Ciao a tutti!
A La settimana bianca mi sono avvicinato per puro caso. Un weekend in montagna (vedi post), nessun libro nello zaino: a colmare questa grave lacuna è ovviamente Giulia. Nella marea di volumi a disposizione seleziona per me due titoli, uno di questi è proprio La settimana bianca di Emmanuel Carrère. Grazie al bel ricordo di un altro suo romanzo, Limonov (vedi recensione), e alla lunghezza limitata - ideale per un weekend di relax - la mia scelta ricade proprio su questo libro.
A La settimana bianca mi sono avvicinato per puro caso. Un weekend in montagna (vedi post), nessun libro nello zaino: a colmare questa grave lacuna è ovviamente Giulia. Nella marea di volumi a disposizione seleziona per me due titoli, uno di questi è proprio La settimana bianca di Emmanuel Carrère. Grazie al bel ricordo di un altro suo romanzo, Limonov (vedi recensione), e alla lunghezza limitata - ideale per un weekend di relax - la mia scelta ricade proprio su questo libro.
Carrère racconta in La settimana bianca la vicenda di Nicolas, un bambino di una decina d'anni che partecipa ad una gita scolastica invernale, ma con la mente ed il corpo concentrati sui suoi complessi di inferiorità nei confronti dei compagni di classe e su insicurezze figlie di un'educazione iperprotettiva da parte dei genitori. Una formazione malata porta a creare nella mente immagini malate, come terrificanti luna park o rapimenti di bambini. Ed è qui che l'autore si rivela straordinariamente abile nell'ingannare il lettore, miscelando realtà e sogno, come in un perfetto thriller, ma proprio per questo motivo la trama, soprattutto nella fase centrale, appare un poco confusionaria. Fino al momento in cui finzione e cronaca diventano una cosa sola.
Perfetto per chi ama atmosfere cupe, al limite dell'horror, in La settimana bianca emergono inquietanti le figure di Hodkann, il compagno di classe orfano di padre che si impone autoritario sul resto della classe; della madre di Nicolas, apatica, priva di personalità; della maestra di Nicolas, un personaggio il cui ruolo sembra tutto tranne che educativo; infine, il padre di Nicolas, probabilmente il personaggio più negativo dell'opera e sempre al centro delle spaventose visioni del bambino. Carrère descrive in prima persona il terrore con gli occhi di un bambino innocente, e lo fa ancora una volta in maniera asciutta, essenziale, ma che sa colpire negli abissi della nostra anima.
Perfetto per chi ama atmosfere cupe, al limite dell'horror, in La settimana bianca emergono inquietanti le figure di Hodkann, il compagno di classe orfano di padre che si impone autoritario sul resto della classe; della madre di Nicolas, apatica, priva di personalità; della maestra di Nicolas, un personaggio il cui ruolo sembra tutto tranne che educativo; infine, il padre di Nicolas, probabilmente il personaggio più negativo dell'opera e sempre al centro delle spaventose visioni del bambino. Carrère descrive in prima persona il terrore con gli occhi di un bambino innocente, e lo fa ancora una volta in maniera asciutta, essenziale, ma che sa colpire negli abissi della nostra anima.
A presto!
Stefano
Giudizio: 8/10 ««««««««««
Stefano
Giudizio: 8/10 ««««««««««
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