Secondo un'astrusa equazione matematica messa a punto da un ricercatore della Cardiff University, ieri, lunedì 19 gennaio, è il giorno più triste dell'anno. Viene chiamato "Blue Monday". L'equazione che stabilisce quale sia il giorno più triste prende in considerazione diversi fattori, tra i quali le condizioni meteorologiche, la distanza dal Natale, i debiti accumulati, la motivazione personale e parametri alquanto aleatori come la necessità di darsi da fare. Esito dell'equazione: il giorno più triste dell'anno è il terzo lunedì di gennaio.
Credo poco a queste "invenzioni", tanto più se plasmate da un psicologo. Tuttavia, la giornata di ieri è stata personalmente tutt'altro che esaltante. A due settimane dalla prima diagnosi del problema che sta affliggendo il mio ginocchio, era venuta ora di fare il punto della situazione.
Ah, il mio malandato ginocchio! |
I primi passi verso il recupero del ginocchio sono stati intrapresi con l'arrivo in Germania: subito ginnastica per rinforzare il vasto mediano obliquo. Assieme a questi esercizi, una bella dose di antiinfiammatori ed antidolorifici, i quali comunque mi hanno dato un certo beneficio (o un effetto placebo?), più integratori alimentari a base di glucosamina e collagene per cercare di rinforzare la cartilagine. Ok, due settimane di ginnastica e di integratori forse non sono sufficienti. Però non mi aspettavo di riscontrare, alla prima uscita in bici lo stesso dolore patito una settimana prima sulla cyclette; e neanche un fastidio non trascurabile - forse anche peggiore rispetto a due settimane fa - ogni qualvolta mi trovassi a salire una rampa di scale (e durante una intera giornata di lavoro, risalgo quantomeno quindici piani). Scale e bicicletta: questi i due gesti che più portano sofferenza al mio malandato ginocchio destro. Esattamente quando porto in flessione la gamba ed avviene lo scorrimento della rotula sul femore.
Terminato domenica il periodo di cura "anti-anti-anti", ho voluto provare comunque la reazione del ginocchio allo stimolo più importante, quello della corsa. Immaginavo non sarebbe andato a buon fine, ma non così in fretta. Un bel riscaldamento di un quarto d'ora e i soliti esercizi di stretching, poi comincio a correre, bello deciso. Dopo 900 metri di corsa inizio ad avvertire i primi fastidi, ma è dopo 1200 metri, corsi a 4'55"/km che quella sensazione diventa male. Mi fermo immediatamente, è inutile continuare ad aver male e so bene che questa spiacevole sensazione non passerà.
Insomma, miglioramenti non ce ne sono stati e neanche minimi, anzi, quando faccio le scale sembra quasi che faccia più male rispetto a due settimane fa. Non urge recuperare velocemente: con la propria salute non si scherza e questo genere di recuperi richiede tempo, ma urge capire a fondo il problema. Mi sono ormai messo in testa che se devo tornare in Italia per farmi "risonare magneticamente" il ginocchio, lo farò. Così come con una visita ortopedica o una seduta fisioterapica. Non vedo molte altre soluzioni, ora.
Accantonata l'idea di essere pronto per preparare una maratona in aprile, voglio concentrarmi su un bel recupero in vista dell'estate. Quello è il mio vero obiettivo. Anche perché di maratone, ho scoperto, ce ne sono tutto l'anno.
Bis bald!
Stefano
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