Ogni percorso giunge alla fine, ed anche quello che mi sta portando, dopo settimane "dalle tre S" (sacrificio, sudore e sofferenza), a correre la mia quinta maratona, sta per concludersi. Ancora cinque giorni, anzi meno, prima di poter far parlare la strade della Riviera del Brenta, del centro cittadino di Mestre, il ponte della Libertà, le Fondamenta di Venezia e Riva Sette Martiri, arrivo anche quest'anno della Venice Marathon.
Gli allenamenti si sono chiusi domenica con l'ultimo lungo. Che non è proprio un vero e proprio "lungo": un'ora e mezza di lavoro e poco più, per correre in scioltezza una mezza maratona. Esattamente come l'anno scorso, quando feci dieci giri attorno allo Schweinfurter Baggersee, un laghetto artificiale a pochi chilometri da casa, dotato attorno di un'ampia passeggiata che lo rende perfetto per questo tipo di allenamenti. Rifare lo stesso allenamento di un anno fa, anche se in condizioni climatiche decisamente migliori, mi dà nuovi punti di riferimento in vista di domenica.
Ultimi chilometri, poi sarà Venezia... |
L'ultimo allenamento, svoltosi sotto una gran bella luce e in un clima decisamente fresco, mi ha dato l'opportunità di confermare l'ottimo miglioramento delle ultime settimane. Chiudendo i 21.7 chilometri al ritmo di 4'26"/km, ho migliorato il mio passo di ben otto secondi al chilometro rispetto ad un anno fa. E sto benissimo, le sensazioni che sto percependo sono iperpositive. C'è gamba, c'è fiato. A Venezia si può correre per stampare il nuovo personale, sicuramente. Questo è l'obiettivo minimo (oltre ad arrivare in fondo) che mi sento di poter raggiungere alla luce di quanto ho fatto, poi la realtà la scoprirò solo domenica. I metodi più utilizzati per stimare il tempo della maratona non sono di grande conforto: solo di test di Conconi mi accredita del personale (3h16'), mentre il tempo sulla mezza maratona e il test di Yasso prevedono un tempo superiore alle 3h18'07" di un anno fa (rispettivamente 3h22' e 3h19'). Vedremo, insomma...
Ora non rimane che riposare, riempire i propri muscoli di nuove energie, rilassare i nervi (non sarà facile) e aspettare domenica. Io (anzi noi, visto che Giulia sarà con me) aspetto già solo domani: si torna a casa...
Bis bald!
Stefano
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