mercoledì 30 luglio 2014

Trecento giorni

Ciao a tutti!
Se c'è qualcosa che non può sfuggire all'occhio di chi si reca all'Isola d'Elba è la costante presenza del nome e della effigie di Napoleone Bonaparte. La sua figura trova spazio un po' ovunque: nomi di strade, alberghi, per cominciare, ma anche alcuni prodotti locali, come il tonno e l'acqua minerale portano il suo nome. La sua immagine si può trovare fuori da ristoranti e gelaterie, nonché negli svariati negozi di souvenir.

Villa dei Mulini

Per capire qualcosa in più è necessario fare un piccolo excursus storico: nel 1813 l'imperatore francese viene sconfitto dalle potenze alleatasi nella sesta coalizione nella battaglia di Lipsia. La sua sorte prossima è l'esilio. Napoleone può scegliere tra la Corsica, Corfù e l'Isola d'Elba. Sceglierà quest'ultima. La sua permanenza durerà trecento giorni: il malcontento per il re di Francia Luigi XVIII e la sete di gloria lo riportano a riprovarci. Poco più tardi, esattamente cento giorni dopo, la funesta battaglia di Waterloo estrometterà il grande condottiero corso dalla scena mondiale.

Napoleone consiglia!

La presenza di Napoleone all'Elba fu però veramente significativa. Non fu un prigioniero in quest'isola, ne fu il governatore. Anzi, l'imperatore. Tanto per dare un'idea, la tipica bandiera bianca con una banda rossa e le tre api (vedi post) sventolò la prima volta da Portoferraio proprio il giorno del suo arrivo, il 4 maggio 1814. All'Elba Napoleone costruì strade, sistemi difensivi, ampliò le aree di estrazione mineraria, organizzò feste, estese le coltivazioni di viti, istituì addirittura una servizio di nettezza urbana. L'isola era come rinata sotto l'energico impulso di un uomo che fino a poche settimane prima aveva tenuto in pugno l'intera Europa.

Strategica anche la villa di campagna

La residenza di Napoleone fu a Portoferraio, precisamente alla Villa dei Mulini, una costruzione posta in cima alla collina che domina il paese. Una posizione strategica, in cui si potevano controllare tutte le navi in ingresso al porto. Da dove l'imperatore restituito poteva esercitare una certa forma di potere. Villa dei Mulini non spicca di certo come Versailles per eleganza e sfarzosità, ma aveva un vantaggio: un incredibile panorama sul mare. La domanda "ma perché se ne andò dall'Elba?" è sorta a molti, me compreso. Avrebbe potuto godere di un ottimo clima, una meravigliosa visuale, e non credo che gli sarebbero mancate le donne. Quando il desiderio di potere e gloria è troppo, è quasi ovvio che si possa rinunciare a cotanta bellezza. Non c'è essere corruttibile come l'uomo.
Non da meno era Villa San Martino, a pochi chilometri da Portoferraio, ove Napoleone si rifugiò nei mesi più caldi. Villa San Martino è immersa dei boschi ed era ideale per sfuggire all'arsura che attanaglia l'Elba durante l'estate. Una casa di campagna, forse lontana da quella mondanità che Napoleone aveva instaurato a Portoferraio, ma che era perfetta per potersi rilassare, con quella vista sul mare... Villa San Martino è invece curiosa perché le sue mura sono tappezzate di lettere N. Giusto un pizzico di mania di grandezza.

L'ingresso a Villa San Martino

La presenza di Napoleone all'Elba ha creato un notevole movimento turistico. Tutto il turismo francese all'isola è sicuramente legato alla storia di questo grandissimo personaggio storico. Ma la cosa più strabiliante, il più incredibile segno che ha lasciato Napoleone sull'isola - incredibile a dirsi - è legato ad una funzione liturgica. Tutti gli anni, ogni 5 maggio alle 18, a Portoferraio, si celebra una messa "in ricordo del nostro fratello Napoleone". La presenza di pubblico, a quanto pare, è composta da una scarna massa di curiosi e turisti alla caccia di aneddoti speciali. Ma è tutto vero.
A presto!
Stefano

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