultati in un'era lontana dalla nostra, quando erano i cavalli e non le automobili che affollavano le vie cittadine.
Il picco di romanticismo medievale si tocca con lo Weinstadel, un edificio in passato adibito a magazzino del vino. Una meravigliosa casa a graticcio che si affaccia sul Pegnitz e che, ancora di più rispetto alle mura, porta il visitatore a compiere un lunghissimo tuffo nel passato. Un piccolo scorcio di Medioevo, qui in Germania. Di quelli che rimangono impressi nella mente. E fanno sognare un'epoca che non c'è più.
Bis bald!
Stefano
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