martedì 3 settembre 2013

È duro il ricominciare

Ciao a tutti!
E così, anche l'estate passò. Dolomiti, Pirenei, Danubio. Le mie meravigliose vacanze in giro per il mondo, quest'anno eccezionalmente trascorse in cinque paesi diversi sono concluse. È di nuovo ora di passare giornate in ufficio e di discutere con colleghi e clienti. Con il termine delle vacanze estive e l'appropinquarsi dell'autunno, si torna a correre.
Il nuovo obiettivo per l'autunno, come già anticipato in estate (vedi post), è previsto il 27 ottobre per la 28°edizione della Venice Marathon, la maratona nella città più bella del mondo. Mancano all'incirca otto settimane di distanza a questo appuntamento, ma la preparazione è già cominciata da due settimane. Non ho aspettato, l'esperienza delle maratone di Torino e di Barcellona mi ha insegnato che iniziare prima l'allenamento non è affatto cosa sbagliata. Servirebbero dodici settimane di allenamento, io mi accontenterò di nove, sapendo che ho preparato la mia prima maratona in molto meno, in sole (ma intense) sette settimane.

Maratona da brividi (fonte: maratonasantantonio.it)
Questo sarà per me un percorso di avvicinamento ai 42,195 km decisamente diverso dal solito. La fetta più grande di allenamento (le sessioni da trenta e più chilometri, per intenderci) la farò in Germania, su percorsi per ora sconosciuti ma soprattutto lontano dalle compagnie con le quali sono solito discorrere sul mondo del running, preparatore e colleghi podisti in primis. Una preparazione in solitaria, quindi.
Soprattutto, voglio cercare di cambiare qualcosa anche nella cura dei dettagli sulla preparazione. Dopo due maratone concluse a 3h22' c'è tanta voglia di migliorare nonostante Venezia non sia di certo il terreno ideale per realizzare una performance veloce.
Punto n.1: si parte ovviamente dal curare un aspetto che ha un po' condizionato la maratona di Barcellona, cioè il problema ai piedi: a tal proposito ho già fissato la seduta dall'osteopata. Meglio prevenire che curare, insomma. Punto n.2: più attenzione a ciò che mangio: l'ultima visita medica fatta in estate per acquisire l'idoneità agonistica ha rivelato un aumento ponderale di qualche chilo rispetto allo scorso anno. Nonostante tutti mi vedano magrissimo, in realtà qualche chiletto da perdere ce l'ho eccome per raggiungere il mio peso forma ideale. La ricetta è classica e consiste in una riduzione dei grassi (oltre a bandire l'alcol, del quale non sono già consumatore incallito), il resto lo faranno i chilometri macinati in allenamento. Punto n.3: al mio potenziamento muscolare ci pensa Edoardo e i suoi terribili esercizi sulla leg press, ma vorrei provare a lavorare ulteriormente inserendo tratti di corsa su sterrato. Gli avvallamenti del terreno sconnesso e la minor compattezza del fondo aiutano a sviluppare più forza durante il gesto della corsa.
Spero che tutto ciò sia sufficiente per migliorare il 3h22'05'' segnato a Torino quasi un anno fa. Obiettivo, scendere sotto 3h20'. Rimarrà ancora una volta un sogno? Fra due mesi, sapremo.
A presto!
Stefano

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