sabato 25 ottobre 2014

Alla distanza si dà del lei

Ciao a tutti!
Venezia-Mestre, Parco San Giuliano, ore 13.51. Hanno inizio le ventiquattro ore della Venice Marathon. E cominciano proprio col botto.
Il primo passo è il ritiro del pettorale e annesso chip con cui viene cronometrata la propria performance. Senza di quelli non si va da nessuna parte e addio maratona. Proprio per questo motivo, arrivo all'Exposport allestito al Parco San Giuliano di Mestre con molta tensione in corpo... Senza quel pezzo di carta e quell'aggeggio di plastica non sono mai tranquillo. A San Giuliano si respira un'aria serena. Il clima sembrerebbe quasi primaverile se non fosse per le tonalità rossastre delle foglie. Negli stand che circondano l'area "tecnica", dove si distribuiscono i pettorali e si consegnano i pacchi gara, c'è già parecchia folla. Devo attendere un pochino ma alla fine prendo la busta chiave della maratona e dunque il mio nome compare nel display di verifica del chip. Bene, tutto funziona. Una cosa è sistemata.

Con il mito della maratona italiana, Stefano Baldini

Mi giro e mi trovo di fronte un enorme tabellone griffato Asics, sponsor tecnico della Venice Marathon. È lì che gli atleti possono lasciare il loro autografo. Il loro nome. O un pensiero, o una dedica. Chi incoraggia il proprio papà, chi saluta la mamma, chi (come me) fa capire che domani darà tutto. Quest'anno questo cartellone è ancora più solenne. Campeggia l'intero tracciato della maratona... 42,195 km, finish, e il campanile di San Marco. Ci sono firme da tutto il mondo. Francia, Spagna, Germania, ma molti degli accenti che colgo arrivano anche dall'Europa Orientale. Ci sono anche alcuni asiatici, maratoneti dalle sconfinate risorse mentali. C'è proprio un mondo qui. È bello farne parte.

Asics ti sprona

Gli stand sono ovviamente a senso unico. Si parla di corsa e di corse. Prodotti alimentari per sportivi, vestiario per podisti e tanta pubblicità di svariate maratone nazionali ed internazionali. Per iniziare a capire dove tentare la prossima avventura, no? Al centro dell'area espositiva vi è anche un ampio spazio dedicato al Charity Program, la raccolta benefica di fondi per numerose associazioni no profit collegata alla Venice Marathon. Mi fermo a salutare il mio amico Luca, conosciuto al quarantesimo chilometro della Turin Marathon dell'anno scorso (anche grazie alla mia maglia bianconera indossata per l'occasione) e con il quale ho condiviso le ultime sofferenze di quel giorno. Luca rappresenta la ASLA (Associazione Sclerosi Laterale Amiotrofica), trovarlo è semplice, ed è un grande piacere scambiare dal vivo quattro chiacchiere a distanza di quasi un anno. Luca, della maglietta che mi hai donato farò buon uso. In corsa o in cima...

Numero 4709

Se c'è così tanta gente nel padiglione ci sarà un perché. Ma che dico, di perché ce ne sono addirittura due. Si chiamano Stefano Baldini e Alex Zanardi. Due che a Venezia hanno partecipato e che non hanno ulteriore bisogno di presentazioni. I due fuoriclasse sono qui a Mestre per motivi diversi. Il primo presenta qui il suo nuovo libro, in compagnia del suo maestro di corsa (e di vita), Luciano Gigliotti, uno dei più grandi tecnici della'atletica leggera di sempre. Insieme i due sono una combinazione letale. Di racconti, aneddoti, consigli e suggerimenti. Da una parte un campione olimpico di maratona, dall'altro colui che l'ha guidato al successo: occhi e orecchi non possono che essere ben attenti. Con la scusa del libro, non mi faccio scappare un autografo e una foto. Di quelle da conservare con cura...

Ai limiti del commovente...

Veramente impressionante è stata l'accoglienza riservata ad Alex Zanardi. Lui non è solo più un personaggio sportivo, ma un simbolo di rinascita e di coraggio. La gente, soprattutto quella abituata a faticare come i maratoneti, gli rende il giusto tributo. Applausi, riconoscimento e stima per un grandissimo uomo, che non si è arreso alle disgrazie della vita ma ha saputo coltivare e realizzare nuovi traguardi impensabili. È un personaggio sincero, genuino: scherza con tutti, è disponibile alla foto, all'intervista, alla domanda, alla firma. Credo che pochi potrebbero resistere con tale flemma ed ironia alla fama che gli deriva dal successo sportivo.

Con un grandissimo...

Gli incontri con Baldini e Zanardi sono ispiratori: domani cercherò di far tesoro dei loro consigli ed insegnamenti. E come dicono loro stessi, divertendosi nel cercare il proprio limite. Perché alla fine è questa l'estrema sintesi dello sport.
Ora è l'ora del riposo, importante più che mai stasera. Domani c'è da combattere una dura battaglia...
A presto!
Stefano

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