lunedì 14 dicembre 2015

C'era una volta uno juventino in Baviera

Oggi pareva essere un solito lunedì di lavoro, con i classici nuvoloni che ricoprono il cielo di dicembre, con la sonnolenza post-fine settimana trascorso a riprendersi dalle fatiche di cene, di pranzi aziendali e a permettere che la futura moglie si riprenda dai primi malanni di stagione. Ci sono delle attività da finire prima delle agognate vacanze di Natale, ma la pressione non è ai massimi livelli. Si può lavorare abbastanza bene, ecco. E invece no, ci deve sempre essere qualcosa che vada a disturbare la giornata.
È da poco passata l'una del pomeriggio quando nel mio laboratorio-ufficio entrano due colleghi che fischiettano un motivetto del Bayern Monaco. Sai che novità, qui quasi tutti tifano Bayern. Solo che questa volta stanno guardando me. I miei occhi abbandonano sospetti gli oculari del microscopio e il peggio che stava crescendo velocemente nella mia mente si concretizza.

Javier Zanetti estrae il Bayern dall'urna che deciderà l'avversaria della Juventus in Champions League (© Afo)

Lunedì 14 dicembre, ore 13, a Nyon si svolgono i sorteggi degli ottavi di finale della Champions League 2015/16. Come molti altri tifosi bianconeri, spero che la sorte non riservi alla Juventus un accoppiamento con il Bayern Monaco o con il Barcellona, due corazzate a mio modo di vedere insuperabili se non per mezzo di prestazioni fantascientifiche o colpi di fortuna caduti dal cielo. Ma soprattutto, se c'era proprio uno scontro che volevo evitare era quello contro i bavaresi. Recitare la parte dello juventino in Baviera non è facile. Ed invece, la triste realtà.

Io: «No… Bayern?»
Colleghi: «Jaaaa!»
Io: «Fuck»
Colleghi: risata generale

Se aggiungiamo che ad unire nella sorte Juventus e Bayern ci ha pensato uno che militava nell'Ambrosiana, il disastro è quasi totale. Quasi. Perché nel calcio nulla è scritto in partenza e se ce l'ha fatta pure l'Inter ha vincere in Champions League, la speranza rimane immutata. Se ne riparlerà il 23 febbraio 2016 con l'andata allo Juventus Stadium e infine il 16 marzo con il ritorno all'Allianz Arena. Nel mezzo, tre lunghi mesi di cui ho solo avuto un piccolo assaggio oggi. Colleghi che cantano Stern des Südens (l'inno del Bayern) quando mi incrociano, colleghi che ci danno (giustamente, per l'amor del cielo) per sfavoriti, colleghi che pronosticheranno i gol dei nostri ex che ora militano nel Bayern. Insomma, ne vedrò delle belle, di qui a marzo 2016. Me lo sento, saranno i giorni più lunghi della mia vita lavorativa. Tre mesi possono essere veloci, ma in certi casi possono anche essere eterni...
Nel dubbio, una sola convinzione. Fino alla fine forza Juventus! (anche dalla Baviera)
Bis bald!
Stefano

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