Il 2013 è terminato da un pezzo ma per ciò che mi riguarda ha ancora qualcosa da raccontare, mai citato (o quasi mai) prima. Momenti di vita spensierata, ore di turismo collaterali al vero evento, in giro per il mondo, che ho voluto chiamare "appunti di viaggio".
Comincio da Carcassonne: Francia sud-occidentale, Linguadoca per la precisione. Come ci sono arrivato? In realtà, "mi ci hanno portato". Non ero solo, in questo spicchio di Francia, ma con i compagni di trekking del CAI Uget con i quali stavo finendo di condividere una delle settimane più intense e spensierate della mia vita, quella dei Pirenei. L'ultimo giorno a Gavarnie, il più brutto della settimana, non invogliava a mettersi sul sentiero. C'è un lungo viaggio da affrontare, ma fermarsi lungo la strada può essere una buona idea per rendere l'ultima trasferta più sopportabile.
Ingresso occidentale di Carcassonne |
Inizialmente doveva essere Lourdes. "Nah...", penso io, assolutamente indifferente davanti a tutta quella povera gente con tutto il loro carico di aspettative che ben presto sarebbero disilluse. Rincaro la dose, sarebbe stata una vera perdita di tempo. Su questi luoghi pseudo-mistici ho la mia idea, atea, agnostica, potete chiamarla come volete. A me è già bastato esser stato a San Giovanni Rotondo per mettere una pietra sopra su tutti questi luoghi di finta religiosità. Inizia nel frattempo a circolare la voce di un'alternativa, questa famigerata Carcassonne. Città a me ignota se non per un omonimo gioco in scatola: tutto ciò che viene sarà sempre meglio di Lourdes.
Visuale della cittadella fortificata dalla città "bassa" |
Il castello di Carcassonne |
La scelta si rivelerà ottima: Carcassonne è una di quelle città in cui pare che il tempo si sia improvvisamente fermato. Quando si entra all'interno della doppia cinta di mura che circonda la città si torna dritti dritti al Medioevo. Vista dal basso, la cittadella fortificata sembra veramente inattaccabile. La circondano tre chilometri di compatta muraglia (tutti percorribili a piedi), la proteggono più di cinquanta robuste torri. E all'interno, un castello a sua volta protetto da fossato. Una vera e propria roccaforte per tutti coloro che cercavano difesa tra le sue mura.
Tra le possenti mura |
La storia di Carcassonne, quella più famosa, è legata proprio ad un assedio. Agosto 1209: in piena crociata albigese, quella voluta dal papa di turno contro i Catari, la città si trova messa sotto scacco. Dopo una settimana di inferno, senza acqua, la città capitola di fronte all'esercito crociato. La leggenda vuole che il prezzo che gli abitanti dovettero pagare per aver salva la vita fu uscirne completamente nudi.
Da quel momento, l'inizio del declino. La città va in rovina, così come le sue mura. Solo nel XIX secolo si deciderà di intraprendere un recupero di questo gioiello dell'architettura: un intervento che porterà, più di cent'anni dopo a dichiarare Carcassonne Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Mura e torri, mura e torri... |
Le mura di Carcassonne nel loro lato orientale |
Ciò che si respira quando si entra in questa città, è un'atmosfera sognante. La Provenza non è propriamente vicina, ma il microclima simile - molto secco - la ricorda. Vicoli stretti e rigorosamente in pietra, negozietti che riportano il turista ad un tempo lontano, la sensazione di trovarsi in un mondo che è lontano anni luce dal nostro. Un fascino decisamente tutto suo, quello di Carcassonne.
Foto di gruppo al "monumento dell'alpinista"... |
Una città in cui vorrei tornare sicuramente, insieme a Giulia, che so apprezzerebbe in tutti i sensi. Carcassonne rimarrà comunque indissolubilmente legata al trekking pirenaico. La tappa a Carcassonne non è stata che il capitolo finale di una bellissima settimana, di quelle che rimangono dentro.
Carcassonne legata ad una favolosa avventura tra le montagne: oh, sarà proprio sorte ma è proprio nella cittadella di Carcassonne che troviamo il miglior monumento all'alpinista. Un'enorme piccozza... segno del destino?
Bis bald!
Stefano
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