giovedì 6 novembre 2014

Le menti limpide non si macchiano mai

Ciao a tutti! 
Quasi due anni fa, era il 18 novembre 2012, portavo a termine la mia prima maratona. Qualcosa per me impensabile, fino a poco tempo prima. Fu un evento personale carico di tantissimi significati, che ha segnato profondamente la mia vita nei mesi che seguirono. In quell'occasione pubblicai un post che raccoglieva tutto il mio pensiero al termine di una tale fatica. A due anni di distanza, voglio ripetere (attualizzandolo) questa sorta di esercizio, di sfogo. Perché - per più di un motivo - questa non è stata una maratona qualunque. Ci sono le sofferenze e ci sono i sogni: una maratona, in fondo, va sempre al di là del mero gesto della corsa.

In Riva dei Sette Martiri, all'arrivo della Venice Marathon, ho pensato...


...ai momenti in cui avevo attacchi di freddo pensando a Piazza San Marco
...a tutti i sacrifici di Giulia nell'aspettarmi a casa dopo l'allenamento
...ai momenti in cui correndo in salita sognavo la leg press in palestra
...e ai momenti in cui alla leg press sognavo di correre
...ai tramonti sul Meno durante le ripetute
...a tutti coloro che non sanno quanti chilometri si corrono in maratona, ma sono sempre 42,195
...a quegli allenamenti in cui mi ripetevo dentro "Giulia, sto arrivando"
...a tutti i bicchieri di vino mai bevuti
...ai chilometri corsi, e sono centinaia
...alle serate di un lungo inverno tedesco in cui mi chiedevo se mai sarei tornato a correre una maratona
...ai mobili montati nei weekend dopo aver appena corso trenta chilometri
...ai miei genitori, che mi hanno dato testa, polmoni e gambe sufficientemente resistenti per correre così tanto
...e a saperli orgogliosi di me
...ai momenti in cui ti chiedi perché lo fai, e non c'è una risposta, lo fai e basta
...a quegli istanti in cui mi dicevo di tenere duro perché in fondo stai facendo qualcosa di importante
...a tutte le magliette lavate
...al riposo che verrà dopo
...a tutti quelli che non possono provare questa gioia perché magari hanno un ginocchio disastrato
...alla mia scatola delle medaglie, che prima di tutto si arricchisce di un ricordo indelebile
...ai pasti ponderati che sono preceduti e quelli non ponderati che verranno
...all'ispirazione che le vittorie olimpiche di Bordin e Baldini mi hanno dato
...alla Marktplatz di Schweinfurt illuminata alle 7 di sera
...ad una promessa importante, all'appuntamento da non mancare
...a tutti coloro che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno
...a quei veloci istanti in cui non sai dove guardare, talmente è tutto così bello
...all'abbraccio di Giulia, che di lì a poco sarà con me
...a tutti i runner che corrono questa maratona, ognuno con la sua battaglia da condurre e i suoi demoni da sconfiggere
...alla maratona che verrà, perché in fondo la corsa non finisce mai


Ed ancora una volta (come due anni fa), a tutti coloro che hanno corso una maratona, o la correranno, una volta almeno nella vita.
Stefano

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