venerdì 10 ottobre 2014

Mainau, l'isola delle farfalle

Ciao a tutti!
C'è ancora un luogo, che abbiamo incontrato lungo i più di duecento chilometri lungo le rive del Lago di Costanza, che merita di essere raccontato in un post esclusivamente ad esso dedicato. Questo post arriva alla fine, in parte per motivi temporali - lo abbiamo visitato verso il termine della nostra ciclovia - e in parte perché la sua bellezza è tale da meritarsi una posizione di prestigio all'interno di questo racconto, quella di ciliegina su una torta già di per sé assai succulenta. Il luogo in questione è l'isola di Mainau. A livello naturalistico, sicuramente il luogo più interessante incontrato nella regione del Lago di Costanza.

I paperi di Mainau

Mainau è un luogo dalla geografia e dalla storia particolare. L'isola si trova a pochi chilometri a nord di Costanza, per la precisione su quel ramo del lago chiamato Überlinger See. Un ponte di qualche centinaia di metri collega l'isola alla terraferma. Mainau deve la sua fama alla grande varietà floreale - rose e dalie su tutti - che qui si può trovare (anche grazie al clima mite del Bodensee), e non solo... Per quanto riguarda la sua storia, beh, non mi sono informato molto, ma la immagino molto complessa. L'isola appartiene al territorio di Costanza ma è di fatto proprietà della corona svedese. Non a caso, dal palazzo che vi sorge sventola infatti la bandiera della Svezia. Che questo sia il risultato di qualche matrimonio combinato tra famiglie reali?

Trenini in miniatura

L'ingresso è degno di una struttura articolata come quella che è effettivamente l'isola di Mainau. Ci accoglie un grande padiglione, ben strutturato e nutrito di servizi al pubblico, nonché di negozi a tema, che siano essi di souvenir o di prodotti florovivaistici. Superato il ponte, è l'ora del grande fiore che rappresenta il vero inizio dell'incredibile viaggio nella natura che è la Insel Mainau. Il grande fiore non è altro che una statua a forma di fiore, ricoperta a sua volta di fiori. Questo tema è un leitmotiv del parco, ed il grande fiore non ne è che un antipasto: poco dopo ci troviamo di fronte a quattro paperi, anch'essi ricoperti di fiori. Sono uno show, per grandi e piccoli, che accorrono per farsi immortalare di fronte a queste vere e proprie d'arte. Forse l'immagine più simbolica del parco stesso...

Swan fountain

All'inizio del parco ci sono diversi spazi "ricreativi". Ci sono orti, spazio per gli animali; sono i bambini che ne traggono giovamento, in quanto possono stare a contatto con la vera natura. Anche noi ci facciamo rapire per qualche minuto e torniamo piccoli. Cavalli, asini, capre, pecore. Lontano dalle realtà agricole, questo è il modo migliore per riappacificarsi con la vera natura. Altra suggestiva caratteristica di Mainau è la ferrovia in miniatura. Queste sono cose che mi hanno affascinato da sempre. Per la complessità, per i meccanismi al limite della perfezione, per la dovizia di particolari profusa dai creatori di queste opere. Ed anche perché, molto più semplicemente, il treno evoca ricordi antichi, quasi fanciulleschi. Restiamo a guardare vecchie carrozze e nuove cabine sfrecciare su piccoli binari, estasiati, quasi ipnotizzati.

Una tra le tante dalie

Come già detto in precedenza Mainau si contraddistingue per l'immensa varietà floreale. Il viale che dall'ingresso conduce direttamente all'estremità più settentrionale dell'isola è un pullulare di gemme floreali dai colori più variegati. Le rose e soprattutto le dalie la fanno da padrone: è impressionante il numero di varietà di dalie presenti lungo questo lungo viale. Ma non ci si ferma qua: oltre alle rose, sparse su tutta l'isola, e alle dalie, vi è un gran numero di margherite, tagete, primule e altri fiori mai visti prima, che proprio non saprei nomenclare. La mia macchina fotografica non conosce pausa - peccato non poter mettere più foto sul blog - costantemente stupefatto dalla quantità di specie floreali a me sconosciute.

Contrasti

C'è molto lavoro per i giardinieri qui a Mainau. Ma chiamarli giardinieri è riduttivo. L'appellativo che più si meriterebbero è quello di artisti. I fiori non sono lasciati al loro destino. Sono curati, coccolati. E in alcuni casi, disposti ad arte per stupire i visitatori. C'è la cascata d'acqua circondata da gemme multicolor, ci sono forti combinazioni di fiori dalle tonalità più disparate. C'è poi la fontana "panoramica", quella in cui piante dall'essenza tropicale ma dai colori glaciali circondano getti d'acqua controllati a vista da due cigni innamorati. C'è un monito di appartenenza dell'isola di Mainau ad una terra, quella del Bodensee, grazie allo spettacolare effetto visivo dato dal contrasto del bianco e del rosso, in una forma che ricalca il Lago di Costanza e che riprende le località che su esso si affacciano.

Il lago di Costanza in fiore

Poi c'è il castello, inconfondibile, dalle tonalità rosee e dallo stile barocco. Beh, ovviamente anch'esso circondato da fiori di ogni genere, nonché affiancato dalla chiesa (una cappella di famiglia?), dal giardino tropicale (accantonato per motivi di tempo) e dal giardino all'italiana, dove c'è spazio solo per le rose. Qui si vive l'apice di un romanticismo inebriante, con la vista che spazia sulla costa settentrionale - quella tedesca - del Bodensee, sommersi dalle tinte di questi fiori che rappresentano da soli il concetto di sentimento. Peccato non trovarsi soli in questo luogo, anche solo per qualche minuto. Ma d'altronde, come negare la vista di un tale posto a così tante persone?

Il cuore della Insel Mainau

Non meno romantico è il viale che, attraverso un bosco di alberi secolari, riporta verso l'ingresso. Passeggiare tra questi altissimi fusti, e proiettarsi nel fascino di un autunno che qui suppongo possa regalare colorazioni portentose, rende ancora più languida questa visita. E non finisce qui, perché si può passeggiare tra le vigne, fino a raggiungere una piccola torre. Romanticismo alle stelle...

Rose, solo rose

E poi, dulcis in fundo, ciò che non ti aspetti di trovare. Il regno delle farfalle, come mai avrei potuto immaginare. Farfalle in una voliera, libere di spaziare a loro piacimento in questo enorme ambiente in cui i visitatori (per me troppi e comunque troppo maleducati) possono distendere una mano, in attesa che si ponga su di essa un insetto dalle ali dalle fantasie più imprevedibili. Si, si può stare a contatto con le farfalle. Vederle a pochissimi centimetri di distanza... su un fiore, su una foglia, o nelle apposite vaschette riempite di arance e banane, dalle quali trovano nutrimento. Le varietà di farfalle sono innumerevoli. Svariate sono le forme, le dimensioni e i colori. Chi ama la natura non può non amare questo posto. Meraviglia, stupore, gli aggettivi sono poi questi, per descrivere un tale scrigno di ricchezza naturalistica. Certo, fossero libere, sarebbe molto meglio per loro ma allo stesso tempo non potremmo parlare di una tale bellezza. Da Mainau ero già stato colpito fin dall'inizio, ma dopo il passaggio nella voliera delle farfalle ne esco letteralmente sconvolto. È lei, la Insel Mainau, l'attrazione n.1 del Bodensee.

Lotta tra farfalle

Ce ne andiamo da Mainau con il cuore un pochino infranto. Sappiamo che c'è ancora da pedalare parecchio e non ci si può fermare eccessivamente in questo paradiso. Però inizio a pensare che ritornarvi sia doveroso. Magari in primavera, quando le fioriture sono furoreggianti. E quelle farfalle... Non aggiungo altro, credo di aervi fatto innamorare abbastanza di questa isoletta...
Bis bald!
Stefano

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