domenica 27 luglio 2014

L'italien qui gagne: Nibali campione!

L'attesa è finita! Dopo sedici anni, un italiano torna lì, sul gradino più alto del podio. A Parigi, sui Campi Elisi, davanti all'Arco di Trionfo. In maglia gialla. L'ultima volta che vidi questa scena ero bambino: nel 1998 vinse l'indimenticabile Marco Pantani. Ora il testimone passa a Vincenzo Nibali, lo “Squalo dello Stretto”.

Nibali in trionfo!

Si può raccontare di come abbia vinto un Tour: distacchi abissali (il secondo a più di sette minuti), quattro tappe vinte, numerosi piazzamenti, diciannove tappe in maglia gialla. Si, certo, Christopher Froome e Alberto Contador hanno dovuto ritirarsi. Intanto, al momento del loro ritiro, loro erano già dietro, ad inseguire. Intanto Vincenzo macinava chilometri, sempre all'attacco, con grinta ma soprattutto cuore. Ha vinto da finisseur a Sheffield, dove nessuno poteva immaginare un suo scatto. Ha rifilato distacchi paurosi sul pavé della Roubaix, ad Arenberg . Sui Vosgi, a La Planche des Belles Filles, ha nuovamente staccato tutti. Sulle Alpi ha messo tutti in riga a Chamrousse. E da leader incontrastato, ha vinto ancora sui Pirenei, nella tappa simbolo del Tourmalet, ad Hautacam.

Un brindisi di squadra

L'Italia che vince, che torna a sognare, in un momento in cui c'è bisogno di scosse come questa. Per il ciclismo, per lo sport italiano, per l'Italia. Questa è la scossa più bella, quella di un ragazzo pulito, sincero, lottatore, senza fronzoli, la faccia più bella del nostro Paese. La faccia di un siciliano che a quindici anni lascia la famiglia per andarsene in Toscana a coronare un sogno: diventare un ciclista. Mica da tutti. Sacrifici, chilometri in sella, sudore, montagne, serate in casa invece che con gli amici. Le prime vittorie, e gradualmente, un trionfo dopo l'altro. Vuelta 2010, Giro 2013, Tour 2014: entra così a far parte anche lui di quella ristretta cerchia di corridori che hanno vinto tutti i grandi giri, composta da gente come Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault e Contador, non i primi arrivati.

Il sapore della vittoria...

Chiudo con il cuore in mano, apertamente. Sono contento per questo successo. Ma il ricordo che non potrà mai cancellare nessuno è un altro. Un uomo, che ha lasciato la sua terra quasi quindici anni fa per seguire un sogno, ora si ritrova a coronarlo, sullo sfondo l'Arco di Trionfo e le note dell'inno di Mameli che si propagano. Di fronte a lui, la sua famiglia, la sua moglie e la sua figlioletta di cinque mesi. Tutti quanti in lacrime, lacrime di gioia. Ecco, sono sincero. Questo è qualcosa che mi fa veramente commuovere.
E soprattutto, pensare che esistono ancora storie belle da raccontare. Storie di sacrificio che hanno un lieto fine. Storie di chi ce l'ha fatta.
Questa è la storia di Vincenzo Nibali, questa è una storia italiana.

Tappa n.2: primo assolo da vero finisseur, a Sheffield

Tappa n.5: secondo posto ad Arenberg e distacchi pesanti per tutti

Tappa n.10: a La Planche des Belles Filles, ritorno in maglia gialla. Non gliela leveranno più...

Tappa n.13: le Alpi hanno il suo re, a Chamrousse vince ancora lui

Tappa n.18: il sigillo finale ad Hautacam, nella tappa del Tourmalet

Ciao a tutti!
Stefano

(foto tratte dalla pagina Facebook de Le Tour de France)

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...