lunedì 28 luglio 2014

Toccare l'Elba con un dito

Ciao a tutti!
Se il mio livello di conoscenza sul mondo della montagna è discreto, altrettanto non si può dire per il mondo del mare. Dell'Isola d'Elba sapevo che era l'isola più grande dell'Arcipelago Toscano, che il suo comune più grande era Portoferraio, che la si raggiunge da Piombino e che per un annetto circa ci ha vissuto (in esilio) Napoleone. Riferimenti alla bellezza naturalistica dell'isola, zero. Ho fatto qualche passo avanti in questa settimana elbana, visitando i piccoli centri abitati e esplorando le varie spiagge.

Veduta sul Capo d'Enfola

Il colpo di scena è stato sapere che il punto più alto di quest'isola è il Monte Capanne, 1018 metri di quota. Ed ancora più sorprendente è stato sapere che la vetta è raggiungibile non solo tramite la fitta rete di sentieri, ma anche tramite una cabinovia. Dimenticatevi gli avveniristici impianti di risalita che si è comunemente abituati a vedere in Valle d'Aosta o nelle Dolomiti. Qui più che cabinovia, si dovrebbe parlare di “gabbiovia”. È di certo una delle esperienze più curiose della nostra settimana all'Elba. Raggiungere il sito di partenza della cabinovia è già di per sé un'esperienza indimenticabile, tra strade strette, ripide e serpeggianti, perfette per chi vuole vivere minuti di inusuale piacere di guida. La stazione è un po' rustica, poi vedi queste cabine, vere e autentiche gabbie dipinte di giallo. Una domanda sull'affidabilità del mezzo sorge spontanea, anche al più ottimista. Quando sei sopra, comunque, i dubbi spariscono. O forse vengono coperti da ciò che si inizia a provare.

Dalla cabinovia in direzione Marciana

Durante la risalita dei circa seicento metri di dislivello che separano Marciana e il Monte Capanne, la vista spazia sullo stesso comune di Marciana, sui lecceti e castagneti che lo circondano, sulle località di Marciana Marina e Procchio. In una bella giornata di sole, è un appuntamento da non mancare. Il bello deve ancora venire: il vero Monte Capanne non si trova esattamente all'arrivo della cabinovia, ma poco più in alto, dove campeggiano i ripetitori. Sarebbe un peccato non andarci, la distanza è breve. Solo qualche minuto di camminata…

Sono lontane quelle due macchie... Montecristo e Pianosa

Il ripetitore rovina in parte lo spettacolo offerto dalla sommità del Monte Capanne. L'Arcipelago Toscano è quasi tutto di fronte a noi. Solo Giannutri ci è negata… Pianosa, Giglio, Montecristo e Capraia sono macchie scure in un oceano azzurro. Con un cielo più limpido forse si poteva anche vedere la Concordia, in quei giorni ancora arenata di fronte all'Isola del Giglio. Ci consoliamo con la Corsica, distante una settantina di chilometri eppure straordinariamente vicina. In fondo, molto in fondo, la Toscana.

Saluti dal Monte Capanne!

La protagonista rimane però l'Elba. Dal Monte Capanne è incantevole apprezzare questa sua linea sinuosa, la costa frastagliata, i bianchi litorali, i pendii ripidi con i quali i comuni elbani sembra giochino a nascondino, le baie in cui il mare non è solo blu ma una tavolozza di tonalità, che vanno dal turchese alla malachite, come due minerali preziosi. Questo è veramente uno spettacolo inestimabile. Si può capire bene il suo valore quando è ora di tornare giù in cabinovia. Non si vorrebbe mai andar via, si vorrebbe rimanere lì, nella pace assoluta, nel punto di confine tra terra, acqua ed aria, baciati dal vento e dal sole.
Noi ce ne andiamo, la grazia dell'Elba rimane…
A presto!
Stefano

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