domenica 13 dicembre 2015

La casa di Firenze

Ciao a tutti!
Cosa sarebbe Firenze senza il complesso del Duomo? Beh, di certo non sarebbe la stessa cosa. Da oltre millecinquecento anni, l'area tra Piazza San Giovanni e Piazza del Duomo - entro i quali confini sorge questo insieme di cultura e storia - segna la vita dei fiorentini, nonché la loro ricchezza, economica e artistica. Perché il complesso del Duomo di Firenze rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. In questi pochi metri quadri sono racchiusi capolavori inestimabili della pittura (la cupola del Duomo affrescata dal Vasari), della scultura (la Porta "del Paradiso" nel Battistero di San Giovanni) e dell'architettura (il Duomo con la cupola del Brunelleschi e il Campanile di Giotto). E ho citato solo alcuni esempi.

Un'affollata Piazza del Duomo, anche di notte

Visitare l'opera del Duomo, composta dal Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Campanile di Giotto e l'opera del Duomo, è estremamente semplice. Con la cifra di soli quindici euro (può sembrare una cifra esagerata, ma per il valore di ciò che si visita, si potrebbe quasi definire modica) si può visitare tutto il meraviglioso complesso al centro di Firenze. Ok, visitare Firenze novembre non è come visitarla a maggio o ad agosto, ma di coda ne abbiamo fatta veramente poca. Bello visitare un'opera come il Duomo di Firenze con questa calma.

Il Duomo di Firenze nella sua interezza

Comincerei il percorso alla scoperta dell'opera del Duomo dall'edificio più antico, il Battistero di San Giovanni. Così antico che in origine era probabilmente un tempio pagano, anche perché lo suggeriscono le sue forme ottagonali. Il Battistero come lo si conosce ora, ha origine a partire dall'XI secolo, durante il quale viene ricostruito utilizzando i pregiati marmi della Toscana. Ma è solo nell'epoca rinascimentale che il Battistero accoglie ciò che lo rende unico, ossia le porte bronzee e i gruppi marmorei che le sovrastano. Ovviamente, la star del Battistero, quella più cercata dai turisti e dalle loro macchine fotografiche, è quella orientale, la Porta "del Paradiso", un colosso bronzeo ricoperto d'oro che racconta le più famose scene dell'Antico Testamento. Da guardare e riguardare all'infinito, come anche anche l'interno del Battistero...

Battistero di San Giovanni, lato orientale

...che non è assolutamente da meno dell'esterno. L'ambiente a cupola, anch'esso dalle forme più pagane che cristiane, rappresenta una grande miscela tra diverse culture, quella araba nel pavimento, quello classico nelle colonne di marmo e soprattutto quella bizantina nella cupola. Proprio la cupola è l'attrazione dell'interno del Battistero. La grande figura di Cristo domina superba su tutto il resto della cupola e la divide in una sorta di giudizio universale, nel Paradiso (alla sua destra) e nell'Inferno (alla sua sinistra). Attorno, a diversi livelli concentrici, i mosaici continuano nella loro estensione, con il racconto delle più famose storie provenienti dalla Bibbia. Una bellezza che distrugge il collo.

La cupola del Battistero

Usciti dal Battistero, il percorso alla scoperta del più grande complesso ecclesiastico fiorentino prosegue naturalmente con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, un edificio che, come altri in Italia (penso al Duomo di Milano o San Pietro), ha richiesto secoli (quasi due) per essere portato a termine. E ha inoltre visto i contributi dei più grandi artisti di quel tempo, dall'Arnolfo di Cambio che pose la prima pietra della facciata e che stese il primo progetto, a Filippo Brunelleschi, che in sedici anni portò a termine la più spettacolare cupola esistente al mondo. Il risultato è qualcosa di stupefacente, di immenso per dimensioni dell'intera cattedrale, e di sbalorditivo per l'effetto cromatico tra i blocchi di marmo di diversi colori: sulla facciata si passa dal bianco del marmo di Carrara, al verde del marmo di Prato, fino al rosso del marmo maremmano.

Facciata di Santa Maria del Fiore

Se la facciata, così decorata che risulta difficile orientarsi nella sua comprensione, è veramente molto ricca, non si può dire altrettanto dell'interno, che colpisce ad una prima occhiata per l'enorme ampiezza spaziale e la sobrietà nelle decorazioni. Il fatto che Santa Maria del Fiore fu costruita a spese del Comune di Firenze lo si vede proprio nella decorazione della cattedrale: sulle navate trovano infatti spazio alcuni personaggi illustri della vita fiorentina, come i ritratti di Giotto, Brunelleschi e Arnolfo di Cambio, nonché il famoso dipinto di Domenico di Michelino che raffigura Dante con la sua Commedia.

Un campanile che svetta nel blu

L'apice della meraviglia dell'interno di Santa Maria del Fiore si tocca però ovviamente con la cupola. La decorazione, eseguita da Giorgio Vasari e Federico Zuccari nell'arco di otto anni di lavoro, ha lo stesso tema della decorazione della cupola del Battistero, ossia il giudizio universale. Esattamente come nel Battistero, il giudice dell'aldilà divide la superficie della cupola: in basso l'inferno, raffigurato simbolicamente dai peccati capitali; al centro e in alto il paradiso, rappresentato dai santi, dagli angeli e dalle virtù. L'effetto visivo che si ha dal basso è assolutamente mirabolante. È assolutamente ammirevole lo sforzo che fu fatto dal Vasari e dallo Zuccari, in termini di prospettiva, per garantire all'affresco della cupola un'ottima visuale dall'altare e dalla navata centrale. Lo si nota soprattutto durante la salita alla cupola, in cui si può camminare, per qualche secondo, a pochi centimetri da questi affreschi: le figure rappresentate risultano visibilmente deformate per poter essere ammirate nelle loro forme migliori dal basso.

Il lato interno della cupola

A due passi dal capolavoro

E poi c'è la cupola del Brunelleschi, il fiore all'occhiello dell'intero complesso. All'epoca della sua costruzione, essa era la più grande cupola esistente al mondo e tuttora rimane la più grande tra quelle costruite in muratura tradizionale. Secondo alcuni critici, la cupola di Santa Maria del Fiore è addirittura la più importante opera architettonica dai tempi dell'Impero romano. La storia della sua costruzione è un grande romanzo della storia dell'arte, e probabilmente meriterebbe un post a parte. Si può riassumere in due fasi: inizialmente fu la sfida iniziale tra Ghiberti e Brunelleschi, vinta poi da quest'ultimo, artista più completo ed originale; quindi venne il tempo della sua realizzazione, un lungo percorso ad ostacoli, tra le difficoltà tecniche di costruzione e i calcoli di progettazione: le dimensioni, che toccano quasi i 55 metri nel diametro esterno, erano di gran lunga superiori ad ogni altra cupola mai realizzata.

La cupola magica

Per molto tempo si è dibattuto sul segreto della cupola di Brunelleschi: con le tecniche di costruzione allora conosciute sembrava impossibile erigere una cupola di tali dimensioni. Il segreto stava nell'orditura a spina di pesce dei mattoni, ma la vera funzione di questa disposizione fu scoperta solamente nel XX secolo.
Ci si può rendere conto della magia di questa costruzione salendo in cima alla cupola. Il percorso di salita, dopo essere risaliti tra le mura della cattedrale, segue il perimetro della base della cupola e poi si incunea tra le due cupole - quella interna è la vera cupola, quella esterna fu creata per funzioni estetiche e di protezione. E una volta in cima, certo, c'è il panorama su Firenze, ma c'è anche tutta l'ammirazione per questa grande opera di ingegneria, un grande vanto dell'architettura italiana.

A precipizio verso Piazza del Duomo

Firenze e la cupola del Brunelleschi hanno un altro punto di osservazione privilegiato, ed è ovviamente il Campanile di Giotto. La salita è doverosa, è un'esperienza obbligatoria, nonostante siano poco più di quattrocento gli scalini, che tramite tratti di scala ripida e stretta risalgono la torre campanaria eretta sotto la guida di Giotto (e dopo la sua morte, da Andrea Pisano). È un campanile che sa tenere testa con grande forza alle sue "rivali" in altezza, la torre di Palazzo Vecchio e la Cupola del Brunelleschi. Al suo culmine, Firenze è ai nostri piedi, in tutta la sua completezza.
Uno spettacolo che mi godo per la seconda volta nella mia vita e del quale non potrei mai stufarmi.
Ma come ci si potrebbe mai stufarsi di Firenze e del suo Duomo?
Bis bald!
Stefano

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