Il viaggio in Baviera prosegue con la visita alla terza città bavarese per numero di abitanti, Augusta. Il nome originale è in realtà Augsberg, ma è bello chiamarla così, all'italiana, anche per ricordare le origini della città. Augusta Vindelicorum, questo il nome latino, fu infatti fondata nel 15 a.C. dall'imperatore Augusto ed è la seconda città più antica di Germania dopo Treviri. La traccia dell'imperatore Augusto non è solo nel nome di questa città, ma anche nei monumenti: una sua statua campeggia infatti al centro della Rathausplatz.
Il monumento ad Augusto nella Rathausplatz |
Augusta è stata in passato, e lo è ancora adesso, una città molto ricca, sempre contraddistinta da un fiorente tessuto commerciale. Sicuramente favorita dall'ottima posizione (sulla Via Claudia Augusta), Augusta divenne una città di estrema importanza nello scacchiere politico tedesco a partire dal XIV secolo, quando inizia l'era dei Fugger. La storia della famiglia Fugger, il cui arricchimento iniziò con il commercio di stoffe pregiate, fu una lenta ma costante ascesa al potere economico della Germania. Essa diventò infatti la famiglia di banchieri e finanzieri più potente dell'intera Germania, in grado di finanziare tutte le campagne di guerra che gli imperatori desiderassero sostenere. Ed è grazie a loro che Augusta diventa nell'epoca rinascimentale diventa un centro chiave per il commercio internazionale e tocca il massimo fulgore.
Il famoso ritratto di Lutero, quello che si trova in tutti i libri di storia, si trova proprio ad Augusta, in St.Anna |
La città di Augusta è legata anche alla famosa “pace” che porta il suo nome. È un evento di estrema importanza per i destini dell'Europa, in quanto sancisce la prima legittimazione di altre correnti all'interno del cristianesimo e la prima, seppur minima, liberalizzazione religiosa in Germania, dove stava esplodendo furioso, già da alcuni decenni, il movimento luterano.
Proprio per ricordare questo evento, l'8 agosto di ogni anno Augusta celebra simbolicamente la “festa tra i popoli”, a ricordo del trattato che sancì la pace tra l'imperatore e i principi luterani. Èd è anche giorno di festività, non in tutta la Baviera ma solo ed esclusivamente nell'abitato di Augusta.
Perlachturm e Rathaus visti da Maximilianstraße |
Arrivare in Augusta in treno è un'esperienza tutta da vivere. Dal finestrino, dopo aver goduto della visione di verdissime colline avvolte dalle nebbie mattutine, appare all'improvviso una fitta serie di costruzioni ed edifici in cui si elevano prepotenti le torri delle principali attrattive cittadine: la Perlachturm, St. Ulrich und Afra e il meraviglioso Duomo.
Duomo, lato settentrionale |
Il viaggio lungo le vie di Augusta può cominciare proprio da quest'ultimo. Il Duomo è sicuramente una delle maggiori attrattive della città e rappresenta una sorta di viaggio nella trasformazione artistica tedesca, in quanto presenta contributi risalenti a tutte le varie epoche artistiche a partire dal X secolo, quando ne fu iniziata la costruzione. È un edificio che mostra la sua struttura bicefala sia esternamente che internamente. Da fuori si possono vedere infatti il lato romanico con i mattoni a vista e quello gotico visibilmente intonacato; a separarli, idealmente, due meravigliosi portali. All'interno, verso ovest si ha la struttura romanica in cui spiccano le vetrate (in cui sono raffigurati i profeti) più antiche di Germania e il gigantesco affresco di San Cristoforo; la zona orientale e le navate laterali sono le aree gotiche. Il tutto è impreziosito da contributi rinascimentali (con le opere di Dürer e Holbein il Vecchio) e barocchi (la Marienkapelle).
Una delle vetrate della navata centrale, raffigurante un profeta (non chiedetemi quale). Questa serie di vetrate è la più antica di Germania |
Il cuore di Augusta è però tutto nella Rathausplatz, dove si concentra buona parte della vivacità cittadina. Su questa si affacciano infatti la Perlachturm, l'imponente torre alta 70 metri che domina la città tutta, e che sorge alla base di una piccola chiesa, che oggi appartiene alla comunità italiana ad Augusta, assai numerosa anche grazie alla relativa vicinanza con l'Italia. A fianco di questa torre sorge un austero Rathaus, molto diverso da come sono stato abituato nelle precedenti escursioni nelle città bavaresi. La facciata è veramente imponente, quasi a volere esercitare un qual certo timore reverenziale. Il notevole frontone con il simbolo della città e le due torri laterali sono il miglior esempio dell'orgoglio e della forza di questa città durante il periodo rinascimentale in cui fu costruito.
La nobile Maximilianstraße, al fondo St. Ulrich und Afra |
Dalla Rathausplatz parte la più importante arteria del centro storico, la Maximilianstraße. Questo larghissimo corso si fa strada tra eleganti edifici in cui secoli fa risiedevano le famiglie più ricche, tra cui anche i Fugger. Tutte queste costruzioni sono in gran parte ricostruite, in quanto furono distrutte o gravemente danneggiate dai bombardamenti americani del 1945.
La piacevole passeggiata lungo la Maximilianstraße conduce ad un altro notevole edificio religioso, St. Ulrich und Afra, favolosa chiesa posta su una piccola altura della città, nel cui interno spiccano tre enormi altari tardorinascimentali.
L'interno slanciato di St. Ulrich und Afra |
Un'altra chiesa da segnalare è St. Anna, che offre uno dei migliori apporti rinascimentali all'arte tedesca, la Fuggerkapelle (composta da un altare e quattro rilievi), opera per la quale si deve ringraziare la generosa committenza della famiglia Fugger.
Nonostante la presenza di chiese meravigliose ed edifici civili di notevole magnificenza, e una discreta presenza di persone che dà un tono dinamico al centro storico, ritengo Augusta una città a cui – specie se paragonata con città bavaresi come Norimberga e Würzburg – manchi di quello spirito, di quell'atmosfera che a volte si può trovare in elementi impensabili (mura, pietre, forme), che serve a rendere speciale una città. Non metto in discussione la bellezza visiva, quella è innegabile. Manca però qualcosa affinché il centro storico di Augusta sia veramente indimenticabile.
Perlachturm e Rathaus visti dalla Rathausplatz |
Chi ha conosciuto la città di Augusta potrebbe seriamente rimproverarmi. I miei riferimenti erano però relativi al centro storico e non a ciò che si trova fuori dal perimetro delle vecchie mura augustane.
Infatti ciò che rende Augusta una città veramente unica è la Fuggerei, e si trova per l'appunto fuori dal vero e proprio centro storico. Dal nome, si evince chiaramente che sono ancora una volta i Fugger a scrivere la storia di questa città. I gigli che tappezzano ogni edificio cittadino non erano sufficienti, serviva un'opera che portasse il suo nome. E così fu: nel 1521 viene inaugurato questo “quartiere”, che altro non è se non uno dei primi complessi di edilizia popolare del mondo. Il tutto finanziato per l'appunto da Jakob Fugger, detto il Ricco. Non sono riuscito a capire se tutto ciò fu per vera benevolenza dei Fugger o per un sentimento interiore di volersi “salvare l'anima” dal demone del denaro, ma questa fu l'eredità che il grande magnate del XVI secolo lasciò alla città di Augusta. La filosofia che sta dietro alla Fuggerei è veramente moderna ed innovativa, molto più delle dottrine luterane o dei vari riformatori cattolici che si sono susseguiti nei secoli.
All'interno della Fuggerei |
L'unicità della Fuggerei, una vera “città nella città” sta nella continuità della sua storia. Da quasi cinquecento anni ormai, fornisce alle classi più indigenti di Augusta un rifugio in una comunità sostenuta dal mutuo aiuto tra le persone che la popolano. Il costo per l'affitto è simbolico: un fiorino renano all'anno, che oggi equivale a 0,88 €, più tre preghiere per la famiglia Fugger. Proprio per questo motivo, gli abitanti devono essere rigorosamente di fede cattolica. Oltre ad essere cittadini di Augusta devono essere anziani che sopravvivono con la pensione minima (cinquecento anni fa non vi era però questa distinzione).
Saluti da Augusta! |
L'interno della Fuggerei è visitabile, nonostante si vada a disturbare parzialmente la quiete degli abitanti. Tutto è spiegato alla perfezione: la storia del complesso, come è stato progettato, come vivevano cinquecento anni fa e come vivono ora gli abitanti della Fuggerei, come è stato ricostruito dopo i pesanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, come si sono salvati nell'apposito bunker gli abitanti dai bombardamenti. E ancora una volta fa male vedere la benevola opera costruita dalla mano dell'uomo distrutta così malignamente dalla mano dell'uomo stesso. Tutte quelle macerie… stringe letteralmente il cuore.
La Fuggerei è un museo a cielo aperto, fantastico, con una strizzatina d'occhio all'architettura gotica della Germania. Tutte le abitazioni, intonacate e dipinte di giallo hanno i caratteristici pignoni a gradini che decorano i lati stretti delle file di case, che conferiscono al complesso un tocco in più di “germanità”.
E che diamine vorrà mai dire? |
Ancora una cosa non ho scoperto di Augusta, ed è un mistero da risolvere. Su molte case di Augusta, come in tutte (o quasi, ora non ricordo) quelle della Fuggerei, e sul portale sud del Duomo, compare una scritta che sembra essere scritta con un gessetto: 20*C+M+B*14…che diamine vorrà mai dire? Credo che sia qualcosa di relativo alla fede cattolica. 20 e 14 potrebbero essere numeri legati all'anno. Sulle lettere non c'è chiarezza, su alcune fonti si parla di un epiteto, di una frase simbolica, in altre di un riferimento ai Magi (Gaspare, Melchiorre, Baldassarre). Un codice quasi esoterico, che contribuisce ad aumentare l'aura di mistero attorno a questa città che avrà perso sì, un po' di atmosfera romantica, ma conserva ancora un po' di misticismo.
Bis bald!
Stefano
Non vorrei rovinare l'atmosfera esoterica, ma si tratta semplicemente del segno dell'annuale benedizione rituale delle case dell'epifania.
RispondiEliminaCome dici tu infatti le cifre indicano l'anno e fanno da cornice alle lettere CMB che secondo me stanno per "Christus Mansionem Benedicat" mentre si scrive KMB quando si vuole indicare i nomi dei re magi.
Il fatto che i fisici di oggi indicano con la stessa sigla la radiazione cosmica di fondo vorrà dire qualcosa, ma lascio volentieri l'indagine a Giacobbo.
Grazie dell'informazione! Era strano vedere questa scritta su tutte le case di Augusta, per me è stato molto molto misterioso. Ma come dici giustamente, lasciamo a Giacobbo ciò che è di Giacobbo ;-)
EliminaIl signore del primo commento ha dato la giusta spiegazione, Posso aggiungere che in Polonia, terra della mia mamma, il giorno dell'epifania, si benedicono i gessetti per scrivere le suddette cifre. In Polonia la benedizione delle famiglie e case inizia subito dopo il Natale...
RispondiEliminaSe non sbaglio anche la Polonia è un paese fortemente cattolico, proprio come la città di Augusta, non è vero?
EliminaBellissimo scoprire queste piccole sfaccettature tra le medesime tradizioni europee...