venerdì 4 dicembre 2015

Più veloci in bicicletta

Ciao a tutti!
In Germania da qualche giorno si parla con insistenza di una nuova ciclovia. Il che non è certo una novità: la Germania è uno dei paesi più bike-friendly d'Europa e molte delle ciclovie europee più frequentate anche a livello turistico (Danubio, Meno, Elba, Reno e Lago di Costanza) attraversano in parte il territorio tedesco. Ma questa non è una Radweg come tutte le altre, questa è una Radschnellweg, ovvero: ciclovia veloce.

Una nuova ferrovia del Reno (fonte: velocityruhr.net)

L'iniziativa prende luogo in una delle zone più trafficate di Germania, l'area industriale della Ruhr, una porzione di Germania che conta numerose metropoli e una bella fetta del prodotto interno lordo tedesco. Nonostante la fittissima rete autostradale che l'attraversa, le ore di punta e gli incidenti sconvolgono il traffico della zona. Viaggiando talvolta verso l'Olanda, ho dovuto pagare dazio anch'io in passato, a Duisburg e a Dortmund. Ma posso immaginare il nervosismo di chi questa realtà la deve sopportare ogni giorno. Proprio per questo è stata studiata la RS1, una ciclabile veloce lunga poco più di cento chilometri, qualcosa che si potrebbe ribattezzare come una "autostrada per bici". Nelle intenzioni essa dovrebbe collegare le città di Hamm e di Duisburg, passando per importanti centri come Unna, Dortmund, Bochum, Gelsenkirchen ed Essen. La speranza è che i pendolari della Ruhr lascino a casa le automobili per salire in sella ad una bici, contribuendo a quello che a me piace definire il "triplo beneficio": alla salute, all'ambiente e al portafoglio.
Costo dell'opera? Si sfiorano i duecento milioni di euro, cifra raggiunta da fondi della UE e finanziamenti del Land interessato, la Renania Settentrionale-Vestfalia. Sulle cifre parte il confronto con l'Italia: per l'intero territorio nazionale, lo stanziamento per migliorare la mobilità su due ruote è di soli trenta milioni di euro. Bazzecole.

Il progetto RS1 (fonte: gruene-im-rvr.de)

La RS1 dovrebbe sfruttare in gran parte ferrovie in disuso (i venti chilometri già inaugurati corrono su una ex-ferrovia). È stata progettata con severi criteri di sicurezza: la sede stradale è molto ampia - per facilitare i sorpassi - e il tracciato presenta un numero minimale di curve strette, incroci e semafori, il tutto per facilitare lo spostamento del lavoratore che intende rinunciare all'auto per la bici, in sicurezza e anche nei tempi giusti: su una pista ciclabile di quattro metri di larghezza, senza troppe curve, tutti possono facilmente raggiungere velocità intorno ai 20-25 chilometri orari. Dunque, proprio come capita a me a Schweinfurt, si rischia di arrivare in ufficio più velocemente in bici che in macchina.
Come un paradosso di Achille e la tartaruga, attualizzato ai nostri tempi.
Bis bald!
Stefano

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