Ciao a tutti!
Una settimana in
Germania è dunque trascorsa. Interessante, intensa, ricca di spunti. Come sto?
Nel complesso, direi che va tutto quanto abbastanza bene. Già, perché gli
aspetti potenzialmente più problematici che avrei potuto incontrare in questa
settimana di vita in terra bavarese, come ad esempio, la lingua, il cibo o
anche il clima aziendale non hanno creato difficoltà.
A mettermi i
bastoni tra le ruote è stata la tecnologia, con la quale credo di aver decisamente
“deteriorato” il rapporto. La settimana è stata funestata da una serie di
eventi ad alto contenuto di sfiga: cellulare fuori uso causa problemi al touchscreen,
chiavette internet non funzionanti (e anche quella attuale non è il massimo),
laptop aziendale che funziona a dovere solo quando decide lui e come se non
bastasse, ho problemi anche con la macchina fotografica, la quale batteria
sembra diventata non più ricaricabile. Una settimana così tormentata da questo
punto di vista penso di non averla mai vissuta…
In Germania ci
sono venuto per motivi lavorativi, ma non parlerò di lavoro. Un po' perché non
mi pare giusto dedicarvi altro tempo oltre alle sette ore giornaliere, un po'
perché gli argomenti sono personalmente delicati e sensibili, a tal punto da
non poter inseriti sul blog, se non in casi eccezionali. Meglio raccontare cosa
mi circonda fuori dall'ufficio, e qui ci sono tante cose di cui disquisire.
Schweinfurt: il sole splende sulla Heiliggeistkirche |
È presto per fare
una valutazione, ma dopo una settimana qui, il commento generico potrebbe
essere“mica male, questa Germania”. Eccetto per le condizioni climatiche: avrò
trovato la settimana storta, ma di sole se ne è visto ben poco, a parte oggi. Il
pluviometro regalatomi da Ilaria prima della mia partenza e prontamente
installato sulla terrazza del mio appartamento ha contato ben 27 millimetri di
pioggia. Nella giornata di oggi si è visto qualche miglioramento, ma la nuvola
è sempre lì, pronta a fare capolino.
Meteo a parte, la
prima settimana a Schweinfurt mi ha lasciato molte sensazioni positive. Quanti
aspetti decisamente favorevoli ho potuto notare. Partiamo dall'attenzione alla
cultura: il numero di musei presenti in città, sulle più svariate tematiche, è
veramente incredibile, con 10 € si può fare in due giorni il tour di tutto il
panorama museale. Piste ciclabili: a questa tematica sono molto più attento
dopo aver percorso la ciclovia del Danubio in terra austriaca quest'estate. Beh,
qui quasi ogni strada ha uno spazio più o meno grande dedicato a pedoni e
ciclisti; la presenza del fiume Meno favorisce la presenza di un’altra importante
ciclovia, quella del Meno per l’appunto, la Mainradweg. Venerdì, l'azienda mi
ha dotato di bici: non so se la userò per recarmi a lavoro (la distanza
casa-ufficio può essere ricoperta in solo un quarto d'ora di gradevole passeggiata),
ma nel tempo libero la utilizzerò sicuramente. Due città artisticamente
interessanti come Würzburg e Bamberg sono distanti rispettivamente circa trenta
e sessanta chilometri e sono percorse entrambe dal Meno, perché non utilizzare
la bici per raggiungerle? Ah, dimenticavo: molte ciclovie vuol anche dire, per
me soprattutto, molti percorsi sui quali allenarmi in vista della maratona…
A lavoro con il nuovo bolide fornitomi dall'azienda! |
Ho avuto modo di
fare un po' di spesa in settimana, due volte per la precisione; in entrambe ho
avuto l’impressione che i beni alimentari siano notevolmente più accessibili rispetto
all'Italia. Una spesa di circa 14 € fatta qui in Italia sarebbe stata di almeno
20 €. Non può essere solo l'effetto dell’imposta sul valore aggiunto (qui
chiamata Mehrwertstauer, MtSw) qui in Germania più bassa (sui generi
alimentari, 7% contro il momentaneo 21% in Italia). E secondo i colleghi, non
avevo scelto il posto più economico. A proposito di portafoglio, apro la
parentesi carburante: ad oggi, qui la benzina più cara costa 1.53 €/litro. Proprio
come in Italia eh?
Per le vie di Schweinfurt... qui in Brücken-Straße, verso la Marktplatz |
Sono sicuro che
scoprirò ancora molte cose positive qui in Germania, che probabilmente non mi
faranno rimpiangere l'Italia. Però vivere qui non è comunque semplice, e lo
sapevo. L'assenza di Giulia, la difficoltà di comprendere questa strana e pazza
lingua che è il tedesco, il doversi costruire quasi da zero una nuova rete
sociale, sono fattori che rendono più dura la permanenza sul suolo tedesco. Me
lo accennò quasi un anno fa Massimiliano, un mio collega che sta ancora oggi affrontando
una simile esperienza in Inghilterra: “se fosse semplice lo farebbero tutti
questo salto, no?”. Il tempo però scorre in fretta, tra lavoro e corsa. Spero
che possa essere lo stesso per chi mi aspetta in Italia…
Bis bald!
Stefano
....funestata, disquisire... faresti concorrenza a Claudio Magris, non fosse per il tematiche - tematica ripetuto a una riga di distanza.
RispondiEliminaIl tempo scorre in fretta per chi ti aspetta, soprattutto quando può prenderti per il culo come se tu fossi qui.
Mi scuso per l'errore, prof ;-) Anch'io quanto a prese in giro sto bene eh...
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