I libri che mi accingo a recensire in questo post sono ormai letture dell'anno passato. Ciononostante, ci tengo molto a recensirli. Per motivi affettivi, e perché hanno segnato il mio nuovo modo di leggere: un modo multimediale, all'avanguardia. Anch'io, da qualche mese, mi sono convertito alla lettura tramite e-book reader. Preferirò sempre la carta a questo strumento freddo. La carta è speciale. Devo però riconoscere che la praticità dell'e-book reader, soprattutto quando sono in viaggio (ad esempio, durante i comodi viaggi in treno su e giù per la Baviera), è inarrivabile.
Le letture che propongo in questo post sono due libri dello scrittore austriaco Daniel Glattauer, Le ho mai raccontato del vento del Nord e La settima onda, rispettivamente il secondo la continuazione del primo. L'idea di fondo è semplice: un semplice errore di battitura dà il via ad uno scambio epistolare ambientato ai giorni nostri. Niente carta, solo mail. Ed è così, per caso, che due persone si scoprono, si conoscono e realizzano le loro affinità. Nessun episodio è lasciato al libero racconto dei protagonisti, tutto è incasellato in uno strumento - la posta elettronica - che è normalmente è freddo, ma che quando viene chiamata in causa per descrivere un sentimento, può dispensare gli aspetti più celati di una persona. Per Leo ed Emmi sarà proprio così, sopraffatti dallo scoprire qualcosa di nuovo e profondamente forte e passionale nel proprio amico "di tastiera". Ma non sarà solo amicizia...
Due libri che volano via velocemente: il batti e ribatti serrato tra il cinico Leo e la mutevole Emmi ha poche pause, macigni per la speranza del lettore ma scandite magistralmente nel contesto del racconto, dagli abbandoni di uno o dell'altro. I dialoghi sono sostenuti, vibranti, hanno quel qualcosa di hemingwayiano che ti costringe a fermarsi per poter capire chi è che scrive cosa. Tanta è l'affinità... Due libri leggeri proprio perché sono istantanee dei sogni di molti: chi non sogna una storia d'amore così intrigante e misteriosa. E dove non è l'attrazione fisica, ma il sentimento quasi esclusivamente cerebrale, il faro guida della relazione.
Le ho mai raccontato del vento del Nord è a mio parere superiore a La settima onda. Il primo è più imprevedibile, forse come è giusto che sia, mentre il sequel non è privo di forzature in funzione del gran finale, che diventa piuttosto prevedibile. Però, quel che conta, è che si arrivi in fondo, felici della scelta. E che il giorno dopo si pensi "uhm, però un po' mi mancano Emmi e Leo". Così per me è stato. Lettura consigliatissima a chi vuole svagare la testa per qualche ora, in attesa che qualche sceneggiatore di Hollywood non provi a costruirci su un film...
Bis bald!
Stefano
Giudizio de Le ho mai raccontato del vento del Nord: 10/10 ««««««««««
Giudizio de La settima onda: 8/10 ««««««««««
>>> vedi recensione di Le ho mai raccontato del vento del Nord e La settima onda su Stelladineve.
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