I pensieri scorrono veloci nella testa, così come il tempo, sia quello per completare i preparativi per la partenza verso la Germania che quello che mi rimane da trascorrere qui, nella mia casa, nella mia Italia. Il tempo è volato via velocemente e quasi non me ne sono accorto.
Eppure, sono trascorsi più di nove mesi da quando mi venne proposto di trasferirmi in Germania. Pensieri, riflessioni, contrasti, anche qualche lacrima. Poi venne il tempo delle decisioni, poco più di sei mesi fa e da quel momento è partito un'inarrestabile reazione a catena che mi ha portato a conoscere Giulia. Proprio lei che non ebbe paura di prendermi la mano per incoraggiarmi nel momento in cui le dissi che sarei partire per una terra straniera. Ora ci siamo, sembra incredibile, ma quel giorno allora così lontano è ormai arrivato. E per l'ultima volta ti trovi a compiere questi gesti così naturali: chiudere la solita porta dell'ufficio e percorrere quel breve pezzo di corridoio, percorrere i soliti tratti di strada, la solita cena. Sembra incredibile... Non puoi che rassegnarti al destino e si fa tesoro di tutto il buono che ti circonda, soprattutto quello dalle sfaccettature meno tangibili...
Come l'affetto degli amici che ci sono, nonostante tutto, nel momento dei saluti, tanti e sinceri: mi sono stati vicini in settimana, ma ci saranno anche nei prossimi mesi. Si, loro ci saranno sempre, con un ricordo o una battuta, o ancora più sorprendentemente di una canzone, a lasciarmi stampato il sorriso sulle labbra.
Come l'affetto dei colleghi quando vedi in loro quell'ombra di tristezza perché sanno che reciprocamente tutti perdiamo qualcosa. Chi un'abitudine, chi una risata, chi un'informazione, chi una persona a cui voler bene. E ci si lascia così, talvolta con un abbraccio al quale a stento riesci a trattenere la lacrima (dopo sei anni di battaglie combattute insieme), sapendo che il proprio ritorno potrebbe essere quello dei saluti definitivi.
Come l'affetto di chi in questi ultimi sei mesi ha condiviso con me fianco a fianco tutto il condivisibile, tutti i dubbi e le riflessioni obbligate da una simile esperienza, colei che so vicina anche se lontana, ancora una volta centinaia di chilometri. Non per sempre, però. So che ci sarai, nella difficoltà come nella gioia, accanto anche laggiù...
Voglio salutarvi con le montagne, naturali compagne di viaggio della mia vita. E con un sorriso. C'è da essere ottimisti. In fondo, nulla è definitivo, nulla è infinito. E penso, anche questa volta sarà così.
Saluti, a modo mio. Foto di archivio (Val Veny, 26 giugno 2011). |
La mano te la terrò sempre...
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